QUOTE(marcobcc @ Jan 2 2011, 02:00 AM)

Ciao amici, forse per voi non è così difficile rispondere a questo mio quesito ma cercando sul web
non sono riuscito a risolvere questa cosa.
Dunque, il numero f del diaframma si calcola con una frazione tra la lunghezza focale
e il diametro del diaframma stesso ad esempio, a 50mm se ho un diaframma con apertura di 25mm
corrisponde a f2 giusto?
Se prendo come esempio però, un 18-55 f3,5 f5.6 come mai i conti non tornano

?
18/3,5 = 5.14mm mentre 55/5.6 = 9.82mm. Perchè il diaframma alla massima apertura non ha lo
stesso diametro a tutte le focali? Grazie a tutti!!!
Perché c’è una limitazione della luminosità relativa data, in posizione tele, dal diametro di una pupilla d’ingresso di una lente, quasi certamente la frontale dell’obiettivo, ma non è affatto detto, potrebbe essere la frontale del gruppo interno mobile o, addirittura, da una flangia distanziatrice, dipende dallo schema.
Con quella limitazione, il tele non è più luminoso di un certo valore, ed il limite dello zoom è lui: da quel limite, scaturisce il limite del grandangolo, sempre più luminoso del tele, perché essendo più corto di focale, a parità di dimensione geometrica della lente che dà il limite al tele, ha f più basso/luminosità relativa maggiore.
Non ti torna la proporzione, dato che c’è il gruppo mobile che fa muovere lenti internamente ed altera i flussi luminosi, ossia la luminosità relativa, ossia il numero f tra i due.