Mi propongo sempre di non ricorrere a troppe parole, vorrei che fossero le foto a parlare per me, in realtà mi rendo conto poi che il risultato ha regolarmente disatteso le mie intenzioni iniziali perchè la selezione di poche foto riesce a malapena a rappresentare il volume di immagini e sensazioni che investe il turista in in Paese tanto grande,tanto povero e tanto autentico quale è il Madagascar, dove nulla è appositamente pensato per il turista e, fatta eccezione per i souvenirs, tutto il resto, nel bene o nel male, è la realtà quotidiana.
Da Antananarivo fino alla costa ovest sul canale del Mozambico è un susseguirsi di villaggi costituiti da case col tetto in paglia e pareti di mattoni rossi come la terra delle colline su cui sono arroccati, dove la vita si svolge tra la coltivazione del riso, l'allevamento degli zebù e le attività quotidiane svolte all'aperto.
Non c'è cittadina o villaggio che non possegga un suo mercato, dagli abiti regolarmente ed esclusivamente usati provenienti dalle donazioni dei Paesi più sviluppati alle poche cose e coltivazioni locali e... per tutti i palati.
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5.paesaggio romantico

6.lavoro domestico

7.barbiere a domicilio

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11.la bambina e le cavallette

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13.vorrei incontrarti tra vent'anni

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Un discorso a parte meritano gli zebù, le vacche malgasce, che costituiscono una fetta importante dell'economia del Paese e delle famiglie che li posseggono, sono i "trattori" locali per arare e dissodare la terra, sono la motrice dei carretti per gli spostamenti, rappresentano denaro contante, merce di scambio, indice di ricchezza per chi ne possiede tanti e di povertà per le famiglie che non ne hanno.
Sono gli animali che secondo una tradizione locale vengono tutti sacrificati alla morte del loro padrone e offerti ai partecipanti i festeggiamenti che possono durare anche diversi giorni, al termine dei quali la famiglia dovrà indebitarsi per poterne comperare altri e potere essere in grado non solo di lavorare ma anche di sopravvivere.
Ma sono anche romanticamente oggetto di furto perchè, in previsione di un matrimonio, il futuro marito per farsi bello agli occhi della fidanzata, deve riuscire a rubarne almeno uno, e se per questo sconta la sua pena, ha il matrimonio quasi assicurato, diventando così più attraente agli occhi della futura moglie, ...paese che vai, usanza che trovi!
E' frequente, lungo la strada, cedere il passo a mandrie intere di zebù condotte dai pastori che per più giorni percorrono innumerevoli chilometri conducendo questi animali magri e stramati al mercato di Ambalavao dove, dopo lunghe trattative, verranno venduti.
I pastori, e non solo loro, in questa zona del Paese, per proteggersi dalle rigide temperature invernali si avvolgono in stravaganti coperte a scacchi blu, gialli, rossi o verdi, o addirittura sembra di vedere deambulare sopra un paio di gambette secche secche, coloratissimi prati con enormi fiori dai colori più sgargianti, che rendono il tutto simpaticamente colorato e colorito.
15.pascolo all'ombra del baobab

16.cow boys

17. quattro amici

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Gli spostamenti da un villaggio all'altro avvengono con quello che il proprio ceto sociale consente, le strade, se non fosse per le macchine dei turisti, sarebbero semideserte e nelle cittadine ci si sposta da un luogo all'altro con i pousse-pousse, una specie di risciò asiatico trapiantato in territorio africano, trainato da uomini che spesso corrono scalzi, qualsiasi sia la natura del terreno.
Nei lunghi tragitti e spostamenti giornalieri, sia che ci si trovi in un tratto deserto o in un villaggio, i bambini sono nel Madagascar quello che la Polizia è negli U.S.A. ... anche se non li vedi sai che ci sono...sempre! e appena metti un piede fuori dalla macchina arrivano all'arrembaggio, un pò pirati dei Caraibi e un pò armata Brancaleone. Con allegria e rispetto, sugli altopiani la frase ricorrente è "madame les bonbons", con un misto di allegria e timidezza chiedono le caramelle, nel Sud diventa " vasaha l'argent", dove vasaha è il termine che identifica il turista di pelle bianca.
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22.pousse-pousse

23. 24 x 36

24. all'arrembaggio

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Della stazione di Sahambavy ho già ampiamente parlato nella sezione LIFE del forum.
Non si può dire Madagascar senza pensare ai lemuri di cui ne esistono diverse specie, e quando si ha la fortuna di vederli si pensa solo ad una cosa, che sembrano dei peluches viventi con enormi e dolcissimi occhioni.
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27.lo spione

Non tutti gli animali sono però così fortunati da potere vivere in libertà e protetti... mi sono imbattuta in questo solitamente nobile e fiero animale, qui ridotto a condurre una vita miserrima nella miseria.
28. povero gatto

