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Aleseli
Partendo dalle seguenti asserzioni, prese in una vecchia discussione del forum, ho calcolato la distanza IPERFOCALE di un ob. 18mm:

-------------------------------------------------------------------------------------------
"La distanza iperfocale è quella distanza a cui è necessario mettere a fuoco per ottenere una profondità di campo che va dalla metà della distanza iperfocale all'infinito..."

"Se la distanza iperfocale è 40 cm allora nella foto tutti gli oggetti che si trovano tra 20 cm e l'infinito saranno a fuoco (per adesso è superfluo approfondire che cosa si intende per "a fuoco")..."

"Come si ottiene il Numero Guida Iperfocale? Moltiplicando la lunghezza focale dell'obiettivo per se stessa e dividendo il prodotto per 30... se si tratta di un formato digitale (APS) moltiplicando la lunghezza focale per 1.37, moltiplicato per se stesso e sempre diviso per 30..."
---------------------------------------------------------------------------------------------

Tuttavia non mi è ancora molto chiaro il concetto di IPERFOCALE e PROFONDITA' DI CAMPO, che comunque rimangono 2 cose diverse.

La tabella che ho calcolato per un formato APS 18mm è la seguente:
[Distanza Iperfocale APS = F * 1.37 * risultato ottenuto / 30 / D]

Obiettivo 18 mm - Numero Guida Iperfocale APS e relativi Diaframmi
--------------------------------------------------------------------------------
NG Iperfocale 20,27052
----------------------------------

d D IF PdC
-- ------ ------
2,8 7,23 3,61 <-> infinito
3,2 6,33 3,16 <-> infinito
3,3 6,14 3,07 <-> infinito
3,5 5,79 2,89 <-> infinito
4 5,06 2,5 <-> infinito
4,5 4,5 2,25 <-> infinito
4,8 4,22 2,11 <-> infinito
5 4,05 2,02 <-> infinito
5,6 3,61 1,80 <-> infinito
6,3 3,21 1,60 <-> infinito
6,7 3,02 1,51 <-> infinito
7,1 2,85 1,42 <-> infinito
8 2,53 1,26 <-> infinito
9 2,25 1,12 <-> infinito
9,5 2,13 1,06 <-> infinito
10 2,02 1,01 <-> infinito
11 1,84 0,92 <-> infinito
13 1,55 0,77 <-> infinito
14 1,44 0,72 <-> infinito
16 1,26 0,63 <-> infinito
18 1,12 0,56 <-> infinito
19 1,06 0,53 <-> infinito
20 1,01 0,50 <-> infinito
22 0,92 0,46 <-> infinito
-----------------------------------------------------------------------
* I diaframmi utilizzati sono tutti quelli che mette a disposizione una D70 per incrementi di 1/2 e di 1/3.

Sinceramente, pur avendo capito per sommi capi il concetto e applicato la formula alla lettera, non mi è del tutto chiaro il procedimento.

Ammesso che la formula sia esatta, conosco la distanza IPERFOCALE per ogni diaframma e la relativa profondità di campo, ma non so come si comporterebbe l'area di nitidezza dell'immagine ad un dato diaframma, spostando l'area di messa a fuoco prima o dopo la distanza IPERFOCALE.
A d/22, per esempio, ho un'area di nitidezza che va da 0,46 a infinito, passando per l'iperfocale a 0,92. Ma se volessi mettere a fuoco a 7 metri, cosa succederebbe? Dove andrebbe a finire l'area di nitidezza?

Inoltre, non mi è chiaro il concetto di infinito, se non in termini matematici.
Leggendo articoli specialistici, avevo capito che per ogni diaframma vi è un'area di messa a fuoco che va da una data distanza, che potrebbe essere la metà anteriore dell'iperfocale, fino ad un'altra posteriore, che non necessariamente è l'infinito.

Dalla tabella sopra riportata sembrerebbe che ogni immagine a qualsivoglia diaframma parta da un'area di nitidezza anteriore per arrivare SEMPRE all'infinito.

Sinceramente a questo punto ho le idee un pò confuse e se qualcuno potesse chiarirmele gliene sarei molto grato.

Alex.

P.S.
Ovviamente so che a secondo del tipo di obiettivo utilizzato varia il fuoco, lo sfocato e via dicendo.
Lambretta S
QUOTE(Aleseli @ Aug 23 2005, 09:56 AM)
Partendo dalle seguenti asserzioni, prese in una vecchia discussione del forum, ho calcolato la distanza IPERFOCALE di un ob. 18mm:

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"La distanza iperfocale è quella distanza a cui è necessario mettere a fuoco per ottenere una profondità di campo che va dalla metà della distanza iperfocale all'infinito..."

"Se la distanza iperfocale è 40 cm allora nella foto tutti gli oggetti che si trovano tra 20 cm e l'infinito saranno a fuoco (per adesso è superfluo approfondire che cosa si intende per "a fuoco")..."

"Come si ottiene il Numero Guida Iperfocale? Moltiplicando la lunghezza focale dell'obiettivo per se stessa e dividendo il prodotto per 30... se si tratta di un formato digitale (APS) moltiplicando la lunghezza focale per 1.37, moltiplicato per se stesso e sempre diviso per 30..."
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Tuttavia non mi è ancora molto chiaro il concetto di IPERFOCALE e PROFONDITA' DI CAMPO, che comunque rimangono 2 cose diverse.

