Sono d'accordo con Beppeiaf, piu' che capire quando usare i-TTL o manuale bisognerebbe capire quando si desidera un risultato o un'altro e come ottenerlo, in funzione di come ottenere quel risultato poi si regolerà il flash.
In generale, comunque, un paio di dritte per direzionare le ricerche, si possono dare.
Qualsiasi automatismo flash funziona leggendo il lampo riflesso (un prelampo o il lampo vero e proprio) tramite un sensore dedicato (in macchina o sul flash), questo comporta che, al variare della riflessione del lampo sul soggetto, varia l'emissione flash. Il caso classico è un soggetto con una maglietta bianca ed un giacchetto nero: giacchetto chiuso = piu' luce (riflessione minore -> emissione maggiore) giacchetto aperto = meno luce (riflessione maggiore -> emissione minore, il sensore raggiunge prima la soglia di saturazione ed interrompe il flusso). Questo comporta la comodità di non dover calcolare nulla e la scomodità di poter avere esposizioni anche sensibilmente diverse tra uno scatto e l'altro. Ti posto due esempi dimostrativi (non ho la modella con giacchetto e la mia signora mi ha detto cose non riferibili in questa sede, ti accontenterai del mio zaino...

)
i-TTL soggetto non critico:
Ingrandimento full detail : 286.1 KBi-TTL soggetto critico (sottoesposizione):
Ingrandimento full detail : 167.4 KBCon il flash in manuale questo non accade, decido io qual'è la durata del lampo, qualsiasi cosa ci sia nel fotogramma, ottimizzando la ripresa anche nei confronti del primo scatto meno critico:
Ingrandimento full detail : 228.5 KBQuindi, quando desideri il controllo perfetto dell'emissione lampo, meglio lavorare in manuale.
Ci sono situazioni in cui puo' convenire non fare troppi calcoli e mettere il flash in i-TTL e compensarlo negativamente per non renderlo troppo visibile, caso classico è il ritratto in controluce dove serve una schiarita piuttosto che un'illuminazione piena (non ricordo come feci questo scatto, ma rende l'idea: la parte a sinistra è illuminata dal sole, il resto rimarrebbe in ombra, un flash non compensato uniformerebbe la luce appiattendo la ragazza, compensarlo a -1 EV significa mantenere la differenza di illuminazione tra sole ed ombra ma rendendo leggibili le ombre):

Infine, come ultima indicazione, l'unica che realmente è interessante
In generale, ma a maggior ragione quando usiamo un flash, cio' che ci interessa non è la luce ma le ombre che la luce, direzionata in un certo modo, ci fa apprezzare. Sono le ombre che ci danno la percezione delle dimensioni e dei volumi. Per avere delle ombre abbiamo bisogno che la nostra sorgente di luce non sia in asse con il nostro angolo visuale, quindi dovremo preoccuparci di far rimbalzare la luce del flash da qualche parte in modo che colpisca il soggetto non direttamente ma con un angolo che ci mostri delle ombre.
In alternativa, in pochi e rari casi pero', possiamo alterare il nostro angolo di visione, in questo caso tramite uno specchio (non che sia un capolavoro lo scatto, ma è interessante tecnicamente):

in questo caso il flash è in slitta ed illumina direttamente il soggetto, tramite lo specchio vedo pero' anche le zone in ombra, avendo percezione dei volumi, inoltre lo specchio fornisce anche la luce di schiarita, la luce del flash infatti rimbalza sullo specchio e schiarisce le ombre, grazie al percorso significativamente maggiore che compie la sua intensità rispetto alla luce diretta è abbastanza piu' bassa da non appiattire nuovamente lo scatto con una schiarita troppo forte.
Ne ho dette abbastanza, credo tu abbia sufficienti spunti di approfondimento

(ed io ho finito il mio monte foto esplicative della giornata)
Ciao
Attilio