da pochi giorni ho acquistato lo splendido AFS 60mm micro che utilizzerò oltre che per la macro "classica" anche per riproduzioni di quadri ed opere d'arte. Per questo sto eseguendo una serie di prove di rito per verificarne il "carattere" e le prestazioni, soprattutto in studio o comunque in situazioni controllate.
I miei dubbi sono iniziati quando ho notato una insolita "morbidezza" a tutta apertura. Dopo aver escluso le variabili ottiche e quelle collegate ad un eventuale micromosso o all'errore umano, sono giunto alla conclusione che l'ottica deve essere affetta da un "problema" di imprecisione nella messa a fuoco o, più probabilmente di backfocus.
Quindi ho effettuato la taratura dell'area AF eseguendo una serie di scatti variando il fattore di compensazione di 5 unità ogni volta.
Ciò nonostante i ruisultati ancora non mi convincono perchè non riesco a scegliere con sicurezza il valore di taratura ottimale e ho rieffettuato più volte il "test" cambiando soggetto (northlight target) e scattando due o tre foto con le stesse impostazioni prima di cambiare nuovamente i valori.
La cosa che mi ha sorpreso è che spesso ci sono più (micro) differenze tra due scatti identici, cioè con lo stesso valore di compensazione piuttosto che tra due scatti con i valori aumentati di +5 unità... come è possibile?
Francamente non riesco a trovare una spiegazione plausibile ad una tale incostanza di prestazioni AF... finora l'unica cosa certa è l'esclusione dei valori di compensazione negativi.
Qualsiasi contributo per aiutarmi nella scelta e svelare l'arcano è ben accetto
Clicca per vedere gli allegati
Allego una serie dei "migliori" scatti da +20 a +0... sperando che la compressione jpeg non renda vano tutto il lavoro!
