In questo esempio (D70 con ottica 300mm f:4) il fuoco sul secondo bersagliere:

Il fuoco selettivo è la tecnica fotografica che consente, giocando con la profondità di campo, di valorizzare con la precisa messa a fuoco il nostro soggetto principale in modo che la sua nitidezza lo isoli dal contesto degli elementi collaterali della scena (altrimenti detti elementi di disturbo), che resteranno sfocati con opportuna gradualità.
Qui l'interesse sul soggetto senza perdere del tutto il contesto in secondo piano:

Per ridurre al massimo la profondità di campo è necessario scattare con diaframma molto aperto, impiegando obiettivi preferibilmente "lunghi" e di buona qualità, tipo ottiche macro e teleobiettivi oppure obiettivi "normali" ma di notevole apertura, mentre i grandangolari sono meno adatti anche se non esclusi del tutto.
Lo scatto con una compattina mostra evidenti limiti nella gestione della PDC:

Differenti angoli di ripresa permettono di ottenere facilmente il risultato sperato.
Nel corso della discussione, a cui sono invitati a contribuire tutti gi amici della Community, sia proponendo i propri scatti, sia intervenendo con suggerimenti e commenti (sempre graditi), svilupperemo un dialogo in modo che costituisca al tempo stesso riconoscimento delle proprie capacità e percorso formativo di crescita fotografica.
Qualche notazione tecnica non guasta mai:
1. Chiudendo il diaframma si aumenta la profondità di campo (PDC) e quindi sarà maggiore la zona nitida sia davanti sia dietro al soggetto messo a fuoco: possiamo verificarne l'estensione premendo -dove presente- il pulsante per la verifica della PDC che chiude il diaframma al valore effettivo impostato. Ovviamente aprendo il diaframma, l'effetto è opposto, cioè la PDC si riduce;
2. Anche la focale dell'obiettivo influisce sull'estensione della PDC, ma in modo inversamente proporzionale, vale a dire che aumentando la lunghezza focale dimunuisce la PDC;
3. La distanza di ripresa, infine, è il parametro fisico legato all'ambiente e stavolta influisce in proporzione diretta, nel senso la PDC aumenta se la distanza del soggetto messo a fuoco è maggiore, tant'è che in macrofotografia -operando a distanze ridottissime- non è infrequente il caso in cui la PDC è ridotta anche a pochi millimetri.
Possiamo perciò concludere che la messa a fuoco selettiva si realizza sfruttando simultaneamente sia caratteristiche intrinseche dell'obiettivo utilizzato (apertura del diaframma e lunghezza focale), sia caratteristiche ambientali, prima fra tutte la distanza di ripresa.
Riferimenti:
Wikipedia: PDC(Profondità di campo)
Nonostante sia possibile ricostruire l'effetto di questa tecnica in post produzione, suggerisco di sfruttare a fondo le possibilità offerte dall'obiettivo: certamente i risultati saranno più esaltanti.
Agli affezionati frequentatori di questa Sezione la parola mediante le immagini.
Salutoni.
nonnoGG, nikonista!