Ciao leorus!

Salto i convenevoli..

...e spero di non arrivare tardi.
Prima qualche considerazione:
- Il 35 f/2 AFD, ottimo obiettivo, non è (e non ha mai avuto la
pretesa di essere..) un "rasoio" a T.A. a maggior ragione a medie e lunghe distanze di ripresa.
- Un grandangolo come un 35mm, in piena luce, con messa a fuoco a parecchi metri di distanza, a T.A. sarà sempre "in difficoltà" e tendenzialmente è un tipo di ripresa che di per sé "ha poco senso", per vari motivi.
- Un obiettivo (soprattutto a focale fissa, ma anche zoom) privo di difetti strutturali non dovrebbe in alcun modo presentare una variabilità di "tendenza al f/b-focus" al variare della distanza di ripresa.
In un obiettivo completamente meccanico come un Nikkor AFD questo vorrebbe dire un'errata geometria degli elicoidi interni deputati alla movimentazione del
gruppo dedicato alla MaF, quindi un difetto di fabbricazione (improbabile), uno stato di usura clamoroso (altrettanto improbabile, direi..) o la conseguenza di un urto (che però dovrebbe aver lasciato altri sintomi di tipo meccanico..).
Per assurdo la cosa è
più probabile meno improbabile con un obiettivo AFS, governato dall'elettronica, in cui una "semplice" defaillance all'encoder può mandare tutto a donnine allegre.
Detto questo, le immagini che hai postato non riescono ad essere esaustive. Passino le due a distanza ravvicinata, ma quella in cui "pretenderesti" di osservare il difetto non ha le caratteristiche per permettere di determinare con precisione il punto di messa a fuoco. Troppi elementi e troppo piccoli...pali, pomelli, biciclette...tutti all'interno dell'area di messa a fuoco (attenzione, l'area sensibile del modulo AF è un po' più grossa rispetto all'indicazione a mirino, comunque già sufficiente ad abbracciare diversi elementi della scena posti a distanze diverse..).
Quindi non ci sono i presupposti per giudicare l'operato dell'AF.
Le due a distanza ravvicinata non sembrano mostrare alcun problema, se non eventualmente un'inevitabile e fisiologica diminuzione della "nitidezza" all'aumentare della distanza di ripresa.
Ho visto anche alcune immagini che hai postato nel Club, ma in definitiva non ce ne sono di probanti e molte mancano anche dell'indicazione del punto AF (provato con ViewNX e PhotoMe)
Il dubbio ti è venuto nell'uso normale, ok, ma a quel punto servono delle prove ben fatte, con punto AF centrale (sia perché è tra i 15 con struttura a croce, sia perché permette di eliminare la variabile della caduta di risolvenza del 35 a T.A. verso i bordi), soggetti bidimensionali che occupino interamente il punto AF (alberi, muri, case etc. ) o comunque senza elementi di disturbo nelle vicinanze o sullo sfondo, dotati di una zona di contrasto inequivocabile per la rilevazione dell'AF (niente nero su nero..), nessuna ricomposizione della reflex, attuazione della messa a fuoco partendo da infinito o dalla minima distanza di MaF...
Senza farla troppo lunga, fotografa con la
reflex in bolla il tronco (verticale) di un albero ben illuminato con uno sfondo sufficientemente lontano e in modo che si possa "leggere" sul terreno il piano di MaF, oppure un muro, sempre includendo una linea di fuga (asfalto, pavé..) che possa aiutare ad individuare il piano di MaF.
Oppure, confronta due scatti sempre ad un soggetto inequivocabile per l'AF e parallelo al sensore come il classico muro di mattoni con reflex in bolla e su treppiedi, uno con l'AF del live-view ed uno con l'AF "standard". Non dovresti rilevare differenze tra le due immagini. Se ce ne sono non possono che essere a carico dell'AF a rilevazione di fase.
Ci fai sapere?
Ciaociao..