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ungiroingiro
Ciao a tutti,
ora faccio un salto di la e mi presento smile.gif
Mi sono affacciato per la prima volta al mondo della Reflex digitale due mesetti fa...da poco ho acquistato una entry-level D3000 con obiettivi AF DX 18-55 VR e 55-200 VR.
Quando l'ho acquistata ho preso anche delle lenti protettive.
L'altra sera leggendo qualche suggerimento qui dentro ho provato a scattare delle fotografie al cielo di notte provando ad ottenere delle scie luminose.
Dopo 20 minuti di apertura quando ho chiuso l'otturatore mi sono accorto che sulla lente c'era una bella patina di umidità che ovviamente ha degradato l'immagine facendole perdere in nitidezza.
Mi chiedevo se esistono lenti protettive anche anti-umidità e in tal caso se avete qualche suggerimento smile.gif

Mi scuso se ho usato qualche termine tecnico in modo improprio ma sto imparando ... ma migliorerò ...promesso! smile.gif

Andrea
kintaro70
Per evitare l'umidità basta far acclimatare la lente prima di usarla.

La lasci fuori 30 min prima di iniziare ad usarla e viceversa se da freddo passi a caldo.
Lutz!
No problem. Le lenti protettive si chiamano filtri.
Il problema della condensa non e' risolvibile con trattamenti speciali, penso che si sia trattato di rugiada piu che di condensa sulla lente.
Innanzi tutto consiglio di far si che la macchina sia alla stessa temperatura dell'esterno, quindi se sei appena uscito di casa aspetta che si raffreddi, sia la lente che la macchina. Durante questo periodo tieni corpo e lenti separate.
Non esiston vetri che consentano di eliminare il problema...portarti un panno in microfibra e asciuga, su esposizioni lunghissime puoi anche farlo mentre la macchina e in presa... occhio a non spostarla.

ungiroingiro
QUOTE(Lutz! @ Feb 24 2010, 09:10 AM) *
No problem. Le lenti protettive si chiamano filtri.
Il problema della condensa non e' risolvibile con trattamenti speciali, penso che si sia trattato di rugiada piu che di condensa sulla lente.
Innanzi tutto consiglio di far si che la macchina sia alla stessa temperatura dell'esterno, quindi se sei appena uscito di casa aspetta che si raffreddi, sia la lente che la macchina. Durante questo periodo tieni corpo e lenti separate.
Non esiston vetri che consentano di eliminare il problema...portarti un panno in microfibra e asciuga, su esposizioni lunghissime puoi anche farlo mentre la macchina e in presa... occhio a non spostarla.


Grazie Lutz del suggerimento.
Proverò a fare come mi hai indicato Pollice.gif

Domande:

Ma la rugiada non si forma quando il corpo è più freddo rispetto alla temperatura esterna?

Su esposizioni lunghissime comunque il fatto di asciugare il filtro non apporta lo stesso dei disturbi all'immagine?


QUOTE(kintaro70 @ Feb 24 2010, 09:07 AM) *
Per evitare l'umidità basta far acclimatare la lente prima di usarla.

La lasci fuori 30 min prima di iniziare ad usarla e viceversa se da freddo passi a caldo.


grazie.gif
Ci proverò con la prossima notte serena!
trentaquattro
QUOTE(ungiroingiro @ Feb 24 2010, 09:25 AM) *
Ma la rugiada non si forma quando il corpo è più freddo rispetto alla temperatura esterna?

Su esposizioni lunghissime comunque il fatto di asciugare il filtro non apporta lo stesso dei disturbi all'immagine?


Si, la rugiada si forma quando la temperatura di un corpo corrisponde alla temperatura di rugiada del gas (in questo caso l'aria atmosferica) in cui si trova. Tale temperatura non può essere superiore a quella dell'aria e anzi solitamente è inferiore.

