1.

E’ ferro consumato, eroso, lavato, toccato da mani tenere di bambine o da quelle callose dei manovali. Tutti ne portano via un pezzo...ed è di nuovo metallo lucido e tenero
2.

In una maniglia la città si specchia, si lucida, si deforma. Sembra andar via come nel letto di un fiume. Rapida, lucente e fluente riflette esistenze immobili e cuori in cammino …
3.

4.

Tonda e perfetta. Attraversata da un’anima irregolare e imperfetta. Universo dentro universo…moto in mezzo a perenne staticità
5.

Maniglie impolverate ed erose, dimenticate da mani che non le hanno piu spinte. Forti ed aggressive, delicate e bizzarre. Maniglie che indicano la strada, il percorso che conduce alle vie di dentro. Nel profondo…fino in fondo
6.

7.

8.

9.

E da una maniglia che infine si esce, si scappa o si ritorna al mondo degli altri. Il viaggio finisce o forse solamente riprende verso un nuovo percorso, lontano, altrove. Perché ci sia sempre un mondo per salvarsi, una via di uscita attraverso cui passare, un filo di fiato che possa ricordarci che ancora siamo vivi
10.

non crocifiggetemi!è iniziato tutto da una maniglia bizzarra che avevo visto mentre passeggiavo!e cosi ho intrapreso un piccolo viaggio attorno al mondo "maniglia"
grazie comunque delle critiche...