Oggi discutendo con un collega, acquisivo che lui, prima di far stampare una foto dal laboratorio procede con Photoshop alla conversione dal metodo RGB al metodo CMYK? Io gli ho chiesto che senso avesse, visto che comunque lui non conosce il profilo utilizzato dal laboratorio. Lui (che a quanto mi è parso di capire vuol far credere di essere un conoscitore della materia ma che poi spara certe c.....e a cui non rispondo nemmeno) mi dice: "così vedo in anticipo come viene la mia foto stampata.

Chiedevo l'aiuto di chi realmente è ferrato in materia approvando o contraddicendo quelle che sono le mie seguenti convinzioni:

1) Qualunque metodo impostato in photoshop, sarà sempre visualizzato con il metodo RGB (metodo usato dai monitor), al massimo la valutazione di altri metodi è solo di tipo numerica;

2)RAW a parte (che permette una conversione senza perdita) una foto in JPEG sarà sottoposta a perdite di informazioni ogni qualvolta è sottoposta a conversione di metodo e quindi spazio colore associato. Basta fare una prova passando più volte dal metodo RGB al CMYK per apprezzare la variazione nei numeri;

3)La prova di stampa è più o meno veritiera solo se siamo in possesso del profilo colore utilizzato dalla stampatrice del nostro laboratorio che implementa il profilo del tipo di carta oltre che del cromatismo in senso stretto della stampante;

4)La vera conversione sarà operata direttamente dal sistema in fase di stampa. Potremmo al massimo indicargli l'intento rendering che riteniamo opportuno adottare.

Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarmi a meglio comprendere questi aspetti.

Tutto è molto più semplice e non c'è bisogno di porsi problemi di profilo, intento o che altro.

Le stampanti fotografiche stampano in RGB. La "conversione fotografica" in CMYK è una "fola". Quel "Profilo CMYK" è UNICAMENTE applicabile alla separazione per stampa tipografica (quella che potremmo definire a rotativa o a retino). Il fatto che si usino le cartucce o la carta fotosensibile con nomi come Ciano, Magenta ecc NON c'entra un tubo con la conversione in modalità CMYK.

Una cosa però va detta, partendo dalle tue domande. I profili delle stampanti sono descrittivi e in definitiva non fanno altro che tentare una correzione in ambito RGB ma in realtà NON ottieni un'immagine CMYK vera e propria in quanto le stampanti fotografiche non tipografiche usano come detto i retini di separazione che NON sono analoghi al dithering realizzato per la stampa fotografica.

Inoltre ormai molte stampe anche di cartellonistica non sono più a retino ma vere e proprie stampe fotografiche RGB con dithering (osservate i manifesti nelle stazioni).

In definitiva consiglierei il tuo amico di leggersi un buon testo di stampa professionale.

Massimo

Grazie Manovi. Come volevasi dimostrare non si finisce mai di imparare. Approfondirò questo tuo intervento. Però volevo chiedere un tuo parere sull'utilità di questo intervento:

http://www.photofever.it/concetti-base/ott...zando-photoshop.

Vorrei evitare di leggere queste cose. Fanno male allo spirito...

Ma secondo voi desaturando un colore si ottiene la riproduzione in stampa? A parte che "quadricromia" è una scem.. perchè non si stanno creando le lastre (per dirla alla vecchia maniera) ma si sta solo operando in modalità CMYK per correggere la sola saturazione dei fuori gamma. Da dire che la sola saturazione non modifica lo shift tonale dovuto all'inchiostro e inoltre qualsiasi ritocco deve tener conto delle probabili posterizzazioni. Per eseguire correzioni in realtà si usano le curve e si deve avere una conoscenza "in senso Biblico" della stampante.

Alla prossima mostra di macchine da stampa professionale, fatevi un giro. Sono meno "ganze" dell'ultimo obiettivo e non ci sono modelle in abiti succinti (le receptionist sono comunque carine) ma almeno vedete in pratica come funzionano (le macchine, non le modelle...).

Massimo