Ho detto prima quanto siano importanti gli zebù nella vita dei malgasci, e ora li ritroviamo, nella veste di contemporanei Caronte locali, a trainare i carretti dal molo di Tulear fino alla barca che consente il collegamento tra la cittadina e i villaggi dei pescatori Vezo sulla costa del canale del Mozambico. E non è un colorito espediente per movimentare le giornate dei turisti, è l'unico mezzo, gambe e braccia a parte,che in condizioni di bassa marea può portare alla barca, e sfido chiunque non volesse salire su questi sgangherati carretti, a mettere piede in quell'acqua dove alghe in putrefazione ed escrementi di zebù impregnano non solo le acque ma anche l'aria; il mio carretto con gli innumerevoli squarci nelle assi del pavimento mi regalava viste incredibili in una porzione di mare dal colore improbabile, ed avvolti da quell'olezzo, anche la memoria non trovava la strada per ricordare la fragranza più conosciuta di Chanel.
Ma il mare dei pescatori Vezo è tutta un'altra storia...
29. Caronte

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L'aereo che vola fino a Taolagnaro, per la solita misteriosa fortuna che regola i voli interni in certi Paesi, è riuscito a portarmi a destinazione, e solo a guardarlo dall'alto, il paesaggio, ci si accorge della grande differenza che presenta rispetto agli altopiani; mare e lagune di acqua salmastra sono circondati da dune di sabbia bianca, le montagne circostanti sono interamente rivestite di una lussureggiante vegetazione, l'oceano è di un blu intenso, e che il vento sia sempre una costante lo dimostrano gli innumerevoli resti dei relitti di pescherecci o navi di dimensioni più grandi arenati sulle coste e ormai ridotti a ferri arrigginiti dall'acqua del mare e dalle intemperie.
36.Taolagnaro

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38.cercatore di molluschi

Qui il turismo non è sviluppato come nelle altre zone dell'isola, questa è terra di "fady"; con questo termine si indicano un insieme di tabù, cioè cose che non si devono fare per non offendere gli antenati, e questi fady possono essere i più disparati, dal divieto di indicare con le mani una tomba, al divieto di fotografare o di avvicinarsi ad un determinato baobab perchè ritenuto sacro dalla popolazione locale, così come magari camminare su una certa spiaggia, per cui bisogna prestare attenzione a come ci si comporta, e se è vietato indicare una tomba, figurarsi fotografarla!
Spesso si presentano con un muro di cinta interamente dipinto con quelli che definiremmo dei murales, quasi un film di quello che era più caro quando si era in vita, e oltre agli oggetti famigliari e ai teschi di zebù sacrificati, non è raro vedere uno stupefacente dipinto che raffigura Rambo o qualche altro personaggio fantasioso che aveva caratterizzato i gusti e il piacere in vita del defunto, e nonostante la tentazione di portarmi a casa qualche scatto fosse forte, la guida si è sempre raccomandata la massima prudenza, in quanto le conseguenze sarebbero ricadute anche su di lui.
Gli ultimi giorni si sono svolti in questi luoghi dove la vegetazione tanto rigogliosa ci immerge in un luogo ricco di un fascino quasi primordiale, e anche qui ritroviamo risaie e zebù con un'aura quasi ancestrale.
39.dove il tempo si è fermato

40.lavoro nero

canali, lagune e ponti si susseguono uno dopo l'altro, una specie di giardino dell'Eden, prima e dopo la mela...
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I villaggi in questa zona dell'isola sono poverissimi, sono abitati da pescatori che con le loro piroghe solcano le calme acque delle lagune deponendo delle enormi nasse per la cattura dei gamberetti.
L'accoglienza nei loro villaggi è più distaccata anche se la curiosità non manca mai, e i numeri parlano da soli: su un totale di 1200 persone, 400 sono adulti e 800 i bambini.
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45.donne

46.nasse

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In questa terra dove il colore della pelle è il nero in tutte le sue sfumature, ho avuto la possibilità di incontrare e fotografare uno splendido bambino albino, e nonostante non fosse riconoscibile il luogo, ho deciso di non pubblicare la sua foto perchè, anche se non in Madagascar, in alcuni Paesi africani questa anomalia genetica è ritenuta foriera di sventure e questi poveri bambini, per avere salva la vita, vengono relegati per sempre in strutture che per l'impossibilità di uscire ricordano la prigione, i più sfortunati purtroppo non ci arrivano in tempo da potersi salvare, ho deciso quindi di chiudere con una foto che ho già pubblicato ma che mi piace molto per la sua spontaneità.

Se avete letto tutto e siete arrivati alla fine siete indubbiamente degli eroi!
ciao!
Ornella