... non riesco a capire che diamine stai dicendo...
...si vede che o non mi spiego in modo sufficientemente chiaro, o che di quel che dico "selezioni" solo una parte, come facciamo tutti. 
Da quello che leggo non hai fatto altro che ribadire che la fotografia deve esser insegnata...
Allora era come dice Quelo... "La seconda che hai detto"! 
No. Non è necessario. Non sto affatto dicendo che "la fotografia deve essere insegnata". Sto dicendo che, se si vuole, la si può imparare. Ognuno insegna qualcosa, e impara qualcos'altro... "Eu sou discipulo que aprendo/e mestre que dou liçao", come dice un canto della Capoeira brasiliana... "Sono discepolo che apprende/e maestro che dà lezione". OGNI cosa può essere fonte di apprendimento... se si vuole imparare.
Sei uno studioso di semantica/semiologia? con inclinazioni filosofiche e zen? Figata... piacere di conoscerti... (prima però ci dobbiamo chiarire)
No, sono (attualmente...) uno psicologo clinico con una specifica formazione nella comunicazione. Ma sono soprattutto una persona curiosa, da cui l'interesse per lo Zen e per tante altre cose. E con lo Zen sono d'accordo anche là dove dice "Se incontri il Budda, uccidi il Budda!". Domanda personale...
Vado per metafora... Dall'alto della tua conoscenza... ora che sai tutte le regole del gioco... vuoi forse dirmi che non c'è stato qualcuno che "t'ha mostrato..." la via per arrivarci?
Ci sono state persone che mi hanno mostrato delle cose. La via per arrivarci, no. Quella me la sono sempre dovuta trovare da me... perché, come tutti, avevo bisogno della "mia" via per arrivarci; ma anche perché imparare una cosa nel campo X non mi serve a niente, IMHO, se poii non faccio le connessioni con i campi Y e Z e... Per esempio, la psicoterapia mi ha insegnato moltissimo sulla fotografia, e la programmazione strutturata di computer mi ha insegnato molto sulla psicoterapia (e quindi, di riflesso, sulla fotografia), ed entrambe mi hanno insegnato molto sulla musica, che a sua volta mi ha insegnato molto sul linguaggio, e quindi sulla fotografia... Mi spiego? Ti riscrivo e ti rimando, con qualche riveduta, quello che m'hai scritto...
"La Fotografia (comunicazione), in generale, ha dei precisi meccanismi. E NON li impari sui libri... o almeno, non solo sui libri. Il fatto stesso che tu non veda le similitudini strutturali, che tu non capisca l'importanza (o l'analogia con la "lingua") dei vari aspetti della "formazione del fotografo" (di cui ho parlato...***) mi dice che non ne sei nemmeno consapevole. Niente di male, per carità... Sei in ottima e numerosa compagnia."
Diciamo la stessa cosa...
La mia
"Fotografia" ha tutte quelle sfumature che tu m'hai descritto...
..."Chi le insegna, le leggi della comunicazione, le sue dinamiche, la sua modulazione, come funziona? Chi le insegna agli aspiranti fotografi?
Nel caso della fotografia, si lavora sul "canale" della visione, sul senso della vista.
C'é qualcuno che si preoccupa di insegnare, ESPERENZIALMENTE, come funziona la percezione visiva? La neurologia dell'apparato visivo? I principi di organizzazione percettiva del campo visivo? Il "linguaggio" della comunicazione visiva? Qualcuno si preoccupa di far SPERIMENTARE agli aspiranti fotografi l'effetto percettivo ed emotivo della variazione delle proporzioni, della luminosità, del contrasto, del tipo di colore, delle dominanti, eccetera? Così che SAPPIANO cosa fanno, quando impostano uno scatto in un determinato modo? E così che SAPPIANO cosa fare, quando vogliono trasmettere una data sensazione/emozione/messaggio/quel che é?"
E non e certo da autodidatti (come li intendo io) che li impari...
(Se poi, per autodidatta intendi un individuo che si spinge oltre l'insegnamento del docente... mi trovi d'accordo...)
Bene, se tutte queste cose "ci sono", nella tua formazione fotografica, ottimo. Ma "saperle" intellettualmente non ti aiuterà a portare quelle conoscenze nella tua pratica fotografica... Se invece ci sono per apprendimento diretto, pragmatico ed esperienziale, magari non sarai in grado di "spiegarle" in termini accademici, o di far riferimento alle teorie di Tizio e di Caio, ma le saprai usare, che per me è quello che conta. ***Ti posso solo dire che le prime lezioni sono state le più interessanti...
