QUOTE(DAP @ Jul 19 2012, 08:05 AM)

ciao Ale.buongiorno,due parole prima di alzare la serranda..........la luce Ale !,la prima cosa che ho notato.....la luce,questo momento del giorno non è proprio adatto ad un "Fotografo"......questa è la luce per i turisti,o questa o niente............la prima Ale,la facciata del duomo,và bene l'effetto luce ma il duomo di Orvieto meriterebbe più nitidezza,bilanciamento nei contrasti chiaroscuri e brillantezza nelle cromie,e le tesserine d'oro dei mosaici?
come prima considerazione lasciami dire che non essendo fotografo di professione, non posso scegliere i posti in base al tempo, spesso mi devo adattare a dove mi trovo
quando mi ci trovo. Magari a poter fare quello che mi pare con la fotografia, quando mi pare

Sarebbe sicuramente tutto diverso. Ad Orvieto ero turista dal punto di vista della luce, arrivato col treno e col treno tornato indietro. Piuttosto che non scattare preferisco combattere con una luce difficile, portando fuori la macchina fotografica ugualmente.
Quando c'è una luce del genere, l'unica strada è quella di far capire che fa caldo, sfruttando inquadrature che siano appunto rigide. Se dovessi scattare solo quando c'è luce buona, la fotografia sarebbe come la caccia: avrebbe la sua stagione autunnale e basta...
Sullo scatto di apertura, vista l'enorme difficoltà di gestire il sole che stava salendo dietro al duomo, l'unica cosa che ho provato a fare è stata quella di colorare con una diagonale di flare, sfruttando le ben note caratteristiche del 20 in questo contesto (stessa cosa la ritrovi in altra forma nella 3, con l'arcobaleno in basso a sinistra).
Sulla nitidezza della facciata, onestamente non capisco la richiesta, dal momento che il fuoco è sulla facciata, non ci sono altri elementi in mezzo che possano occluderla. Sulla "brillantezza nelle cromie": i colori ce li fa vedere il sole, se il sole sta alle spalle è un po' difficile vedere colori accesi. .. Se carico la saturazione rischio di ottenere qualcosa di tremendamente finto, nel senso, quale luce carica così tanto i colori, se la luce è alle spalle?

Non capisco poi il bilanciamento dei chiaro scuri. La sua luce è uniforme, è in ombra, quindi non ci sono chiari e scuri... mi spieghi meglio cosa
dovrebbe essere bilanciato meglio?

Se da questa inquadratura riesci a discernere le tesserine d'oro dei mosaici, considerando anche i 72dpi e gli 800 pixel di lato, complimenti... io non le vedo

QUOTE(DAP @ Jul 19 2012, 08:05 AM)

