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NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > TECNICHE Fotografiche
Aleseli
Ciao a tutti.
Da qualche tempo sviluppo negativi in bianco e nero in camera oscura, compresa la fase finale di stampa su carta.
Adesso mi interesserebbe sviluppare anche a colori da negativo e da diapositiva.
Purtroppo, dopo lunghe ricerche, non ho trovato nessuna procedura che spiegasse come fare.
So che esistono i minilab, ma non è la stessa cosa e talvolta si ricevono risultati deludenti.
Potrei anche pensare di scannerizzare diapositive o negativi, per poter avere un controllo sulla qualità dell'immagine, ma non è soltanto questo aspetto che mi interessa.
Ciò che mi preme, è sviluppare un negativo e una diapositiva a colori, così come faccio per il bianco e nero.
Ringrazio in anticipo chi saprà aiutarmi.
Ciao!

Alessandro

P.S.
Ho dimenticato lo sviluppo delle diapositive in bianco e nero! Questo è un altro aspetto che mi interessa. Insomma, voglio fare a meno dei laboratori, con qualsiasi pellicola!
Daniele R.
capisco il tuo disappunto verso alcuni minilab, che di qualità nemmeno sanno capirne il significato, ma mi sento di sconsigliarti vivamente di procedere verso i tuoi intenti, proprio perchè lo sviluppo C41 (negativo a colori) è un'operazione alquanto difficile da realizzare, per tempi dei vari bagni che devono essere estremamente precisi, ma soprattutto la temperatura che deve essere riferita ai decimi di grado e sviluppando in casa è pressochè impossibile da realizzare.

Considera che la differenza di un solo grado di temperatura del bagno di sviluppo consiste nella sovra o sottoesposizione del negativo di circa un diaframma. Lo stesso errore su una pellicola di diapositive sarebbe l'equivalente ad una pellicola da buttare

Quello che sento di consigliarti è di far fare al minilab il solo sviluppo, mantenendo il negativo in striscia, molto spesso il danneggiamento vero e proprio di un negativo avviene durante la fase di inserimento nelle varie mascherine di stampa.

lo stesso procedimento lo puoi far fare per il trattamento E6 (diapositiva), provvedendo poi all'intelaiatura manuale in casa propria utilizzando telaietti anti-newton, che sono quei telaietti con il vetro leggermente satinato che prevengono l'umidità e le impronte digitali dovute a incauti manneggiamenti.

Quindi: cerca un buon minilab, con cui puoi instaurare un buon rapporto (soprattutto umano), ricercando il meglio della qualità. wink.gif
Aleseli
Ti ringrazio per la risposta. A quanto pare sei stato l'unico ad interessarsi a questo argomento!
Per quanto riguarda i suggerimenti che mi hai dato, devo dirti che ero già a conoscenza delle problematiche dello sviluppo a colori.
So che a casa è quasi impossibile fare una cosa del genere; so anche che in termini di tempo è assai onoroso e probabilmente non ne vale la pena; e so anche che potrei buttare un intero rullino per una banalissima distrazione.
Detto ciò, mi interessa lo stesso poter fare una cosa del genere.
Ne faccio una questione "metodologica", nel senso che per me non ha senso scattare una foto per poi farla elaborare ad una lavatrice (minilab), tarata per venire incontro alle esigenze di tutti. E' come girare un film per poi farlo montare a qualcun altro (anche bravo). O addirittura non montarlo affatto! Il rusultato finale quidi non è opera del fotografo, ma una realizzazione casuale e in questo senso per me priva di significato.
Quel che conta non è solo l'occhio fotografico, ma anche e soprattutto la post-produzione. Diciamo quindi, per completezza, entrambe le cose.
Con il digitale posso fare questo, purtroppo con la pellicola no. In questo senso il digitale è più completo e gratificante (parlo del colore) e laddove viene post-lavorato, si può dire di avere veramente realizzato qualcosa di proprio.
Adesso sai come la penso.
Ti ringrazio comunque per la risposta e nel caso conoscessi il procedimento per poter realizzare tutto ciò, ti sarei grato se me lo segnalassi (manuali, siti, articoli, ecc...).
Ciao!

Alessandro
giannizadra
Ho sviluppato in casa diapositive per un paio d'anni, e poi ho rinunciato, mentre ho continuato a stamparle in Cibachrome ( poi Ilfochrome) fino all'inizio del 2004.
Ora non trovo più carta in pacchi 30x40, né i chimici, e il colore lo faccio in digitale.
Non vorrei scoraggiarti, ma Rdfoto ha ragione: lo sviluppo del colore è molto critico e poco gratificante ( parlo delle dia).
Anche ammesso che tu trovi l'E6 in tre bagni (più lavaggi), è critica la temperatura, anche dell'acqua per i lavaggi intermedi (al tempo lavoravo a 38°) e l'agitazione. Usavo un box termostatato e motorizzato della Jobo, ma il procedimento richiedeva egualmente molta cura.
Aggiungi il fatto che l'E6 in sei bagni (sempre più lavaggi) dava risultati migliori, ma era ancora più stressante, e che la costanza dei colori non era mai garantita....
Meglio un buon laboratorio. Se non ti ho fatto passare la voglia, cerca qualche manuale d'epoca in librerie specializzate, o alcune delle pubblicazioni Ilford e Kodak; poi i fogli di istruzioni dell'E6 e le tue esperienze....
Daniele R.
nessuno ti risponde, perchè pochissimi sono a conoscenza di queste tecniche, indi per cui è meglio tacere che sparare castronerie.

Tratto normalmente negativi con le lavatrici, come le definisci tu, ma come ti dicevo in precedenza non si può fare di tutta l'erba un fascio. Personalmente passo delle strip di controllo 3 volte la settimana, le leggo all'interno di un densitometro appositamente studiato che deve restituirmi dei valori corretti entro un certo range, altrimenti la qualità va a farsi benedire. So che esistono minilab che non sanno ne cosa sono le strip di controllo ne che cosa è un densitometro. Posso assicurarti che come me però esistono altri negozi che non sono solamente "commerciali", ma che badano anche ad una certa qualità finale. Sono fermamente convinto di ciò, ma se sei sicuro delle tue decisioni non posso fare altro che prenderne atto.

Conosco le tecniche di sviluppo, i tempi e le temperature, ma solo ed esclisivamente per sviluppi RA (sviluppi rapidi C41), se credi di riuscire a reperirli da qualche parte, allora contattami che ti darò tutte le informazioni del caso. wink.gif
Daniele R.
QUOTE (gianluigizadra @ Jan 13 2005, 06:46 PM)
Ho sviluppato in casa diapositive per un paio d'anni, e poi ho rinunciato, mentre ho continuato a stamparle in Cibachrome ( poi Ilfochrome) fino all'inizio del 2004.
Ora non trovo più carta in pacchi 30x40, né i chimici, e il colore lo faccio in digitale.

è scomparso dal mercato, perchè è stato dichiarato un procedimento alquanto inquinante per cui bandito dalla CEE. Considera poi che la Ilford naviga in bruttissime acque (in italia ha chiuso i battenti) e avrai il quadro completo della situazione wink.gif
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