QUOTE(mirko_nk @ Apr 15 2010, 09:55 PM)

La foto che ci hai portato come esempio è bellissima, molto artistica, ma se io fossi la modella non mi sentirei valorizzata da quella foto.
Non credo che l'intento di Andrzej Dragan fosse quello di valorizzare la modella, anzi.
Parlando di ritratti, in genere diamo per scontato che debbano essere un rappresentazione lusinghiera (o nella peggiore delle ipotesi, fedele), del soggetto.
In certi casi però il messaggio dell'autore va oltre.
Con quella foto Dragan voleva rappresentare il valore effimero della bellezza, una donna prorompente e sensuale, ma che ha già dentro di sè il suo destino, che per tutti noi è lo stesso: la carne è destinata a corrompersi, la bellezza a sfiorire, la sensualità a estinguersi.
La modella in quel caso non rappresenta se stessa, ma è solo il mezzo usato dal fotografo per rappresentare un'idea, un concetto.
Lei non è il vero soggetto, il soggetto è la decadenza.
E' per questo che spesso trovo le cosiddete "draganizzazioni" assai fini a se stesse.
Se la PP non è al servizio di una idea o un intento espressivo, invece che un valore aggiunto rischia di diventare una sovrastruttura inutile e priva di significato.
Senza contare che "imitare" lo stile di un altro non mi aiuta a crearne uno mio...
A nessuno piacciono le imitazioni se si può disporre dell'originale.
Credo che sia giusto sperimentare, sempre.
Ma penso che sia preferibile concentrare gli sforzi nel tentativo di crearsi uno stile personale e riconoscibile.
Dragan ci è riuscito, al di là del fatto che può piacere oppure no, è sicuramente riconoscibile.
Se qualcuno riesce ad imitarlo alla perfezione, pensate che verrà ricordato come "il miglior imitatore di Dragan"?