QUOTE(andremi84 @ Aug 30 2012, 04:07 PM)

La mia domanda agli esperti è la seguente: utilizzando la macchina in P, quali impostazioni (iso, bianco, etc, messa a fuoco) devo modificare per avere la miglior resa della macchina (che dalle discussioni che ho trovato nel forum non mi sembra proprio il top..) nella maggior parte delle situazioni sopra descritte? E su che valori?
Io ci provo anche se l'argomento non è così semplice...
Come giustamente ha scritto Atostra usare gli automatismi "as is" aiuta a non sbagliare clamorosamente una serie di foto, ma difficilmente ti consente di ottenere i risultati migliori.
In pratica i parametri di una foto (a parte l'inquadratura e l'"occhio fotografico" che devi avere tu) che puoi gestire sono:
- Tempo
- Diaframma
- Messa a fuoco
- Iso
che a loro volta, variamente combinati regolano:
- Nitidezza
- Luminosità
- Profondità di campo
- Qualità digitale
della foto.
Devi vederli come una coperta corta... se la tiri da una parte rischi di scoprirti dall'altra.
Il parametro più semplice da regolare sono gli ISo.
Più li alzi, più aumenti l'amplificazione del segnale e quindi il disturbo ( "rumore") degradando la qualità della foto.
Per contro, quando hai poca luce, "ALZARE" gli ISo ti aiuta ad usare tempi più brevi (evitando il "mosso") o diaframmi più chiusi (evitando la sfocatura).
Quindi, come giustamente è stato scritto, andrebbero sempre settati il più basso possibile... compatibilmente con la situazione.
Per esempio se scatti con un cavalletto, alzare gli ISO è controproducente anche al buio.
Il bilanciamento del bianco io lo lascio in Auto.
La messa a fuoco è un altro parametro su cui "ragionare".
Se usi la macchina in P, tanto vale lasciare pure quella in AF, rigorosamente sul punto centrale, da gestire come ha già scritto Atostra.
Per una questione di "dignità" io rifiuto di lasciar scegliere alla macchina quale viso mettere a fuoco.
La messa a fuoco manuale ti serve in due casi:
- quando la macchina si fa "fregare" da ostacoli imprevisti (classico il caso delle foto scattate attraverso una rete o un vetro o ad un soggetto con basso contrasto)
- quando vuoi ottenere uno specifico effetto di profondità di campo. Per esempio, in un ritratto, per meglio staccare il soggetto dal fondo, se non si riesce ad usare un diaframma abbastanza aperto, si può mettere a fuoco su un punto più vicino, in modo che il volto si trovi quasi al limite posteriore della PDC, quindi ancora a fuoco.
Oppure, al contrario, quando vuoi a fuoco due soggetti a distanze diverse, metti a fuoco in un punto intermedio tra i due.
In ogni caso, questo "giochino" è strettamente legato ad un controllo "attivo" del diaframma, e quindi ha senso solo usando la macchina in "A" o "M"
Se ho in mano una "autotutto" (nel mio caso la S6200) ia controllo attraverso tre soli parametri: il correttore di esposizione per stabilire la luminosità media della scena (e quindi gestire nel modo migliore eventuali salti di luce), gli ISO per gestire seppur grossolanamente il tempo di scatto (per esempio se voglio ottenere un "panning" imposto prima valori ISO bassissimi) ed il flash.
Se però ho un selettore PSAM a disposizione, preferisco di gran lunga scattare in A o in manuale. Con un pò di esperienza si fa prima e meglio che a trovare la "scena" più adatta sul menù.