QUOTE(ibis.pn2 @ Sep 22 2008, 12:48 PM)

: con un 85mm f/1.8 ci si dedica serenamente e, quasi esclusivamente, al ritratto; quindi è una focale indirizzata verso soggetti (statici) la cui distanza dall'obiettivo è ampiamente gestibile; ma, e qui è sorto il mio dubbio, affidarsi a splendide e decantate ottiche quali, ad es., un 300mm (un 108 già meno), che cosa significa in termini di gestione della distanza dal soggetto (paesaggio,architettura..) da fotografare? Infatti, con uno zoom, grazie alla sua versatilità, pur restando ancorato alla mia mattonella, posso, da fermo, avvicinare e "raggiungere" l'oggetto del mio scatto senza difficoltà (a meno di non avere una focale troppo corta) ma, con un fisso, se come spesso può capitare, non è dato di gestire l'inquadratura e la distanza dal soggetto della foto, perchè si frappone un ostacolo fisico non aggirabile (non sempre si possono fare 10 passi avanti o 15 indietro), che non mi consente di addomesticare l'inquadratura alla focale del mio obiettivo, come posso non considerare che quel fisso non mi manifesti un limite evidente? Vi sarei grato di una spiegazione.
L'uso di un 85 non deve necessariamente essere dedicato al ritratto. Io ad esempio preferisco fare ritratti con il 200mm. (ho lo zoom e di solito inquadro a circa 120) per via di numerosi fattori.
Il vantaggio di un 85 è la sua nitidezza (è un fisso!) lo sfocato che genera, per cui è preferito dai ritrattisti, ma nessuno vieta di usarlo per altri scopi.
Il problema della foto di azione è quello di fare intrare il soggetto in movimento nell'inquadratura, e proprio a causa del movimento non sai mai quanto "grande" sia e per questo si preferisce usare lo zoom.
In quiesto caso hgai ragione a dire che il fosso sia limitato, ma comne ti è stato detto da chi mi ha seguito, è una questione di compromessi.
Scegli la qualità assoluta o la versatilità?
Le industrie si stanno dando da fare per ottenere i migliori risultati dagli zoom, ma si tratta pur sempre di un compromesso ottico che è di certo superato dai fissi.
a te la scelta. (c'è chi li ha entrambi)