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stepho
Ho preso un afs 300 f4 per foto naturalistiche.
La mia scelta è ricaduto su di lui anche per la possibilità di avere un buon ingrandimento in foto tipo close-up.
Mi chiedevo se unito a dei tubi di prolunga avrei potuto aumentare il rapporto di ingrandimento e quanto rispetto ad usare un moltiplicatore(che gia ho)
Purtroppo al momento ho speso troppo per pensare ad un obiettivo specifico solo per macro.
fedebobo
QUOTE(stepho @ May 9 2012, 03:43 PM) *
Ho preso un afs 300 f4 per foto naturalistiche.
La mia scelta è ricaduto su di lui anche per la possibilità di avere un buon ingrandimento in foto tipo close-up.
Mi chiedevo se unito a dei tubi di prolunga avrei potuto aumentare il rapporto di ingrandimento e quanto rispetto ad usare un moltiplicatore(che gia ho)
Purtroppo al momento ho speso troppo per pensare ad un obiettivo specifico solo per macro.


Mi pare che andasse bene anche con una close-up lens Canon 500D.
Prova a leggere sul sito di R. Polini: http://xoomer.virgilio.it/ripolini/300_AFS.htm

Saluti
Roberto
stepho
questa della lente close-up non la sapevo.
é da preferire o no a dei tubi kenko?
maxbunny
QUOTE(stepho @ May 9 2012, 04:20 PM) *
questa della lente close-up non la sapevo.
é da preferire o no a dei tubi kenko?


Di seguti ti riporto una parte di un articolo cos' ti potrai fare un'idea:


Partiamo dai tubi di prolunga il cui principio di funzionamento è molto semplice trattandosi di meri distanziatori senza elementi ottici interni. La loro semplicità incoraggia l'autocostruzione, ma gli amanti del fai-da-te incontreranno due grossi problemi: il perfetto parallelismo fra piano sensore e flangia d'innesto dell'obiettivo (questo fattore influenza molto l'uniformità di nitidezza ad ingrandimenti elevati) e l'adeguata opacizzazione delle parti interne del tubo (per evitare riflessioni interne).

Gli obiettivi da ripresa normali hanno un limite alla distanza minima di messa a fuoco oltre il quale l'elicoide non avanza. Volendo focheggiare a distanze inferiori a quella minima prevista dai progettisti dell'obiettivo, possiamo ricorrere ai tubi o ai soffietti di prolunga i quali distanziano ulteriormente, spostandolo in avanti, l'obiettivo dal piano del sensore (o della pellicola) per aumentare l'ingrandimento ottenuto. Il problema è che gli obiettivi normali non sono progettati e ottimizzati per riprese così ravvicinate ed il loro rendimento, in tali casi, può essere deludente. Con rapporti di ingrandimento superiori a 1:1, è conveniente usare un anello di inversione e montare l'obiettivo capovolto sul tubo di prolunga.

I tubi di prolunga si vendono in vari spessori combinabili fra loro, di solito accompagnati da tabelle che indicano gli allungamenti occorrenti a raggiungere i diversi ingrandimenti. Se usiamo un tubo di prolunga lungo quanto la focale dell'obiettivo utilizzato, otteniamo un'immagine in scala 1:1. Quindi sbaglia chi pensa di usare dei teleobiettivi per aumentare l'ingrandimento perché non ci riuscirebbe, a meno di usare dei tubi di spessore improponibile.

Per le lenti addizionali il discorso è un poco più complesso. Si tratta di lenti positive da applicare innanzi all'obiettivo e che modificano lo schema ottico accorciando la focale complessiva e abbassando la distanza di messa a fuoco minima. La forma più comune di lente addizionale consiste in un menisco semplice convergente rivolto con la parte convessa verso il soggetto da riprendere. Si noti però che l'accorciamento della focale introdotto dalla lente addizionale non può essere utilizzato per sfruttare l'aumento conseguente dell'angolo di campo in quanto le aberrazioni lontano dall'asse diventano inaccettabili (e comunque le ghiere dell'obiettivo intercetterebbero un fascio così largo di campo inquadrato). Ciò che invece può essere proficuamente sfruttata è la possibilità di avvicinarsi molto all'oggetto da fotografare per ottenere un rapporto di riproduzione maggiore.

