QUOTE(WalterB61 @ Nov 14 2009, 06:10 PM)

Interessante il fatto che uno zoom venduto come "professionale" a oltre 1500 euro, possa danneggiarsi per una pressione moderata.
Mandalo in assistenza e speriamo che non torni con la classica dicitura "danno da compressione"
Il 24 -70, che anche il sottoscritto possiede con piena soddisfazione, è un obiettivo otticamente molto buono, per contrasto e definizione, ed è leggero, lungo e molto sottile, per la notevole escursione della variazione della lunghezza focale e luminosità che ha.
Un’ottica lunga e stretta presenta sempre difficoltà meccaniche di realizzazione, ma Nikon l’ha risolte bene, tanto e vero che non ha affatto giochi o decentramenti, con conseguente astigmatismo, ed infatti il 24-70 otticamente è, almeno ad oggi, quasi certamente otticamente il migliore nei confronti di tutto il parco dei concorrenti e non ci sono beghe, almeno a mia conoscenza, di cattiva resa ottica.
La soluzione tecnica di variazione di focale che Nikon ha scelto di adottare per questo zoom, garantisce il minor peso, ma non la massima robustezza, dato che questa ottica, seppur a messa a fuoco interna, con lenti flottanti, estrude il corpo ottico anteriore per variare la lunghezza focale.
In quella situazione di avanzamento all’esterno del gruppo ottico anteriore, questo è tenuto in posizione solo dalle ghiere di centraggio e movimentazione, che per loro costituzione intrinseca, non possono essere robuste e rigide allo stesso livello di un cilindro di centraggio, in tante altre ottiche adottato.
Gli altri zoom professionali che possiedo (14-24 ed 80-200) ed il 70 – 200 VR, il “vecchio”, che non possiedo ma ho provato a fondo, non estrudono il gruppo ottico al variare della lunghezza focale, la lunghezza totale dell’obiettivo non cambia al variare della lunghezza focale: il corpo esterno dell’obiettivo è cilindrico, lungo a dimensione prevalente rispetto all’estrusione del corpo mobile, che resta sempre dentro, e questo cilindro esterno gli fa da centraggio, un centraggio addizionale alle ghiere ed una protezione solida contro il mondo esterno.
Con cilindro esterno di centraggio, tutta la parte ottica mobile dell’obiettivo è protetta contro urti o pressioni, sia a carico di punta, anteriore, che a taglio, laterali.
La soluzione di estrusione ottica è molto facile da realizzare, diffusa ed adottata da vari costruttori, soprattutto in ottiche più correnti, e non è mai robustissima; le problematiche si presentano di solito per urti e compressioni, che vanno ad impattare sulla parte più debole, ghiere e filettature, deformandole e disallineando l’ottica (di solito va sostituito il gruppo flottante).
Prima di acquistarlo, come tutti gli obiettivi che acquisto, e con le considerazioni di cui sopra, gli ho dato una bella occhiata, ma i materiali usati sono di ottima qualità, rigidi, è lavorato con tolleranze precise, non ha giochi ed ha movimenti molto fluidi, sempre sintomo di ottima meccanica e alla fine ha passato l’esame, dato che oltretutto ha delle MTF ottime.
L’utente deve realizzare che è un’ottica con parti mobili esterne, dunque non robusta allo stesso livello di altre che hanno un tubo bello rigido (e pesante!) a protezione, e deve evitare attentamente urti e compressioni all’ottica sul campo, ed assicurargli un supporto rigido durante il trasporto.
Se fosse stata scelta la soluzione a corpo esterno rigido, facilmente si incrementava forse non tanto il prezzo, ma il peso e la geometria, quelli certamente sì, ed in modo significativo.
Se poi i 24 -70 cominciano a fare le bizze in numero notevole, uscirà la solita versione aggiornata, tanto oggi tutto ha vita breve, ma per adesso godiamoci questo ottimo obiettivo.
Saluti cordiali