QUOTE(dox2000 @ Aug 16 2009, 12:45 AM)

Ciao a tutti,
da poco mi sono accorto che in tutti gli obbiettivi almeno in quelli in mio possesso ( 70/300 - 10/24 - 60mm - 16/85 - 24/120 ) esiste un problema ( o almeno penso sia tale ) legato alla messa a fuoco manuale per la posizione "infinito".
In pratica: la ghiera della maf arriva si a fine battuta, ma poi continua a girare oltre creando quindi il problema di non andare a fuoco come si deve.
Tale problema si aggrava se, come ieri notte, operando in condizione di buio totale e non potendo mettere visivamente il fuoco sul simbolo "infinito" la ghiera pur posizionandosi sul simbolo dell'otto orizzontale non si blocca, continua a scorrere.
Ora la mia domanda è la seguente : succede su tutte le ottiche in commercio o sono stato io particolarmente sfortunato ?
Specifico che le mie ottiche non superano l'anno di anzianità e personalmente le ho sempre trattate con i guanti di velluto.
Qualche big del forum riesce a darmi qualche spiegazione plausibile?
grazie
Con la premessa che il sottoscritto non è affatto un big del foro, ma, anzi, un vero novellino, dato che lo frequento da pochissimo, vorrei comunque cercare di tranquillizzarla, dato che lei non è stato particolarmente sfortunato, ma ricade pienamente nella norma: il problema che, giustamente, ha rilevato è comune alle ottiche moderne oggi in commercio ed è dovuto a due fattori tecnologici diversi, ma che richiedono, entrambi, che l’ottica, in condizioni operative normali, abbia la possibilità di oltrepassare la posizione di messa a fuoco all’infinito:
I due fattori sono, in ordine di priorità:
1) utilizzo di sistemi di messa a fuoco automatica tramite servosistemi di posizione.
I servi, di norma, lavorano male a fine corsa (tendono a diventare instabili per overshot a fine corsa) ed è per questo che le case lasciano la possibilità di una piccola corsa ulteriore oltre la posizione di infinito, per dar modo al servo di lavorare in campo di stabilità, e non a fine corsa meccanica, quando mette a fuoco all’infinito, garantendo la costanza di messa a fuoco.
2) l’utilizzo di materiali vili nella costruzione ottica
Per ridurre i costi, le varie case, per la costruzione dei corpi delle ottiche, hanno sostituito il metallo con la plastica, meno stabile, e che ha, di norma, coefficiente di dilatazione termica maggiore del metallo. La dilatazione termica allunga l’obiettivo, allontanando dunque il gruppo ottico dal piano focale con tendenza a far perdere la messa a fuoco all’infinito: per poter conservare la messa a fuoco all’infinito, è necessario un recupero della messa a fuoco, fatto tramite un po’ di corsa addizionale oltre la posizione d’infinito, che riporta il gruppo ottico indietro nella posizione dovuta.
Prima dell’introduzione della messa a fuoco automatica e con ottiche in metallo, solo i lunghi tele avevano il fine corsa meccanico posizionato oltre la posizione di infinito, dato che, come giustamente afferma un altro ospite, coi lunghi tele la profondità di campo di messa a fuoco è molto bassa ed è necessario un recupero meccanico della messa a fuoco.
I grandangoli hanno grande profondità intrinseca di campo di messa a fuoco, praticamente sempre sufficiente a coprire la dilatazione termica di ottiche in metallo, e non era necessario un ulteriore recupero meccanico, dunque, per questi, la messa a fuoco si fermava all’infinito.
Oggi, con ottiche a messa a fuoco effettuata tramite servi e, molte, anche con impiego diffuso di plastiche, vili, questa necessità di fine corsa oltre la posizione di infinito si è estesa praticamente a tutte le ottiche, compresi i grandangoli, che di profondità di campo ne hanno veramente tanta, ma evidentemente non più sufficiente a coprire la necessità, sommate, dei servi ed, in alcuni casi, anche della plastica.
Oggi, non resta che mettere a fuoco guardando nel mirino, o display, senza fidarsi del fine corsa meccanico dell’ottica, ormai sempre mendace, anche se, di notte, non è certo facile.
Se c’è veramente poca luce, faccia tanti scatti, come si faceva nei (brutti, non bei) tempi passati e qualcuno verrà bene!
Sperando di averla tranquillizzata, faccia tranquillo buone foto con le sue ottime ottiche e distinti saluti.