La tabella che ho calcolato per un formato APS 18mm è la seguente:
[Distanza Iperfocale APS = F * 1.37 * risultato ottenuto / 30 / D]

Obiettivo 18 mm - Numero Guida Iperfocale APS e relativi Diaframmi
--------------------------------------------------------------------------------
NG Iperfocale        20,27052
----------------------------------

d D IF  PdC
-- ------  ------
2,8 7,23  3,61 <-> infinito
3,2 6,33  3,16 <-> infinito
3,3 6,14  3,07 <-> infinito
3,5 5,79  2,89 <-> infinito
4 5,06  2,5  <-> infinito
4,5 4,5  2,25 <-> infinito
4,8 4,22  2,11 <-> infinito
5 4,05  2,02 <-> infinito
5,6 3,61                1,80 <-> infinito
6,3 3,21  1,60 <-> infinito
6,7 3,02  1,51 <-> infinito
7,1 2,85  1,42 <-> infinito
8 2,53  1,26 <-> infinito
9 2,25  1,12 <-> infinito
9,5 2,13  1,06 <-> infinito
10 2,02  1,01 <-> infinito
11 1,84  0,92 <-> infinito
13 1,55  0,77 <-> infinito
14 1,44  0,72 <-> infinito
16 1,26  0,63 <-> infinito
18 1,12  0,56 <-> infinito
19 1,06  0,53 <-> infinito
20 1,01  0,50 <-> infinito
22 0,92  0,46 <-> infinito
-----------------------------------------------------------------------
* I diaframmi utilizzati sono tutti quelli che mette a disposizione una D70 per incrementi di 1/2 e di 1/3.

Sinceramente, pur avendo capito per sommi capi il concetto e applicato la formula alla lettera, non mi è del tutto chiaro il procedimento.

Ammesso che la formula sia esatta, conosco la distanza IPERFOCALE per ogni diaframma e la relativa profondità di campo, ma non so come si comporterebbe l'area di nitidezza dell'immagine ad un dato diaframma, spostando l'area di messa a fuoco prima o dopo la distanza IPERFOCALE.
A d/22, per esempio, ho un'area di nitidezza che va da 0,46 a infinito, passando per l'iperfocale a 0,92. Ma se volessi mettere a fuoco a 7 metri, cosa succederebbe? Dove andrebbe a finire l'area di nitidezza?

Inoltre, non mi è chiaro il concetto di infinito, se non in termini matematici.
Leggendo articoli specialistici, avevo capito che per ogni diaframma vi è un'area di messa a fuoco che va da una data distanza, che potrebbe essere la metà anteriore dell'iperfocale, fino ad un'altra posteriore, che non necessariamente è l'infinito.

Dalla tabella sopra riportata sembrerebbe che ogni immagine a qualsivoglia diaframma parta da un'area di nitidezza anteriore per arrivare SEMPRE all'infinito.

Sinceramente a questo punto ho le idee un pò confuse e se qualcuno potesse chiarirmele gliene sarei molto grato.

Alex.

P.S.
Ovviamente so che a secondo del tipo di obiettivo utilizzato varia il fuoco, lo sfocato e via dicendo.


"La distanza iperfocale è quella distanza a cui è necessario mettere a fuoco per ottenere una profondità di campo che va dalla metà della distanza iperfocale all'infinito..."

La risposta ai tuoi dubbi sta in questa definizione... la tecnica iperfocale serve proprio ad avere la massima estensione di Profondità Di Fuoco possibile senza sprecare andando oltre l'infinito... concetto di per se già balzano... ovviamente il piano di fuoco è sempre uno e uno solo... tutti i piani davanti e dietro al piano focale avranno una loro nitidezza che va via via scemando fino alla minima consentita dal circolo di confusione del formato utilizzato... wink.gif

Prendendo in considerazione un ultragrandangolare come il 18 mm è facile arrivare sempre all'infinito... in sostanza però non è obbligatorio mettere a fuoco sempre sulla distanza iperfocale, se vuoi la massima nitidezza su un soggetto a 7 metri nessuno ti impedisce di focalizzare su quel piano focale... a patto di avere meno nitidezza apparente davanti al soggetto senza guadagnare nulla dietro... cool.gif

Prova a calcolare l'iperfocale di un tele e vedrai che per arrivare all'infinito il soggetto dovrà, specialmente ai diaframmi più aperti, essere molto lontano dalla fotocamera... per la vecchia regola che la PDF aumenta all'aumentare della distanza tra la fotocamera e il soggetto... laugh.gif


Taras
Proprio due giorni fa, ho stampato la discussione a cui tu ti riferisci.
Ero curioso anche io di sapere come calcolare la zona di "nitidezza" di una foto (Pdc). Come giustamente detto da Lambretta il piano focale è, e rimane sempre uno. Poi esiste una zona davanti e dietro il piano focale che l'occhio umano percepisce come nitido poichè il circolo di confusione non supera una determinata grandezza(che se ho capito bene, dipende dalla grandezza della superficie che andiamo ad impressionare, sensore o pellicola che sia).

