Un cartello di benvenuto ci apre la porta di SUSAK una delle minuscole isole dell’arcipelago di Cres e di Losinj.
Le strade sono strette e non asfaltate percorse soltanto da carriole e da turisti apparentemente smarriti
Ci accolgono delle case multicolore, la cittadina troneggia sulla piccola baia di Bok.
Decidiamo di affrontare gli oltre cento scalini che portano al paese.
Ci si apre davanti la pazzetta con la chiesa ed una vecchina che realizza lavori all'uncinetto, proprio alle sue spalle l'esposizione fotografica di Magrit Dittmann-Soldidic,che porta alla luce il travaglio interiore degli abitanti di Susak,
la cui vita è combattuta fra il desiderio e la speranza di essere liberi e la tristezza di lasciare la propria città natale e tutte le sue costrizioni!!
Susak e l'isola piu distante, sia dalla terra ferma, che dalle altre isole, il che fa si che le tradizioni, gli usi ed i costumi si siano mantenuti pressoché inalterati nel tempo, specialmente la lingua parlata e gli abiti tradizionali,
praticamente una prigione senza sbarre!!
Lasciamo il paese e continuiamo a salire finchè troviamo un'cartello alquanto primitivo, che ci indica la via per tornare alla baia di Bok,
scendiamo per una strada di campagna delimitata da canneti
Diversamente dalle altre isole,infatti, gli appezzamenti di terreno, non sono delimitati da muretti di pietra a secco, ma bensi da canneti, dove possiamo trovare un pò di frescura e refrigerio, continuiamo a scendere ed arriviamo alla baia
dove decidiamo di fermarci per farci un bel bagno , l'acqua è caldissima e molto bassa ma non è il mare che cattura il mio pensiero, bensì l'idea di vivere in un isola del genere!
Quali ambizioni , quali sogni , quali prospettive
possono avere gli abitanti di Susak?