QUOTE(kabukimono @ Jul 26 2009, 10:10 PM)

Qualcuno mi dice come posso pulire le ottiche Nikon?
Una volta c'era la carta di riso e l'alcool se non ricordo male.
Cosa mi consigliate?

Visto che sono state e ci sono richieste informazioni su come pulire le ottiche, e che….. sono a casa con l’influenza, qui sotto una procedura corretta, per i fotografi pignoli che vogliono la massima qualità d’immagine.
Molti non la cercano, ma le ottiche sono costose, e sarebbe utile conoscere come ridurre il rischio di danni
Le strategie di pulizia di un obiettivo sono, in pratica, due:
1) tenere pulite lenti e meccanica e non doverle pulire quando sono sporche
2) toccare il meno possibile i vetri
Le ottiche, anche queste di uso civile, hanno un trattamento superficiale antiriflessi anche sulle lenti esterne.
Il trattamento antiriflessi è composto da più strati di deposito ottenuto, di solito ma non sempre, da evaporazione sottovuoto di ossidi metallici; si usano più strati e ciascuno diverso per abbattere il riflesso delle varie componenti di colore diverso della luce bianca.
Lo spessore di ciascun strato è di un quarto della lunghezza d’onda (colore) della luce della quale il trattamento deve assorbire il riflesso; la lunghezza d’onda della luce dei vari colori è piccolissima, e lui è solo ¼ di quella, lo strato somma finale è di spessore molecolare sottilissimo.
Gli ossidi metallici usati non sono affatto sono duri: lo strato somma finale antiriflesso è sottilissimo e morbido: ne consegue che la superficie esterna delle lenti e’ MOLTO DELICATA.
Dato che alcuni tipi di ottiche debbono svolgere servizio anche in ambiente non certo delicato, tipicamente le militari, ci sono trattamenti superficiali aggiunti indurenti, per resistere agli sgraffi, ma tali trattamenti sono molto costosi e sul civile, giustamente, non vengono applicati.
Dunque la superficie vetrosa esterna delle ottiche NON andrebbe MAI toccata, con niente, dato che se anche usiamo panni puliti, a meno di non utilizzare procedure da camera bianca, puliti non lo sono mai e la righiamo a livello microscopico: non lo vediamo al momento, ma dopo alcuni anni lo vedremo, ed a quel punto, quando si vede, l’obiettivo ha perso definizione ed è da sostituire.
Ditate: le ditate sulle ottiche non ci devono andare.
Bisogna farci attenzione e proteggerle sempre col paraluce; sarebbe bene non usare filtri di protezione neutri, dato che degradano, anche se di molto poco, l’immagine e possono procurare riflessi parassiti, ma dipende dal tipo di vita che fate fare alle ottiche ed è certamente meglio usare un filtro protettivo che mettere a rischio un’ottica.
Usate dunque i filtri di protezione sulle ottiche, sempre, in caso di particolari necessità di protezione in ambiente ostile (folla, vento forte, polvere, pioggia, neve, fango, vapori chimici etc).
Ma in pratica, ci sarà la necessità di entrare in contatto diretto con il vetro trattato.
In tal caso:
- Prima, sempre e comunque, di toccare un’ottica con qualsiasi tipo di panno, usate la pompetta e spompettate bene, per togliere la polvere.
- Se la polvere non se ne andata con la pompetta, usate un pennellino di pelo di martora o di fibra sintetica molto morbida, ben pulito, e spennellate gentilmente.
- Se infine ci sono macchie o ditate: usate tessuti di cotone puro molto morbido, ben puliti, versando prima una (1) goccia di un lens cleaner e lasciando che si sparga bene sul tessuto.
Strusciate dolcemente, senza premere, dal centro ai bordi, o viceversa, con moto ad alzare.
- I nuovi tessuti in microfibra (nonnogi!) sono ottimi, molto meglio del cotone, e spesso addirittura non necessitano di lens cleaner, dato che puliscono di più.
- Le cartine ottiche sono più dure dei tessuti ed i presenza di polvere, per loro costituzione, non la possono incamerare: tendenzialmente sono dunque più abrasive e dovrebbero essere riservate ad uso di occhiali.
- Non spruzzate liquido, MAI, direttamente sul vetro, dato che per applicazione diretta ce ne va sempre troppo; certo che si asciuga e sembra tutto pulito, ma se si appanna l’obiettivo, vedrete che ha lasciato un alone dove è stato dato, ovvero ha depositato uno strato molecolare suo, dei suoi componenti e, dato che era in eccesso, lo spessore è molecolarmente elevato, abbastanza da interferire con quello multistrato del trattamento antiriflessi, che ne è affetto negativamente e perde efficienza.
- Cercate di NON alitate sui vetri, per due motivi:
o se c’è dello sporco, che non avete tolto con la pompetta, rischiate di scioglierlo chimicamente, con l’umidità dell’alito, e di farlo aderire di più ai vetri
o in bocca ci sono spore, le nostre, con le quali conviviamo da migliaia di anni, ed infettano le ottiche alitandoci, dato che si annidano nelle filettature.
Di solito, alle nostre latitudini, non succede assolutamente niente, ma se vivete in ambiente umido e lasciate le ottiche alitate in tale ambiente umido e non ventilato, le spore che gli abbiamo gentilmente rifilato, maturano.
Assieme ad altre spore sempre presenti nell’ambiente, le spore da alito contribuiscono in modo sostanziale a generare le muffe, molto dannose e difficili da togliere: aggrediscono perfino il trattamento antiriflessi, le colle e le plastiche, e tante volte rovinano irrimediabilmente l’obiettivo.
Conservate ottiche e fotocamere nel famoso luogo fresco, ben aerato ed asciutto, ma soprattutto asciutto e NON dentro sacchetti di nailon per lungo tempo, dato che se l’obiettivo viene immagazzinato per periodi relativamente lunghi in ambiente umido e non ventilato, possono insorgere le pericolose muffe di cui sopra.
Se vivete in luoghi molto umidi, scatole stagne grosse e silica gel, da cambiare spesso.
Saluti cordiali