Dicevo, volevo conoscere anche io la formula matematica per calcolare la zona di nitidezza di una foto, come ho conosciuto la formula per calcolare l'iperfocale, che praticamente (aggiungendo ciò che è già stato scritto e sperando di non sbagliare) ti permette, focheggiando a quella data distanza di ottenere la maggior "profondità di campo" ottenibile da un obiettivo ad una data apertura di diaframma.

La formula per calcolare la Pdc non l'ho trovata, e se c'è qualcuno che la conosce la postasse senza indugio, ma c'è un programma, semplice ed intuitivo (sempre trovato nella discussione a cui ti riferivi) che te la calcola.

Il programma è questo: http://www.bobatkins.com/photography/techn...ofcalc_v002.exe

Spero di non averti confuso le idee, e di non essere stato ripetitivo.

Taras.
Francesco Martini
Ciao Alex...
certo..questa tabella che hai fatto e' interessante....e me la sono anche stampata...Oltretutto questa distanza iperfocale non sapevo neppure che era...
Ma quando si fotografa..non credo che nessuno prenda una calcolatrice o un PC portatile per fare tutti questi calcoli.. biggrin.gif .. a meno che uno faccia una foto in studio e debba calcolare esattamente quelo che vuole a fuoco..: ....Io..faccio la foto..e basta!!! he..he..
Ciaooo
Francesco Martini
www.martinifrancesco.net
lucaoms
[quote=Lambretta S,Aug 23 2005, 10:13 AM]
[/quote]

"La distanza iperfocale è quella distanza a cui è necessario mettere a fuoco per ottenere una profondità di campo che va dalla metà della distanza iperfocale all'infinito..."


Prendendo in considerazione un ultragrandangolare come il 18 mm è facile arrivare sempre all'infinito... in sostanza però non è obbligatorio mettere a fuoco sempre sulla distanza iperfocale, se vuoi la massima nitidezza su un soggetto a 7 metri nessuno ti impedisce di focalizzare su quel piano focale... a patto di avere meno nitidezza apparente davanti al soggetto senza guadagnare nulla dietro... cool.gif

laugh.gif
*

[/quote]
quoto la risposta e ti esorto a non impazzire con calcoli astronomici prima di ogni scatto altrimenti....... biggrin.gif
calcola comunque che con un obbiettivo tipo il 18 la pdc e molto elevata (molto maggiore rispetto ad un 200mm a pario diafr.)
ciao
Aleseli
E' chiaro ciò che dici.
Certamente con un tele le cose cambiano notevolmente ed è pur vero che mettendo a fuoco un soggetto a 7 metri perdo in nitidezza. OK.
Però, perdona l'ingenuità, ma ancora non afferro bene il concetto di IPERFOCALE. A cosa serve la tabella da me riportata, se non per avere la distanza precisa in metri dell'iperfocale? Mi rispondo da solo. Potrebbe servirmi per sapere in situazioni particolari che a d/22 il piano di fuoco è ad una certa distanza. Ma qual'è il vantaggio che ne deriva? Voglio dire... se utilizzo l'autofocus e un diaframma più o meno chiuso, ad esempio d/16, so che l'immagine sarà più o meno nitida. Meglio ancora a f/32, perdendo magari resa cromatica.
Oltretutto non ho la scala delle distanze sull'obiettivo, se non limitate a pochi metri. Calcolare ad occhio 40 metri diverrebbe una cosa ardua per chiunque!
Infine, quella tabellina che veniva riportata su quei vecchi obiettivi, indicante l'iperfocale, dovè finita? Quella tabella inoltre dava una distanza ad un certo diaframma che partiva da TOT a TOT metri e non necessariamente andava a finire sull'infinito.
Diciamo che è questo l'argomento che mi preme di più e che molto probabilmente non ho afferrato.
La tabella che riporto indica sempre una distanza che va a finire all'infinito.
La tabella posta su vecchi obiettivi riportava distanze che potevano racchiudere, ad esempio, 2-5 metri o 2-infinito, ecc...
Allora, o è sbagliata la tabella da me calcolata o c'è un metodo più preciso per simulare la vecchia scala iperfocale. Oppure, forse cosa più probabile, non ho capito assolutamente nulla! Scusami per questo!
Ti ringrazio comunque per la risposta precedente.
Ciao!

Alex
Taras
Dunque, l'Iperfocale è un concetto diverso dalla profondità di campo, anche se è indispensabile conoscerla per capire cos'è l'iperfocale.

Con l'iperfocale la pdc va sempre dalla metà dell'iperfocale all'infinito.
La pdc può tendere o no all'infinito (nel caso dell'iperfocale si).
Chiaro?
Ok.

L'iperfocale ti serve (anche se come dici tu, è difficilmente applicabile in pratica) a conoscere il piano focale su cui focheggiare per avere la massima estenzione della profondità di campo, che va appunto dalla metà dell'iperfocale all'infinito.
Chiaro?
Ok.