Metti caso però che si sia una cessione di calore per irraggiamento (come effettivamente succede) tale che la temperatura dell'aria pian piano si innalzi. Se io ho un corpo di metallo (ottimo conduttore), come ad esempio un'autovettura, esso cederà il calore accumulato durante le ore di insolazione più rapidamente rispetto al terreno, all'asfalto, al calcestruzzo, ecc. che lo circondano. Il risultato sarà che, a cominciare dalla parte alta dell'autovettura, la sua temperatura sarà via via più alta procededendo dall'alto verso il basso per via del calore irraggiato dal terreno. Tale calore scalderà anche l'aria, proprio a partire dall'aria a contatto con superfici alcora "calde" che cedono calore. L'aria leggermente più calda tende ad andare verso l'alto perché più leggera ed ecco che, a causa del suo lieve riscaldamento, incontrando superfici la cui temperatura è leggermente inferiore (ma pari o inferiore alla temperatura di rugiada), il vapore in essa contenuta condensa. Il fenomeno riguarda anche i tetti delle case, o comunque corpi sollevati dal terreno.

Ritornado all'esempio dell'autovettura, questo è il motivo per cui dopo una bella giornata di sole e la seguente serata con cielo sereno, in determinate condizioni di umidità e pressione atmosferica e in assenza di vento, sul tetto dell'auto si forma la rugiada. A seguire poi montanti, cofano motore (sempre che il motore sia spento da parecchio tempo) e baule...

La lente dell'obiettivo o il filtro, benché conducano il calore meno bene del metallo (essendo in vetro o plastica) risentono comunque del problema.

Per quanto mi riguarda, non saprei come risolvere se non provando in qualche modo a proteggere la fotocamera, per esempio con un ombrello, ma il fatto che tu fotografi il cielo crea una difficoltà aggiuntiva sul suo posizionamento.

Sul fatto dei disturbi, l'unico modo è provare. Piuttosto penso che non sarei capace di non indurre movimenti sulla fotocamera mentre asciugo il filtro.


Saluti.
ungiroingiro
Grazie mille trentaquattro ... perfetta spiegazione ed esemplificazione del fenomeno fisico ...ora so come regolarmi smile.gif
QUOTE(trentaquattro @ Feb 24 2010, 10:21 AM) *
Si, la rugiada si forma quando la temperatura di un corpo corrisponde alla temperatura di rugiada del gas (in questo caso l'aria atmosferica) in cui si trova. Tale temperatura non può essere superiore a quella dell'aria e anzi solitamente è inferiore.

Metti caso però che si sia una cessione di calore per irraggiamento (come effettivamente succede) tale che la temperatura dell'aria pian piano si innalzi. Se io ho un corpo di metallo (ottimo conduttore), come ad esempio un'autovettura, esso cederà il calore accumulato durante le ore di insolazione più rapidamente rispetto al terreno, all'asfalto, al calcestruzzo, ecc. che lo circondano. Il risultato sarà che, a cominciare dalla parte alta dell'autovettura, la sua temperatura sarà via via più alta procededendo dall'alto verso il basso per via del calore irraggiato dal terreno. Tale calore scalderà anche l'aria, proprio a partire dall'aria a contatto con superfici alcora "calde" che cedono calore. L'aria leggermente più calda tende ad andare verso l'alto perché più leggera ed ecco che, a causa del suo lieve riscaldamento, incontrando superfici la cui temperatura è leggermente inferiore (ma pari o inferiore alla temperatura di rugiada), il vapore in essa contenuta condensa. Il fenomeno riguarda anche i tetti delle case, o comunque corpi sollevati dal terreno.

Ritornado all'esempio dell'autovettura, questo è il motivo per cui dopo una bella giornata di sole e la seguente serata con cielo sereno, in determinate condizioni di umidità e pressione atmosferica e in assenza di vento, sul tetto dell'auto si forma la rugiada. A seguire poi montanti, cofano motore (sempre che il motore sia spento da parecchio tempo) e baule...

La lente dell'obiettivo o il filtro, benché conducano il calore meno bene del metallo (essendo in vetro o plastica) risentono comunque del problema.

Per quanto mi riguarda, non saprei come risolvere se non provando in qualche modo a proteggere la fotocamera, per esempio con un ombrello, ma il fatto che tu fotografi il cielo crea una difficoltà aggiuntiva sul suo posizionamento.

Sul fatto dei disturbi, l'unico modo è provare. Piuttosto penso che non sarei capace di non indurre movimenti sulla fotocamera mentre asciugo il filtro.
Saluti.

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