Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani,
perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere
Non faccio politica, non sono un’attivista, non mi interessa la propaganda
raramente vado ad una manifestazione.
ma ho letto tanto sul Tibet e la sua gente
e mi dispace per il suo avverso destino...
Allora sull’onda di quella frase, nel mio piccolo, vi racconto cosa ho visto nella Casa del Tibet.


La trovate in provincia di Reggio Emilia, sulle colline di Canossa, ed il suo scopo e’ far conoscere
la millenaria cultura tibetana ed avvicinare le religioni e le diverse spirituaita’ del mondo
entrando nel vialetto sarete accolti da frasi di benvenuto, scritte sul marmo,
per mostrarvi subito lo spirito che aleggia in quel luogo.


Una volta arrivati al borgo, si apre il cortile in pietra, con il museo, la chiesetta, un minuscolo negozio
Di fianco un bel cortile, con lunghi nastri di bandiere.di preghiera
vento, sole e pioggia le accarezzano fino a scolorirne la tela, disseminando così il mondo dei loro buoni pensieri.

cinque colori: il giallo per la terra; il verde per l’acqua; il rosso per il fuoco; il bianco per lo spazio infinito
ed il blu per l’aria e il cielo; sempre in questo ordine e raggruppate in multipli di cinque: cosi desideri di pace ed armonia vengono trasmessi.
Pero’ qui non ho messo i colori, solo il bianco e il nero, perche’ i colori sono vibrazioni dell’anima
di quella tibetana ancora di piu’....
ma l’anima del Tibet e’ oppressa e umiliata…… e i suoi colori svanicono

il museo e’ piccolo e ordinato, trombe, monili, abiti e suppellettili.

In fondo una coppia di grandi trombe tibetane, e sul muro, proprio li’ sopra, una foto,
dove due giovani monaci suonano quelle stesse trombe.
Se avrete voglia di avvicinarvi abbastanza a quella foto, vedrete il sorriso di quei due giovani
monaci rasati, sereno, allegro, in pace e in armonia.
E se sarete abbastanza ben disposti, o fortunati, ne resterete conquistati….e contagiati.

Le ruote di preghiera. sempre a beneficio dei pellegrini e dei viandanti:
esse sono costruite per ricevere influssi positivi dall'acqua che scorre, dalla luce delle fiamme
e dal soffio del vento che le muovono, e poter poi trasmettere questo karma positivo a chiunque le faccia ruotare.

Alla casa del Tibet non ci sono riferimenti alla causa tibetana o alla sua attuale drammatica condizione.
Solo i principi di universalita’ e spiritualita’ che questa cultura porta in dote.
Le parole qui dette sono quindi una mia personale considerazione.

Nel 1999 la visita del Dalai Lama, in perenne esilio, ed in perenne predicare
per la pace e la liberta’ dei popoli
Per il suo popolo egli non rivendica niente di più che gli elementari diritti umani.
Non chiede nemmeno, come sarebbe giusto, autonomia politica, solo quella religiosa,
e la liberta’ di parlare la propria lingua, che ora e’ bandita in Tibet

In un mondo in cui l’uso della forza e della violenza hanno troppo a lungo caratterizzato le relazioni tra i popoli e le nazioni,
io spero in una nuova onda di umanita':
il porsi della nonviolenza è l’unico modo veramente realistico e con più promesse per il futuro.
E questo si applica non solo al Tibet ma a tutti gli altri conflitti.
Nel 1959, 1961 e 1965, le Nazioni Unite approvarono tre risoluzioni a favore del Tibet in cui si esprimeva preoccupazione circa la violazione dei diritti umani e si chiedeva "la cessazione di tutto ciò che priva il popolo tibetano dei suoi fondamentali diritti umani e delle libertà, incluso il diritto all'autodeterminazione".

Le vite di tanti tibetani sono legate a folle che protestano,
disobbedienti e disarmate,
spero otterrano la pace: la giustizia delle loro richieste è ora così chiara
e la forza delle loro battaglie così indiscutibilmente necessaria e giusta
che solo per poco ancora possono essere fermati dalla forza delle armi.
E forse anche gli oppressori potranno essere sopraffatti dall’amore e dal rispetto.
L’ultima foto scattata prima di andarmene, in controluce,
e sul mantra scritto di una bandiera il sole mi ha mostrato una croce…..
Allora forse davvero c’e’ una speranza……e l’armonia e’ davvero, davvero….. arrivata li’.

Le fotografie fatte sono molte, e non ho voluto inserirne troppe, allora lascio un video con queste fotografie (ed anche altre) accompagnate da una canzone tradizionale tibetana, che a me piace tanto, e spero qualcuno potra' avere la pazienza di vederlo ed ascoltarlo.
http://www.youtube.com/watch?v=kTOEdT52_14
lascio anche un altro collegamento, vi mostrera’ la tristezza dell’esilio, crudele e senza appello
Se potete guardatelo fino alla fine….
http://www.youtube.com/watch?v=s8Ow1loxpgg...feature=related
Infine lascio un ultimo video, fotografie fatte non so da chi, ma che nessuno dovrebbe mai mai mai dover fare.
http://www.youtube.com/watch?v=JVsmaPbct5M
e poi chiedo scusa…..mi ci metto anch’io….
Non si dovrebbe fare…lo so…ma in Tibet forse non andro’ mai…allora mi metto vicino alle sue bandiere…..

Bianca