Ora volevo rispondere a Luca oms, a F.Martini e a Lambretta.
Scusate, ma non sono in sintonia con le vostre risposte. Applicabile o meno che sia, conoscere la formula per calcolarmi la PdC, o l'Iperfocale, secondo me può essere un buon esercizio mentale, può (forse non a tutti) farti capire meglio come padroneggiare uno scatto. Secondo me è molto utile saperlo. Magari secondo voi no, però non penso sia costruttivo rispondere ad una domanda che è meglio non sapere la risposta, tanto non serve a nulla.
Ripeto mi piacerebbe sapere la formula per calcolarmi la Pdc.
Poi, certo lo so, che essa è influenzata da tre fattori:
1- Distanza dal soggetto (+ distante +pdc)
2- Diaframma (+ è aperto - pdc)
3- Lunghezza focale (> lunghezza focale <pdc).

Sarà anche una curiosità stupida da "studente"...........ma mi piacerebbe saperlo.

P.s. Chiedo scusa ad Aleseli se approfitto della discussione da te aperta, ma dopo aver letto la discussione "iperfocale" avevo intenzione di aprirne una io, poi l'ho trovata già aperta.

P.p.s. Ovviamente tutto ciò che ho scritto non vuole far nascere nessuna polemica. smile.gif

Taras.

Aleseli
QUOTE(taras @ Aug 23 2005, 10:32 AM)
Proprio due giorni fa, ho stampato la discussione a cui tu ti riferisci.
Ero curioso anche io di sapere come calcolare la zona di "nitidezza" di una foto (Pdc). Come giustamente detto da Lambretta il piano focale è, e rimane sempre uno. Poi esiste una zona davanti e dietro il piano focale che l'occhio umano percepisce come nitido poichè il circolo di confusione non supera una determinata grandezza(che se ho capito bene, dipende dalla grandezza della superficie che andiamo ad impressionare, sensore o pellicola che sia).

Dicevo, volevo conoscere anche io la formula matematica per calcolare la zona di nitidezza di una foto, come ho conosciuto la formula per calcolare l'iperfocale, che praticamente (aggiungendo ciò che è già stato scritto e sperando di non sbagliare) ti permette, focheggiando a quella data distanza di ottenere la maggior "profondità di campo"  ottenibile da un obiettivo ad una data apertura di diaframma.

La formula per calcolare la Pdc non l'ho trovata, e se c'è qualcuno che la conosce la postasse senza indugio, ma c'è un programma, semplice ed intuitivo (sempre trovato nella discussione a cui ti riferivi) che te la calcola.

Il programma è questo: http://www.bobatkins.com/photography/techn...ofcalc_v002.exe

Spero di non averti confuso le idee, e di non essere stato ripetitivo.

Taras.
*



Ti ringrazio per il link. Ho appena scaricato il PRG e lo proverò.
Anche a me farebbe piacere avere la formula per calcolare la Pdc, senza tuttavia dovermi necessariamente imbattere in complicati calcoli ogni volta che scatto.
Mi servirebbe soltanto per avere cognizione di causa e sapere quello che faccio. C'è chi preferisce l'espemporaneità e al tempo stesso l'approssimazione e chi, come me e te, preferisce sapere cosa sta facendo, anche se questo nella pratica porta a poco.
Punti di vista!
Ciao.

Alex
Taras
QUOTE
Ora volevo rispondere a Luca oms, a F.Martini e a Lambretta


Scusate, rileggendo i vs post, probabilmente mi sono fatto prendere troppo dalla foga. Non è un appunto ai vostri messaggi. In effetti ho letto superficialmente.......

Taras.
-missing
QUOTE(Aleseli @ Aug 23 2005, 11:44 AM)
.... Quella tabella inoltre dava una distanza ad un certo diaframma che partiva da TOT a TOT metri e non necessariamente andava a finire sull'infinito ....

Scusa, ma forse stai parlando delle tabelle della profondità di campo (DOF).
L'iperfocale non necessita di tabelle. Si tratta di una distanza di messa a fuoco, che varia in funzione della focale e del diaframma impostato (tenuto conto del circolo di confusione: circa 30 micron nel 35mm, circa 20 nel formato ridotto digitale). L'infinito è incluso per definizione.
Aleseli
Rispondo a PaoloDes.
Mi riferivo anche alla tabella dell'iperfocale ovviamente, unendo il discorso all'iperfocale.
Come Taras, anche io vorrei precisare che so molto bene che la Distanza del soggetto, il Diaframma utilizzato, la Lunghezza focale dell'obiettivo e via dicendo, influenzano la profondità di campo!

Il discorso era un altro. Matematico, se volete. O forse sarebbe meglio dire ottico.
Sinceramente non ci vuole una grande scienza per capire qual'è la differenze tra un grandangolo e un teleobiettivo a diaframmi diversi per quanto riguarda il risultato finale. Basta scattare e verificare.

Ma mi permetto di dire che così facendo si cade nel pressapochismo, dando ragione a chi utilizza ancora vecchie macchine e metodologie considerate obsolete.

Attualmente abbiamo la possibilità di verificare se la foto è venuta bene (con il digitale), abbiamo obiettivi autofocus, abbiamo esposizioni matrix, abbiamo programmi preimpostati, abbiamo la possibilità di fotoritoccare... praticamente siamo tutti in grado di fare uscire una bella foto.

Però alla fine è il risultato del caso e quindi come gli automatismi della macchina si comportano in una data situazione. In definitiva, si scatta e via...

