In direzione Via Roma, dietro un angolo si sentiva un trambusto,...., un misto di urla da opera lirica e rumore di coperchi di pentole sbattuti a ritmo, 2 note che si alternavano con ossessione nord-africana...sempre più forte, cresceva, si contorceva nella mia scatola cranica, il profumo di zafferano e chilosàcosa, penetrava a forza le mie narici....una curva a sinistra e l'esplosione di tutto ciò che i sensi possono percepire...
...ERA la Vucciria...
I tendoni rossi o verdi di mercanti vicini si sovrapponevano, cancellando il sole, il coccodrillo imbalsamato pendeva dal tetto di un corridoio lunghissimo e strettissimo che esponeva fuori sacchi di 50 kg di fagioli di tutti i tipi, e lenticchie, e ceci, e fave,e...boh!....le spallate della gente che correva in senso opposto erano sempre su di me, i miei zoccoli di legno cominciavano a bagnarsi laddove la strada sembrava finire in ul lago colorato e zeppo di lampadine da 500 watt, quello era il regno del pesce, Nettuno era stato derubato dei colori del suo mare, dall'azzurro al cremisi, passando dal rosso e dal violetto....il giallo si mescolava al rosso del riflesso sul tendone e mi abbagliava...i piedi nudi scivolavano dagli zoccoli ormai zuppi e la mano di mia mamma mi stringeva più forte per non perdermi in quell'immensa orgia di abbondanza.
Un proverbio Palermitano dice: « i balati ra Vucciria 'un s'asciucanu mai »
Sabato ho visto quello che era il mercato più antico di Palermo, La Boucherie, poi per assonanza...Vucciria...è cambiato, non sembra morto, sembra dormire...
I visi sono quelli che ricordo, i suoni non li sento più...
come se i vecchi mercanti fossero a riposo su un vecchio divano dentro un garage...
le uniche urla sono ancora quelle dei bambini che giocano a pallone, ora il Palermo è in A...non portano più le maglie della Juve...
giugno è ancora il mese della caccia del pescespada nostrano nello stretto...sembra guardarti e chiederti: "...perchè?...
Riconosco ancora delle vecchie tabelle che adornano da quando ero bambino piazza Caracciolo
forse il pescivendolo era un giovanotto allora?
E forse una vecchia signora era parte del quadro di Guttuso?...certo allora era più formosa!
Un tuffo al cuore, quì sopravvive ancora il vecchio salumiere
accanto ai "negozietti" dei nuovi palermitani
Buchetti (purtusiddi) dove ormai no beve più nessuno...
ragazzi dallo sguardo impavido che tentano di gestire i beni di famiglia...
Umanità che attende chissà cosa...
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e chi ancora non riesce a rassegnarsi...
Chi combatte la povertà con l'allegria e con l'ingegno...
e chi come un nobile decaduto, rimembra i vecchi fasti socchiudendo gli occhi e inebriandosi al profumo del tabacco preferito...
Un passo ancora e in Piazza San Domenico, laddove risuonano ancora gli echi della morte di Giovanni, oggi come ieri puoi pregare....
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Pregare, affinchè si comprenda che con un po' di attenzione in più e un po' di senso civico e buona volontà, si può vivere di turismo e della bellezza di questa terra amara...
senza più piangersi addosso...
coltivando la "cultura del rispetto"...
affinchè la confusione, sinonimo di caos ma anche e soprattutto di vita, non richieda la sua vendetta per tutti i torti subiti, ma sia l'auspicio, la speranza...perchè sia ancora....
V...per VUCCIRIA...
Con Amore.
Fulvio