di Vincenzo Tessarin
Seconda parte del mio viaggio in Africa occidentale che mi ha portato attraverso i paesi della Guinea Bissau, della Guinea Conacry e del Mali.

Il Mali è uno fra gli stati africani più interessanti dal punto di vista etnografico. Situato alle porte dell'Africa Nera, ma strettamente legato al deserto che occupa la maggior parte del suo territorio, questo paese affascina con la magia del suo sontuoso passato.

In Mali si ritrova l'Africa delle origini dove la vita è rimasta quella di sempre: il miglio pestato ancora nei mortai, l'acqua attinta dai pozzi, il mercato che attira le genti dai villaggi più remoti.



La mitica Timbuctù, "la Regina del Deserto" fondata dai Touareg, dove l'Azalai, la grande carovana, giunge puntuale ogni anno dal lontano deserto del Toudeni, attraversando 700 chilometri di sabbia e rocce con un carico di salgemma da imbarcare nel vicino porto fluviale di Kabara.




Un luogo reale, che più di altri è costretto a fare i conti con un certo immaginario, città dell'altrove per eccellenza.


Andando a zonzo per le sue stradine di sabbia, piene di silenzio, di aromi esotici, di scuole coraniche, di edifici fatti di fango, si trova il modo per capire, per sentire, per vivere il suo fascino.



Da Timbuctù passa il fiume principale dell'Africa occidentale, il terzo più lungo del continente: il Niger.



Il Niger è molto importante per il deserto del Sahara perché è la sorgente d'acqua principale della zona.



Djennè è la capitale spirituale del Mali, una delle città più antiche e pittoresche dell'Africa occidentale.



Ha la più grande e spettacolare moschea di terra, decine di scuole coraniche, migliaia di case protette dall'Unesco, e un vivace mercato circondato dall'acqua.


Nel Mali oltre venti diverse etnie hanno saputo conservare ciascuna il proprio idioma, i propri costumi e soprattutto quell'arcaica nobiltà, non cancellata dai loro fieri sguardi dalla miseria attuale.




A sud della grande ansa formata dal fiume Niger, vive in una terra arida ed assolata, una delle etnie più enigmatiche dell'intero pianeta: i Dogon.


I loro villaggi sono disseminati sull'orlo ed ai piedi della ‘falesia’ di Bandiagara; alta circa 400 metri, questa parete rocciosa attraversa il Sahel per oltre 200 chilometri.

In questo mondo verticale, i Dogon hanno edificato i loro villaggi di fango collegati fra loro da vertiginosi sentieri; allevano capre e coltivano piccoli orti di terra, strappati faticosamente alla roccia.


Grazie all'inacessibilità del loro territorio, i Dogon sono riusciti, nel corso dei secoli, a sottrarsi in parte all'influenza mussulmana prima e coloniale poi, conservando la religione animista e le antiche tradizioni.


Questo popolo ritenuto a torto primitivo ed arretrato sino a pochi anni fa, si tramanda invece da tempi immemorabili, straordinarie conoscenze scientifiche sul movimento delle stelle.


Aver visitato i villaggi Dogon, ha significato passare attraverso il mistero di questo popolo e della sua cultura tramandata gelosamente senza lasciare alcuna traccia scritta. E' stata senza dubbio un'esperienza dai grandi contenuti culturali ed umani.



Bamma Ko, " Stagno del Caimano" in lingua Bambara, era un grosso villaggio fortificato sulle rive del Niger, quando alla fine del XIX i francesi la conquistarono. Oggi è la capitale del Mali.


L'incontro più straordinario fatto a Bamako è stato con il grande fotografo Malick Sidibè.
Conversare con questo mito della fotografia africana, consacrato dalla Biennale d'arte di Venezia con il Leone d'Oro alla carriera nel 2007, è stata un'esperienza ricca ed emozionante.
Averlo potuto ritrarre mentre mi mostrava le sue fotografie eseguite negli anni '60 nel suo studio, un evento !
Sono tornato poi il giorno successivo per fargli dono dell'immagine che lo ritraeva; era molto soddisfatto del ritratto che gli avevo fatto: lui seduto che guarda le sue foto con il figlio sullo sfondo.
La foto che sta osservando nel ritratto ha voluto donarmela con dedica per ringraziamento.

Un'ultima immagine con un auspicio vi voglio lasciare da questo splendido ed affascinate paese dell'Africa occidentale:
UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE !!!

Grazie per l'attenzione.
Vincenzo Tessarin
Le NIKON che mi hanno accompagnato in questo viaggio sono : D3 e D 700 con ottiche 14-24/2,8 70-200/2,8 16/2,8 35/2 85/1,4