A breve la differenza tra un professionista e un dilettante sarà solo il portafoglio, quando usciranno macchine capaci di fare tutto da se.
Saluti.

Alex
-missing
QUOTE(Aleseli @ Aug 23 2005, 12:47 PM)
Rispondo a PaoloDes.
Mi riferivo anche alla tabella dell'iperfocale ovviamente, unendo il discorso all'iperfocale.
Come Taras, anche io vorrei precisare che so molto bene che la Distanza del soggetto, il Diaframma utilizzato, la Lunghezza focale dell'obiettivo e via dicendo, influenzano la profondità di campo!

OK. Mi sono permesso di entrare nel merito perché avevo erroneamente capito che qualcosa non ti risultasse chiaro. Se così non era, mi ritiro e vado a finire il sugo coi peperoni.

PS: la tua formula funziona. Le distanze iperfocali che ne derivano sono corrette.
Ora sei a cavallo. Basta che ti costruisca una tabella con le iperfocali delle focali da te più comunemente usate e la metta in borsa. Il problema - casomai - è mettere in pratica il tutto quando si adoperano gli obiettivi di ultima generazione (che non riportano le distanze sul barilotto, oppure le riportano in maniera assai approssimativa). Ma questo è un altro discorso....
Lambretta S
In effetti l'attuazione focale servoassistita basata sul contrasto... volgarmente chiamata autofocus è una delle più grandi strunzate della fotografia moderna... scusaste strunzate si può scrivere sul Forum? mad.gif

Da quando la fotografia ha iniziato ad avere un senso... la messa a fuoco selettiva è stata una delle principali forme di composizione... il fotografo sceglieva lui cosa mettere a fuoco per evidenziarlo nella sua immagine... ma allora anche adesso non si fa così? Gno a fuoco ci mette la fotocamera e quindi tutti quei bei ausili tipo corona a microprismi e telemetro a immagine spezzata sono scomparsi dai mirini delle nostre reflex sotituiti da circoletti... quadratini e altre minchiate del genere... con il risultato del back... front e dove cacchio mi pare a me focus... ora gli scienziati della fotografia mi devono dire a che serve l'autofocus con i grandangolari? Ve lo dico io a sbagliare la messa a fuoco quando prima era impossibile farlo... spigni il pulsante guarda il pallino verde e nel frattempo applicando l'iperfocale avevi scattato 97 diapositive... tutte a fuoco... altra bella conseguenza dell'autofocus che è sparita sulla maggior parte degli obiettivi proprio la scala dell'iperfocale... conseguenza per applicare l'iperfocale ti devi portare appresso il ragioniere che te la deve calcolare poi devi portarti una squadra di operai con la rotella metrica così sei sicuro di non sbagliare... laugh.gif

Conoscere l'iperfocale non significa fotografare meglio perché consapevoli di chissà quale verita... le leggi della fisica ottica valgono da quando qualcuno ha deciso di riprendere il mondo con un supporto fotosensibile... gli obiettivi sono una conseguenza per facilitare il compito al fotografo la fotocamera resta il mezzo... Fotocamera.gif

Per logica se abbiamo un soggetto a 7 metri (distanza indicativa mi è venuta così) con l'autofocus (sempre ammesso sia preciso) metteremo a fuoco a 7 metri mettiamo il caso però che nella circostanza con l'obiettivo e il diaframma impostato l'iperfocale cade a 3,5 metri... sappiamo che se posizioniamo più avanti il piano di messa fuoco guadagneremo qualcosa in più di nitidezza apparente nella nostra immagine... attenzione nitidezza apparente è una cosa la nitidezza dell'obiettivo è un'altra... tutto qua! Quindi in teoria l'autofocus ci fà a volte sprecare porzioni di spazio rendendole meno nitide di quanto invece sarebbero se sfruttassimo l'iperfocale... e di solito quello che si "spreca" è davanti al "soggetto" quindi più visibile... pertanto solo una sana e consapevole messa a fuoco salva il fotografo dallo stress e dall'azione canonica... della serie tutte le menate sul front e backfocus hanno ragione di esistere solo perché alla gente gli fa fatica mettere a fuoco! Hai voluto la fotocamera autofocus e mo' attaccati al ca... rro dei buoi se non mette a fuoco con precisione dove vuoi Tu... texano.gif
buzz
fore l'autofocus permette scatti più veloci...
ma credo sia utile solo in quel caso.
andreafoschi
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 01:32 PM)
In effetti l'attuazione focale servoassistita basata sul contrasto... volgarmente chiamata autofocus è una delle più grandi strunzate della fotografia moderna... scusaste strunzate si può scrivere sul Forum? mad.gif

