QUOTE(Lambretta S @ Jul 13 2005, 10:35 AM)
In effetti le formule a casaccio non era riferito a Lei...

comunque...
Però visto che si permette di contraddirmi... io mi mi permetto di farle alcune domande... stiamo discutendo della funzione di trasferimento della modulazione di un obiettivo... o del teorema del campionamento circa la risposta in frequenza relativa alla frequenze spaziali della luce che arriva sul sensore e deve essere trasformata in segnale digitale previa quantizzazione... quindi con le problematiche relative al filtro low-pass e quant'altro... in sostanza stiamo parlando del teorema di nyquist o di che cosa... solo per chiarire... e a questo punto che c'entra il teorema del campionamento con la risoluzione verticale e orizzontale del sensore... e visto che ci siamo mi pare pertinente anche la domanda del dottor hausdorf79 che vorrebbe sapere perché dobbiamo moltiplicare per 2 il valore di 0.0079...

Salve Lambretta,
Se non ha nulla in contrario, preferirei ci si desse del tu, mi creda il mio intervento non era assolutamente teso a contraddirla, e se così le è sembrato, mi scuso.
Anzi a dirla tutta, trovo questa disquisizione di dati tecnici piuttosto sterile al fine di fare delle belle foto che poi e' quello che penso a cui tutti aspiriamo.
Detto ciò vorrei passare a rispondere alle sue domande :
E' vero, la funzione di trasferimento della modulazione della luce di un obiettivo ci indica come l'obiettivo si comporta al variare delle frequenze d'onda della luce, io però parlo di frequenze spaziali quindi del contrasto.
La cosa non si legge chiaramente nel test MTF stesso ma essa e' deducibile :
Nel test MTF su un asse la distanza dal centro dell'obiettivo, e sull'altro la percentuale di contrasto, questo per un dato diaframma.
Se consideriamo invece questa situazione :
- la distanza dal centro dell'obiettivo una costante
- il contrasto in valori assoluti
- il diaframma una costante (come prima)
e poniamo tutto su una scala logaritmica, otteniamo proprio il diagramma di una tipica funzione di trasferimento. In pratica, riferendomi a questo articolo otteniamo il diagramma del trasferimento di modulazione del contrasto (T). (mi riferisco comunque a questo articolo
http://www.nadir.it/ob-fot_miscell/valutaz_obiett.htm )
La cosa e' rafforzata dal modo in cui si calcola T :
T = M finale / M iniziale.
se vogliamo calcolare quindi t, cioe' t x ogni valore di frequenza (f) abbiamo :
t(f) = Mfinale(f) / Minziale(f).
se di questo ne faccio il limite, per lo spazio che tende a 0 (quindi per frequenze che aumentano), ottengo proprio una funzione di trasferimento di un sistema lineare, simile in tutto e per tutto al grafico della funzione di trasferimento della luce.
Su questo punto vorrei aprire una piccola parentesi : in pratica questi calcoli sono quantitativamente esatti, ovvero ci dicono come l'obiettivo tendera' a comportarsi, ma non come l'obiettivo realmente si comporti, ecco perchè in fondo, nessun test MTF sostituirà mai l'occhio attento di un fotografo.
L'altra domanda, relativa al perchè moltiplicare per due il lato del pixel, beh, e' proprio per il teorema del campionamento: la frequenza (spaziale) a cui un sensore puo' campionare e' :
1 / dimensione del pixel (visto che in questo caso il pixel e' quadrato il risultato vale sia in verticale che in orizzontale)
visto che per il teorema di shannon questa frequenza deve essere il doppio di quella da campionare otteniamo :
fmax_che_si_può_campionare = f_sensore / 2
quindi essendo f_sensore circa 128 (1/0,0078) si ottiene una f_max del nostro sensore di circa 64.
Spero con questo di aver chiarito tutti i punti sulla mia risposta.
Saluti,
Enzo