...........serenamente Ale,il resto delle immagini lo trovo ,come dire!?...frettoloso?poco approfondito nell'approccio alle inquadrature?!la seconda per esempio,è "vuota",la brocca a sx parte del duomo a dx e al centro di mezzo frame uno stradone mezzo bruciato vuoto...............alcune altre sono inquadrature troppo somiglianti alla stessa visione normale e naturale di "uno sguardo comune"....non vedo proiettato negli scatti un bello sguardo Fotografico,non basta la sgrandangolata col punto di ripresa basso o il rubinetto(???)in primo piano.....ma quell'ora del giorno Ale,se puoi evitala.....e tutto secondo me ovviamente!!!!!!!!
Sulla seconda siamo d'accordo, la piazza era vuota e l'idea, come scritto nel testo era quello di descrivere la "strettezza" (termine orribile) della piazza. Sono anche io d'accordo sul fatto che non essendoci carovane di turisti in mezzo o gente, al centro è un po' vuota. Di bruciato comunque non c'è niente
Sulle altre onestamente non mi ci trovo, ad esempio la 4 e la 5: tu il duomo di Orvieto generalmente lo vedi così?
La 6: le vetrine con le maschere di cuoio sono generalmente in questa posizione?
7 ed 8 rientrano in una inquadratura più classica, anche perché se facessi tutto in diagonale sarebbe una montagna russa e non un reportage...
La 9 è dal basso, con la triangolazione betty boop, cavaliere, cane sul piano vicino e lo spettatore della scena, sfocato sul retro. Direi che non è frettolosa, anzi decisamente ricercata, proprio per introdurre la triangolazione di cui sopra. Guarda anche gli occhi di betty boop, che rimandano al cavaliere, sono l'inizio del percorso che ti riporta verso il cane
La 10 è il paginone centrale, che generalmente in un reportage è la pagina di respiro e non può essere stravolgente. Si rientra in un contesto statico, di ripresa di fiato per chi guarda, pronti a cambiare pagina.
Pagina che si cambia col piano americano al turista che guarda le ceramiche, anche qua con il taglio ricercato, aspettando che il tizio si abbassasse.
Dopo questa entri nel dettaglio delle ceramiche che sta guardando, con un particolare delle stesse, in cui in basso ho inserito un cucchiaio che, se ci fai caso, fa da guida verso quelli disposti tutti nella stessa posizione, solo di questo infatti si vede il manico. Anche qua, dire che è frettolosa, mi sembra strana, visto che i cesti me li sono spizzati quasi tutti e poi ho piazzato così a mano il cucchiaio, non avendo modo di averne uno "naturalmente".
La sgrandangolata, per usare un tuo termine, col rubinetto in primo piano, richiama la luce di cui si parlava prima, se ci fai caso c'è anche la goccia. Non c'è una nuvola in cielo, ho inserito, tutt'altro che frettolosamente, un elemento come l'acqua, a goccia per carità (un piccolo simbolo).
Inoltre la piazza era tutta piena di ombrelloni e quindi non c'era modo di beccare il palazzo se non da qua. Avrei potuto fare la foto da turista, frettolosa, puntando e basta al palazzo, ho cercato di dare un piano in più, inserendo a sinistra la fontanella, con la goccia
La 14 e la 15: il palazzo è famoso per la merlatura e le finestre. Nella 14 ti inserisco la via di lettura in diagonale, nella 15 ti metto invece la geometria (col limite offerto dal recupero prospettico di Photoshop). Forse nella 14 avrei potuto mettere una statua, che era presente, in primo piano, ma avrei introdotto un elemento nero (questo era il colore) e poi avrei staccato troppo dalle merlature, oggetto per cui il palazzo è appunto famoso.
16: elemento verticale nero che divide due soggetti posti su una diagonale. Elemento orizzontale sotto al vaso che invece rende staticità. Inoltre la scritta sul cartello è funzionale al racconto, dal momento che guida verso via della cava.
La foto dall'alto del pozzo della cava: c'è un solo punto da cui scattare, quello. Se devo parlare del pozzo, non posso non scattarla. Già vista, già pubblicata, già tutto, ma non si può fare diversamente
Stessa cosa per la prima della serie di san patrizio, con la chiusura che è fatta con la macchina a terra, perché è sicuramente più inviatante guardare verso l'altro col 20, introducendo linee prospettiche convergenti a forma cilindrica (è circolare il pozzo) piuttosto che fare una foto al fondo del pozzo stesso, con la ringhiera metallica.
QUOTE(doc1974 @ Jul 19 2012, 08:47 AM)