*



ciao,

non sono d'accordo con te, per una serie di motivi, che cerco di esporre brevemente
1. il principio del massimo contrasto nella messa a fuoco e' utilizzato anche dal cervello/occhio umano, e fino ad ora ha funzionato
2. come corollario del punto 1, con la messa a fuoco manuale alla fine si e' sempre finito con il far fare al cervello il suo lavoro di messa a fuoco, ossia di massimizzazione del microcontrasto (massimo-micro... laugh.gif )
3. il fatto che la macchina abbia l'autofocus non impedisce al fotografo di puntare il sensore di messa a fuoco dove vuole nella scena
4. nel caso che la soluzione al punto 3 non sia possibile, esiste una levettina magica che disinserisce il sistema autofocus e consente la messa a fuoco manuale
5. l'autofocus e' molto piu' veloce della messa a fuoco manuale (e non e' un vantaggio da poco)

per concludere, dico dell'autofocus quello che dico di ogni automatismo: va bene che ci sia, va bene che ci si possa fare affidamento, ma l'intelligenza e' nel conoscerne limiti come e dove "sbaglia" (e con sbaglia intendo dire: non fa quello che farei io), per poter portare a casa il risultato voluto
nessun automatismo e' perfetto, ne' puo' esserlo perche' non puo' sapere cosa noi vogliamo

andrea
Lambretta S
QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
non sono d'accordo con te, per una serie di motivi, che cerco di esporre brevemente


Bravo così mi piacciono le persone... brevi ed esaustive!

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
1. il principio del massimo contrasto nella messa a fuoco e' utilizzato anche dal cervello/occhio umano, e fino ad ora ha funzionato


Appunto se fin'ora ha funzionato che bisogno c'era dell'autofocus...

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
2. come corollario del punto 1, con la messa a fuoco manuale alla fine si e' sempre finito con il far fare al cervello il suo lavoro di messa a fuoco, ossia di massimizzazione del microcontrasto (massimo-micro...  laugh.gif )


Come corollario al punto 2 l'importante è massificare le funzioni cerebrali... a forza di automatismi il cervello funziona sempre meno e si atrofizza...

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
3. il fatto che la macchina abbia l'autofocus non impedisce al fotografo di puntare il sensore di messa a fuoco dove vuole nella scena


Il fatto che la macchina abbia l'autofocus impedisce al fotografo di fotografare cosa vuole nella scena... sei convinto di conoscere perfettamente la posizione del sensore di messa a fuoco per essere così sicuro di sapere dove metti a fuoco?

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
4. nel caso che la soluzione al punto 3 non sia possibile, esiste una levettina magica che disinserisce il sistema autofocus e consente la messa a fuoco manuale


Nel caso la soluzione 3 non sia possibile disattiva l'autocus con l'apposita levetta e prova a mettere a fuoco manualmente senza riferimenti... fidandoti solo del telemetro elettronico e con la ridotta corsa dell'elicoide di messa a fuoco degli obiettivi AF... hai mai usato un obiettivo manual focus? Gno mi pare se no una affermazione come questa non l'avresti fatta!

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
5. l'autofocus e' molto piu' veloce della messa a fuoco manuale (e non e' un vantaggio da poco)


Gno! Non è vero l'autofocus per quanto veloce non può mai essere più veloce di un obiettivo settato sull'iperfocale

QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 01:57 PM)
per concludere, dico dell'autofocus quello che dico di ogni automatismo: va bene che ci sia, va bene che ci si possa fare affidamento, ma l'intelligenza e' nel conoscerne limiti come e dove "sbaglia" (e con sbaglia intendo dire: non fa quello che farei io), per poter portare a casa il risultato voluto
nessun automatismo e' perfetto, ne' puo' esserlo perche' non puo' sapere cosa noi vogliamo


Parla per te io quello che voglio lo so! Se a te per decidere come fotografare ti ci vuole un automatismo fai come meglio ritieni opportuno... di automatismi a "esposizione" sulle fotocamere moderne ce ne sono da sbizzarrirsi...
pescenaufrago
Ma scusate, io mi ricordavo che per lavorare sulla distanza iperfocale senza dover fare troppi ragionamenti, basta regolare direttamente il simbolo di infinito della ghiera di messa a fuoco sul trattino relativo al diaframma scelto. Facevo così con la zenit dieci anni fa (o quindici? blink.gif )

Mi sono perso qualcosa?
-missing
Giusto. Solo che oggi gli obiettivi non sono più costruiti come il vecchio 50mm f2 Helios. O non hanno la ghiera dei diaframmi, oppure la medesima è a poppa mentre la scala delle distanze è a prua.... eccetera eccetera.
Aleseli
Comunque, nel caso potesse servire a qualcuno, mi riprometto di postare in questo discussione, magari come forma di allegato, una tabella che contempli le distanze iperfocali che vanno da un fish-eye ad un tele. Per l'esattezza, distribuito in 10,5 - 12 - 18 - 24 - 28 - 35 - 50 - 80 - 85 - 105 - 135 - 200. Diciamo le focali più usate anche con gli zoom, senza numero strani... altrimenti la tabella sarebbe infinita e a questo punto veramente inapplicabile in ripresa (immagino un 111 o un 148!). La suddetta tabella prenderà in considerazione un FF e un APS ovviamente.

Spero di far cosa gradita.

Se poi nel frattempo qualcuno potesse darmi una formuletta per ricavare la Pdf, così come voleva un utente di cui adesso non ricordo il nome, sarebbe il massimo.

Potrebbe essere un documento, non mi riferisco solo al mio, di interesse comune e di grande valore, perché no?

A presto.