Le lenti addizionali sono tarate in diottrie (ad esempio +1, +2, +3, etc.) ma, per non penalizzare troppo la qualità delle immagini, è bene che le diottrie della lente addizionale non superino la metà di quelle dell'obiettivo (la diottria è l'inverso della lunghezza focale espressa in metri). Contrariamente a ciò che accade con i tubi di prolunga, usando le lenti addizionali non occorre correggere l'esposizione e la scala delle aperture relative incisa sul barilotto dell'obiettivo rimane perfettamente valida.

Concludendo possiamo dire che, da un punto di vista ottico, le due soluzioni presentano entrambe degli svantaggi ed il loro utilizzo non può mai essere considerato ottimale. Ciò non toglie che un uso attento di tali accessori possa condurre ugualmente a risultati qualitativamente accettabili.

I tubi di prolunga hanno il vantaggio di non modificare lo schema ottico dell'obiettivo, ma obbligano degli obiettivi progettati e ottimizzati per le riprese all'infinito a lavorare ad ingrandimenti per loro innaturali. Inoltre l'uso di alcuni tubi compromette il dialogo fra corpo macchina ed obiettivo limitando o annullando gli automatismi. Infine i tubi fanno perdere luminosità all'obiettivo (due stop per un allungamento pari alla lunghezza focale dell'obiettivo) e chi usa esposimetri esterni deve fare attenzione a correggere adeguatamente l'esposizione.

Le lenti addizionali, per contro, modificano lo schema ottico in maniera molto invasiva introducendo sia aberrazione sferica che cromatica. La prima, essendo proporzionale al raggio di curvatura della lente può essere limitata usando lenti di potenza medio-bassa (diciamo non oltre le cinque diottrie). Per la seconda invece le cose si complicano e di solito i produttori preferiscono trascurare il problema (la soluzione sarebbe pensare alla lente addizionale come un piccolo obiettivo composto da almeno due lenti di vetro diverso, insomma un doppietto acromatico cementato provvisto di trattamento antiriflesso).

stepho
Con i tubi di prolunga immagino che il 300 perda l'autofocus.
Qualcuno lo ha provato con i kenko?
vieri.bertola
Con i kenko l'autofocus funziona (su D300s)
Clicca per vedere gli allegati
larsenio
mi sfugge un attimo il discorso tubi prolunga, ingrandimento, foto naturalistiche.. vuol fare macrofotografia oppure vuol aumentare la lunghezza dell'ottica tramite TC ?? Non vorrei confondesse...
maxbunny
QUOTE(larsenio @ May 10 2012, 01:34 AM) *
mi sfugge un attimo il discorso tubi prolunga, ingrandimento, foto naturalistiche.. vuol fare macrofotografia oppure vuol aumentare la lunghezza dell'ottica tramite TC ?? Non vorrei confondesse...


Con il TC oltre a moltiplicare l'ottica si riduce anche minima distanza di messa a fuoco.
stepho
Mi e' chiara la differenza col tc.
Io per ora uso il tc 1,7 sia per foto a uccelli sia per aumentare il rapporto di ingrandimento con la microfotografia,il tutto con risultati accettabili.
Mi chiedevo se con dei tubi di prolunga e magari anche con il tc 1,7 la qualità rimarrebbe buona?

QUOTE(maxbunny @ May 10 2012, 06:40 AM) *
Con il TC oltre a moltiplicare l'ottica si riduce anche minima distanza di messa a fuoco.

No,col tc la distanza di messa a fuoco rimane la stessa (1,4 m) cambia ovviamente il rapporto di ingrandimento che col 300 liscio e' di 1:3,7.
maxbunny
QUOTE(stepho @ May 10 2012, 07:18 AM) *
Mi e' chiara la differenza col tc.
Io per ora uso il tc 1,7 sia per foto a uccelli sia per aumentare il rapporto di ingrandimento con la microfotografia,il tutto con risultati accettabili.
Mi chiedevo se con dei tubi di prolunga e magari anche con il tc 1,7 la qualità rimarrebbe buona?
No,col tc la distanza di messa a fuoco rimane la stessa (1,4 m) cambia ovviamente il rapporto di ingrandimento che col 300 liscio e' di 1:3,7.



Si vero, ho detto un'eresia, ero in treno e per giunta assonnato cerotto.gif
larsenio
QUOTE(maxbunny @ May 10 2012, 06:40 AM) *
Con il TC oltre a moltiplicare l'ottica si riduce anche minima distanza di messa a fuoco.

certo, volevo puntualizzare il discorso smile.gif
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