critiche giuste ma allora chiedo agli esperti fotografi come fate a fare un reportage che racconti quello che un visitatore medio può incontrare in una città come Orvieto se capitate nella città nelle ore centrali della giornata? evitate di fare le foto? oppure cercate di farle lo stesso stando maggiormente attento alla composizione?
Vedi, al tua domanda è più che lecita. Focca la bindella della bislacca, possibile che io, povero impiegato, che faccio sacrifici per comprare un giocattolo come una reflex con ottiche e tutto il cucuzzaro, se c'ho tempo solo d'estate me la devo dare sui denti perché la luce fa schifo?
Io ho una mia teoria, legata a diversi corsi e all'esperienza sul campo. In studio la luce te la fai te e con le difficoltà del caso sia ben inteso, puoi ottenere tutti gli effetti che vuoi. Te la canti e te la suoni esattamente come vuoi. All'aperto è il sole che comanda. E allora?
Se puoi, cerca di alzarti presto d'estate per carità e usa una luce migliore, ma se non puoi hai 2 strade:
1. scatti lo stesso
2. non fai niente
sinceramente? Io esco con la macchina, me la vado a cercare la sfida, cercando di lavorare appunto magari col flare, con il senso di caldo, ecc ecc. Esci, buttati nella mischia, scontrati e scornati con la realtà, sbaglia o azzecca, ma non aspettare di avere il servizio della vita per postare qualcosa o peggio ancora per uscire. Un commento positivo o negativo qua non te cambia niente, sono pareri, quindi studati un attimo la fotografia e cerca di avere un'idea STRUTTURATA su come lavorare, esci e prova.
Poi fai vedere il reportage o le foto a chi preferisce stare a casa "perché la luce fa schifo"

L'unico modo che hai per fare qualcosa è d'estate? Esci e fai quello che puoi... vorrà dire che National Geographic non ti chiamerà mai per delle foto, ma tanto cocco bello... damme retta... se te fai la reflex per questa finalità, allora me sa che c'è qualcosa da rivedere...
La fotografia è divertimento, c'hai tempo solo d'estate? E vabbè, esci con la macchina, scatta ma cerca di fare qualcosa di non frettoloso, per tornare alle parole precedenti. Pensa a strutturare qualcosa (io mi sono girato il cucchiaio nella foto di cui sopra) per intenderci, ho aspettato di avere il piano americano con la giusta posizione del turista, mi sono studiato il palazzo del popolo e avendo visto che è famoso per le merlature quelle sono andato a riprendere. Poi può piacere o no, ci puoi riuscire o no, qua ti possono scrivere qualsiasi stupidaggine o la verità pura, ma tu HAI FATTO QUALCOSA.
Se mi permetti una citazione, si dice che chi sa fa, chi non sa insegna. Sulle varie esperienze che ho avuto in anni di fotografia c'è sempre il teorico, quello che ha letto qualcosa (magari non capendoci niente) e scrive per sentito dire o per citazioni dotte (ripeto senza neanche sapere cosa sta dicendo), poi c'è chi si sporca le mani, chi esce per strada, chi va a cercarsi i guai, le situazioni anche difficili. Ma se contro tutte le difficoltà del caso, comunque strutturi il tuo lavoro, se ti basi su un'idea, un progetto, una scaletta, un modo di lavorare che non sia casuale, allora hai fatto bingo!
Le foto possono piacere o non piacere, sperando che ti arrivino commenti sensati da parte di chi SA LEGGERE cosa hai fatto (altra cosa molto rara), ma tu hai FATTO qualcosa. Da casa sò tutti bravi:"Secondo me dovevi, secondo me era meglio... ecc ecc", ma quanti di quelli che ti rispondono così veramente poi sanno, ripeto, sporcarsi le mani?
Occhio eh, non fraintendiamo, non c'è polemica con nessuno in particolare, è solo per presentarti il pubblico, l'audience. Questa è la verità di chi ti guarda, uno spaccato del pubblico ma a 360°, vale a dire che sempre, ovunque e dovunque ci sarà quello che veramente ne sa qualcosa, e l'accademico pseudo esperto o peggio ancora sedicente/autoeletto esperto che ti dirà la sua. A questo puoi solo rispondere avendo dalla tua un percorso che hai seguito.
La foto in strada è tosta, veramente tosta, devi capire cosa sta accadendo, ti devi accontentare delle luci e devi interagire con le persone... riuscirci è tutt'altro che scontato, ma se resti a casa perché "la luce fa schifo", allora amico mio, metti una bella inserzione della sezione dell'usato e goditeli con altro!