Alex

P.S.
Per il momento, forse stasera o domani al massimo, posterò un barbaro foglio wordpad. Se qualcuno poi potesse aiutare a metterlo in excel, aggiungendo degli automatismi, sarebbe perfetto. Se a qualcuno per esempio non garbassse il valore di 1.37 (circolo di confusione) o di qualsivoglia variabile per il digitale o sta usando un formato 6x6 o qualsiasi altro, potrebbe in questo caso cambiarlo a suo piacimento.
andreafoschi
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Bravo così mi piacciono le persone... brevi ed esaustive!

beh... adesso saro' meno breve, per cui ti diventero' antipatico?
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Appunto se fin'ora ha funzionato che bisogno c'era dell'autofocus...

solo per dire che l'autofocus non usa sistemi strani o astrusi per mettere a fuoco
usa una logica che usa anche il cervello, il che non rende l'autofocus un sistema per forza inefficente/inefficace/errato, anzi, da buone aspettative di buoni risultati
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Il fatto che la macchina abbia l'autofocus impedisce al fotografo di fotografare cosa vuole nella scena... sei convinto di conoscere perfettamente la posizione del sensore di messa a fuoco per essere così sicuro di sapere dove metti a fuoco?

beh, devo dire che non mi e' ancora successo di mettere a fuoco un soggetto diverso da quello dove avevo puntato il sensore
probabilmente sono stato fortunato con tutte le mie macchine autofocus
ma anche quando non uso l'autofocus, difficilmente mi metto con il metro a misurare la distanza tra il piano pellicola ed il soggetto per determinare perfettamente la distanza di messa a fuoco
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Nel caso la soluzione 3 non sia possibile disattiva l'autocus con l'apposita levetta e prova a mettere a fuoco manualmente senza riferimenti... fidandoti solo del telemetro elettronico e con la ridotta corsa dell'elicoide di messa a fuoco degli obiettivi AF... hai mai usato un obiettivo manual focus? Gno mi pare se no una affermazione come questa non l'avresti fatta!

28 mm 2.8, 50 mm 1.8, 70-210 f4, manuali e con la scala della profondita' di campo, che sullo zoom e' anche tanto bella (oltre che comoda)

per il resto, non vedo perche' dovrei mettere a fuoco in manuale seguendo le indicazioni del sistema autofocus: in quel caso faccio fare il lavoro a lui, no? senno' mi si stanca la mano sinistra...
se metto a fuoco in manuale e' perche' non voglio seguire le indicazioni del telemetro (o per il caso per me estremamente raro che abbia montato un obiettivo non autofocus), per cui uso o la scala delle distanze o piu' spesso il vetro smerigliato
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Gno! Non è vero l'autofocus per quanto veloce non può mai essere più veloce di un obiettivo settato sull'iperfocale

se mi insegni a farlo con un 500 mm inseguendo una superbike da bordo pista...
pacifico che nella foto still life o di panorama si viva benissimo anche senza autofocus, ma ci sono situazioni in cui l'autofocus serve, e in generale non lo vedo come una cosa cattiva, almeno, non mi ha ancora morso!
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 02:36 PM)
Parla per te io quello che voglio lo so! Se a te per decidere come fotografare ti ci vuole un automatismo fai come meglio ritieni opportuno... di automatismi a "esposizione" sulle fotocamere moderne ce ne sono da sbizzarrirsi...

certo che parlo per me!
il mondo e' bello perche' e' vario, e il forum e' bello perche' ognuno puo' dire la sua
tu resterai del tuo parere e io del mio, ma il bello del confronto e' mettere assieme persone che la pensano in maniera diversa, senno' dov'e' l'interesse?
andrea
-missing
Ecco una tabella delle iperfocali (per sensore APF).
Circolo di confusione = 16 micron.

[attachmentid=25206]
Lambretta S
messicano.gif
QUOTE(andreafoschi @ Aug 23 2005, 06:38 PM)
se mi insegni a farlo con un 500 mm inseguendo una superbike da bordo pista...
pacifico che nella foto still life o di panorama si viva benissimo anche senza autofocus, ma ci sono situazioni in cui l'autofocus serve, e in generale non lo vedo come una cosa cattiva, almeno, non mi ha ancora morso!

certo che parlo per me!
il mondo e' bello perche' e' vario, e il forum e' bello perche' ognuno puo' dire la sua
tu resterai del tuo parere e io del mio, ma il bello del confronto e' mettere assieme persone che la pensano in maniera diversa, senno' dov'e' l'interesse?
andrea


Tu mica avevi detto usando un 500 mm correndo appresso a una superbike con la fotocamera sulla mano destra e un panino con la mortazza nella sinistra... laugh.gif

Hai detto che l'AF è più veloce e basta... peccato se lo dicevi prima... ormai!!! wink.gif

Guarda che anch'io uso l'autofocus... gli automatismi sono utili nella misura in cui aiutano a fotografare in condizioni in cui a manovella non ci riusciresti... ergo l'autofocus con i grandangolari non serve a niente... con i tele durante gli eventi sportivi diventa conditio sine qua non... e comunque l'autofocus non è un automatismo facilmente disinseribile come per esempio l'esposizione manuale invece di quella a priorità dei tempi o dei diaframmi... per come sono concepiti gli obiettivi e i mirini delle reflex autofocus focalizzare a mano diventa molto più difficile... se non improbabile... cool.gif

Niente di personale come diceva Mao acchiappane (va be non diceva proprio così) uno per educarne tanti... ci sei capitato tu ma poteva essere un altro qualsiasi... messicano.gif
Lambretta S
QUOTE(paolodes @ Aug 23 2005, 07:01 PM)
(per sensore APF).
Circolo di confusione = 16 minchion.