"Senza luce, non vedi!" La prefazione è durata circa 4 settimane... siamo partiti da quella che sembrava una battuta di scarso spirito accademico/educativo, a trattati di semantica, di semiologia, fisica, chimica, ottica, anatomia umana, neurologia (semplificata), filosofia, matematica, geometria e geometria solida (e se non ricordo male pure i logaritmi), psicologia, marketing, media, arte e similitudini con la pittura (sezione aurea ect)... ed era solo la prefazione...
Johannes Itten, Bertrand Russell, Mikel Dufrenne e Dino Formaggio, Ernst Gombrich Julian Hochberg Max Black solo per citarne alcuni che sicuramente conosci... (sai chi è J.Itten?) li abbiamo dovuti studiare e non erano/ sono testi " semplici"... (ricordo un certo J.J. Gibson... in uno di questi testi (Dufrenne /Formaggio o Ernst Gombrich... forse?) l'autore lo prendeva ad esempio... ma chi cavolo è sto J.J. Gibson mi chiedevo... James Jerome Gibson me lo sono dovuto andar a cercare da solo...per capire che cavolo voleva dire l'altro)
Il tutto condito da un esercizio straordinario... fotografar sedie con una macchina di plastica con un otturatore a molla.
Lascio a te valutare la qualità l'esercizio.
Ecco, per me, in tutto questo, l'esercizio era l'unica cosa che contava, ed era di assoluta qualità. Dopo di ché avrei fatto in modo che foste VOI ALLIEVI a "codificare" l'apprendimento a modo vostro, e vi avrei "forzato" a "contare" soltanto su quello che VOI avevate appreso dall'esperienza. Vi avrei forse "guidato", mediante domande accuratamente mirate, a prendere in considerazione cose che stavate sottovalutando, o a ridimensionare cose a cui stavate dando eccessiva importanza... e forse, se fossi stato fortunato, le vostre esperienze avrebbero invece fatto cambiare la MIA visione e conoscenza di queste cose. Quando vado in aula a tenere lezione, il mio intento é quello di essere quello che impara più di tutti......"all'inizio del mio percorso formativo in psicoterapia" ci sarà stato "Qualcuno me l'ha mostrato, ed io l'ho trovato da solo!"
Per arrivare dove sei qualcuno t'ha "aperto le porte"... come è successo a me... e come me anche tu sei entrato da solo... qualche compagno di "viaggio" è rimasto in dietro altri m'hanno lasciato indietro o hanno scelto altre "porte"... ma il mio viaggio è cominciato con una "guida" ed è quella che ci deve essere stata anche alla tua partenza.
Nessuno mi ha aperto le porte a nulla. Mai, nella mia vita. Le porte mi sono state MOSTRATE, mi é stato fatto notare che c'erano. Ma aprirle... ed entrarci... beh, questo l'ho sempre dovuto fare da solo. 
Sono d'accord con te che l'"Autodidatta" deve esser un individuo che ha fame di sapere...
Bene! Ma per me esiste una differenza fondamentale fra "sapere" e "conoscere". Sapere è un esercizio intellettuale. Conoscere è basato sull'esperienza. Non mi interessa tanto "sapere"... ma "conoscere" sì, eccome. Quindi, per me, l'autodidatta è affamato di esperienza.
"Fare esperienza diretta di ciò che si apprende." ma come ho detto e qui insisto, deve esserci una guida sotto forma di insegnante e/o docente.
Quando vivevo in Messico, avevo notato che tanti, in una certa regione, si salutavano, o si rivolgevano agli altri, chiamando l'altro "maestro". "Hola, maestro!"... Un giorno chiesi a un messicano la ragione di questo, e lui mi guardò come si guarda un bambino un po' tardo e mi disse: "Perché da tutti si impara!"... Grande lezione, che non ho mai più dimenticato. 
Le lezioni, per me, sono semplici input. E TUTTO può essere un input utile. Dipende da come IO lo elaboro... E se IO vado in giro con occhi ed orecchie ben aperti, disposto all'apprendimento, degli input ne ho migliaia al giorno, da chiunque. Quindi, in senso stretto, non vedo la necessità di un "insegnante" istituzionalizzato...Di coseguenza la fotografia deve esser insegnata all'universita o nelle accademie... Un linguaggio,
quello della fotografia, troppo importante per relegarlo in un angolino.
Se la fotografia venisse insegnata all'Università come tante altre discipline, non servirebbe a nulla, IMHO. Penso a come viene insegnata la psicologia, perché ne ho esperienza diretta... Per quella che é appunto la mia esperienza diretta, il nostro sistema scolastico (e anche tutti gli altri con cui sono entrato in contatto) sono strutturati non per insegnare agli allievi A pensare, ma per insegnar loro COSA pensare.
Grazie, ma non sono interessato. 
Quando ci si vede???
Mah? Chi vivrà, vedrà...Ciao
Alberto