Carini proprio no! Brutti e fastidiosi, piuttosto! Ma certamente non un problema del "tuo" obiettivo. E' un problema per tutti gli obiettivi.
Quando una lente singola è colpita da un raggio di luce, la luce viene in parte
riflessa ed in parte
rifratta. La luce rifratta andrà a colpire la seconda lente dello schema ottico che, a sua volta, ne rifletterà una parte e ne rifrangerà la restante. E via così.
L'evoluzione dei trattamenti antiriflesso ha permesso nel tempo di realizzare schemi ottici complessi con un elevato numero di lenti e, al contempo, diminuire le problematiche di interriflessione interna della luce, diminuendo l'indice di riflessione della singola lente e dello schema ottico nel suo complesso, ma non di eliminare completamente il fenomeno che è del tutto fisiologico.
L'insorgenza di problematiche di
interriflessioni parassite, come anche di "ghosting" e "flare", è direttamente proporzionale alla complessità dello schema ottico ed al numero di lenti che lo compongono.
Ovvio che a "soffrire" maggiormente di tali problematiche sono gli zoom luminosi che presentano schemi ottici particolarmente complessi e lenti di tipologia, forma e dimensione non comuni per un obiettivo a lunghezza focale fissa.
E' il prezzo da pagare (oltre a quello
cash) per godere delle prestazioni di un obiettivo eccelso come il 17-35 f/2.8.
Già a mirino i riflessi parassiti sono visibili, generalmente. In certe condizioni, come quella dell'esempio postato, possono esserlo molto poco, ma la successiva sovraesposizione (relativa ai punti luce) li evidenzia esponenzialmente nello scatto effettivo.
Goditelo, l'obiettivo. In senso letterale...

byebye.