A proposito di confusione che so mo' i sensori APF ne hanno fatto un altro... laugh.gif laugh.gif laugh.gif
-missing
Scusa il lapsus calami, Lambretta.
E scusate tutti la confusione (tanto per restare in tema biggrin.gif ) di tabella.
La versione giusta è questa:

[attachmentid=25208]
Taras
Insomma, a quanto ho capito nessuno è riuscito a rispondere alla damanda mia e di Aleseli. Continuamo a girarci intorno ma.........nulla da fare.

ESISTE LA FORMULA PER CALCOLARE LA PROFONDITA' DI CAMPO?
E sottolineo profondità di campo. Non l'iperfocale (questa la conosciamo già).

Grazie.

Taras.
Lambretta S
QUOTE(taras @ Aug 23 2005, 09:15 PM)
Insomma, a quanto ho capito nessuno è riuscito a rispondere alla damanda mia e di Aleseli. Continuamo a girarci intorno ma.........nulla da fare.

ESISTE LA FORMULA PER CALCOLARE LA PROFONDITA' DI CAMPO?
E sottolineo profondità di campo. Non l'iperfocale (questa la conosciamo già).

Grazie.

Taras.


E che è basta chiedere... laugh.gif laugh.gif laugh.gif

Leggi qua... anche se poi mi devi dire a che ti serve saperlo con tanta precisione e comunque per calcolare la PDC bisogna conoscere l'iperfocale dell'obiettivo al determinato diaframma... cool.gif

Calcolo della profondità di campo...
Lambretta S
O anche quest'altro link...

Nitidezza
Taras
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 10:00 PM)
E che è basta chiedere... laugh.gif  laugh.gif  laugh.gif


Calcolo della profondità di campo...
*



Aaaaaaaahhhhhhh. Finalmente! biggrin.gif

Ah Lambrè, non c'è stato post, mio e di Aleseli che non richiedeva questa benedetta formula! smile.gif biggrin.gif laugh.gif

Grazie! wink.gif

QUOTE
... anche se poi mi devi dire a che ti serve saperlo con tanta precisione e comunque per calcolare la PDC bisogna conoscere l'iperfocale dell'obiettivo al determinato diaframma... cool.gif


L'iperfocale l'ho già calcolato per tutte le aperture di diaframma e per le principali lunghezze focali del 18/70.
A che mi serve? Per rifletterci un pò su, per capire un pò meglio come funziona il tutto. Poi probabilmente metterlo in pratica sarà molte volte impossibile, ma a volte secondo me può tornare utile.................

Grazie ancora.
Lambretta S
...per finire visita anche questo sito se già non l'hai fatto... wink.gif

Dof master...
Taras
Sazio e soddisfatto. Grazie. wink.gif

Taras.
Aleseli
Mi associo anche io.
Grazie.

Alex
andreafoschi
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 07:06 PM)
Guarda che anch'io uso l'autofocus... gli automatismi sono utili nella misura in cui aiutano a fotografare in condizioni in cui a manovella non ci riusciresti... ergo l'autofocus con i grandangolari non serve a niente... con i tele durante gli eventi sportivi diventa conditio sine qua non...

l'autofocus e' piu' rapido nella messa a fuoco su un soggetto
che poi in un panorama con un 20 mm a f11 si faccia fatica a mandare qualcosa fuori fuoco e' un'altra questione
assolutamente d'accordo che in questo caso l'autofocus non serva
QUOTE(Lambretta S @ Aug 23 2005, 07:06 PM)
Niente di personale come diceva Mao acchiappane (va be non diceva proprio così) uno per educarne tanti... ci sei capitato tu ma poteva essere un altro qualsiasi... messicano.gif

se e' per quello, non mi pare di esserne uscito piu' educato di prima... tongue.gif

andrea
pescenaufrago
QUOTE(paolodes @ Aug 23 2005, 04:24 PM)
Giusto. Solo che oggi gli obiettivi non sono più costruiti come il vecchio 50mm f2 Helios. O non hanno la ghiera dei diaframmi, oppure la medesima è a poppa mentre la scala delle distanze è a prua.... eccetera eccetera.
*



Che dispettosi! rolleyes.gif
-missing
QUOTE(pescenaufrago @ Aug 24 2005, 09:56 AM)
Che dispettosi!

Tempi moderni....
-missing
D'altra parte, se pure gli obiettivi fossero ancora fatti come quelli di un tempo, che scala dovrebbero metterci: quella buona per il 35mm o quella adatta al sensore ridotto?
pescenaufrago
QUOTE(paolodes @ Aug 24 2005, 10:16 AM)
D'altra parte, se pure gli obiettivi fossero ancora fatti come quelli di un tempo, che scala dovrebbero metterci: quella buona per il 35mm o quella adatta al sensore ridotto?
*


Ovviamente, tutte e due. laugh.gif
-missing
Ne verrebbe fuori un regolo calcolatore da nulla! biggrin.gif
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