QUOTE(claudio60 @ Jan 12 2011, 10:04 PM)

A me non sembra affatto una moda o una tendenza, anche perchè da quello che hai detto nei messaggi precedenti, si lascerebbe intendere (o perlomeno è quello che io capisco dalle tue parole), che gli Ais siano costruiti quasi in economia rispetto agli Ai, invece ritengo che così non sia, e che gli Ais siano obiettivi che non abbiano concesso niente al risparmio, ma molto all'ottimizzazione generale di obiettivi già ben progettati e realizzati. Il 135/2.8 Ais pesa 5 grammi in più rispetto al precedente, a questo aggiungiamo le variazioni di peso del 16mm, dell'8mm e di qualche altro esemplare, insomma il sito lo conosci bene anche tu, non occorre che stia qui a fare enumerazioni. E questo senza tenere conto del numero non indifferente di lenti in cui non si ha nessuna variazione di peso in alcuna delle versioni. Ovviamente queste sono considerazioni di carattere assolutamente generale perchè, almeno io, non posseggo informazioni di fabbrica particolareggiate che mi possano permettere di documentare ciò che vado dicendo. Dal punto di vista dell'esperienza diretta in generale ho più stima degli obiettivi Ais rispetto agli Ai perchè in genere più "aggiornati" e spesso più performanti. Faccio una eccezione per il 105 Ai, la cui estetica era a mio giudizio già perfetta nella versione Ai, quella successiva, pur non avendo cambiato niente nei pesi e nello schema ottico, mi è parsa un pochino meno robusta.
No, non volevo dire esattamente questo, Nikon in quegli anni era leader indiscussa tra i produttori giapponesi, però gli altri non stavano a guardare, Pentax fece per prima i trattamenti antiriflesso davvero efficaci, Olympus si inventò un gioiellino che era la OM1 e relative ottiche compatte..
Nikon seguì anche lei queste tendenze ed innovazioni, per gli ingombri e pesi basta mettere a confronto una Nikkormat con una FM o una F con una F2 e, soprattutto, una F3. Stesso trend ci fu per le ottiche, direi che questo non si può certo negare.
Nel passaggio tra AI e AIs qualche "risparmietto" che fece storcere il naso a molti Nikonisti ci fu (3 viti anzichè 5 per esempio su molte ottiche), poi un 50ino f1,8 di plastica senza forcellina (non l'E che era ancora più scarso) però, nonostante alcune avvisaglie, fino a quel punto penso anche io che globalmente si siano fatti progressi e anche importanti, tipo l'utilizzo di lenti ED sul 180mm e 300mm e altri tele, poi il CRC e non dimentichiamo quel gioiello che è stato il 28mm f2,8 AIS che avevo già citato, e altro ancora.....non si può ricordare tutto.
Il periodo "scellerato" ci fu, a mio parere, dopo, con l'avvento della serie AF, che quasi sempre non era altro che la serie E predisposta per l'autofocus.
Per capire bene basta vedere l'evoluzione e successiva tragica involuzione dei 28mm f2,8.
Da quando partì la serie AF io smisi di comprare obiettivi, non li potevo proprio digerire in quanto, ammesso e non concesso che si fosse mantenuta la stessa qualità ottica, ma in molti casi non fu così, si fece un grave passo indietro sul fronte di quella meccanica.
Spero ora di aver chiarito bene il mio pensiero