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flavio06
Salve a tutti,
ho recentemente acquistato, visti i buoni consigli del forum, un micro 60 che uso su una D50. Volevo chiedervi:
- esiste una tabella che in relazione al rapporto di ingrandimento e al diaframma usato da la profondità di campo utile (a parte gli indicatori sull'obiettivo)?
-Il rapporto di ingrandimento massimo pari ad 1:1 nel formato 35mm è aumentato di 1,5 nel formato DX (1,5:1)?
-Qual'è il diaframma più chiuso utilizzabile per non andare a discapito della qualità per l'utilizzo in macro? 22 o 32?
- La messa a fuoco è meglio farla manualmente, vero? Come bisogna focheggiare, tenendo conto della profondità di campo?
-Qualche libro o rivista da consigliare?

Grazie infinitamente a tutti

flavio
giannizadra
QUOTE(flavio06 @ Feb 13 2006, 09:38 AM)
Salve a tutti,
ho recentemente acquistato, visti i buoni consigli del forum, un micro 60 che uso su una D50. Volevo chiedervi:
- esiste una tabella che in relazione al rapporto di ingrandimento e al diaframma usato da la profondità di campo utile (a parte gli indicatori sull'obiettivo)?
-Il rapporto di ingrandimento massimo pari ad 1:1 nel formato 35mm è aumentato di 1,5 nel formato DX (1,5:1)?
-Qual'è il diaframma più chiuso utilizzabile per non andare a discapito della qualità per l'utilizzo in macro? 22 o 32?
- La messa a fuoco è meglio farla manualmente, vero? Come bisogna focheggiare, tenendo conto della profondità di campo?
-Qualche libro o rivista da consigliare?

Grazie infinitamente a tutti

flavio
*



1) Esiste la tabella del foglietto incluso nella confezione dell'obiettivo, qualcosa trovi nella brochure Nikon sulla macrofotografia e in pubblicazioni specializzate.
Esistono programmini (anche gratuiti) per il calcolo della pdc, e più d'uno è stato linkato in questo forum;
2) Il rapporto d'ingrandimento è sempre di 1:1. Esso infatti si misura sul fotogramma non ingrandito;
3) la pdc, in macro, è minima. Devi trovare il giusto compromesso tra un diaframma non troppo chiuso per minimizzare il degrado da diffrazione e la necessità di avere a fuoco ciò che vuoi. Il bello del digitale è che si può scattare con diverse impostazioni e controllare immediatamente i risultati. Potendo, escluderei f/22 e f/32, ma se è necessario (vedi sopra) non li escluderei a priori;
4) la messa a fuoco si fa manualmente, di solito impostando la distanza voluta, e spostando avanti/indietro il complesso obiettivo/fotocamera, meglio se con stativo e slitta di messa a fuoco;
5) "Corso completo di macrofotografia"- Biblioteca del fotografo-edizioni Reflex.
P.Pazienza
Ciao

non so se esiste già pronta la tabella che cerci ma ricordo una discussione di qualche tempo fa dove veniva consigliato un programmino per calcolare la profondità di campo, qualcosa tipo Depth Of Field Calculator ma non so se prevede anche obiettivi macro... prova a fare una ricerca...

Considera che alla minima distanza di messa a fuoco la profondità di campo è di pochi centimetri, se non addirittura millimetri, anche diaframmando al massimo (f/56 o f/59)... per mettere a fuoco in queste condizioni è preferibile muovere leggermente avanti e indietro l'obiettivo fino ad individuare il piano in cui vuoi che cada il fuoco.

Quindi il diaframma migliore è quello che realmente ti serve... normalmente il più chiuso possibile!

Ovviamente le cose iniziano a migliorare aumentando la distanza dal soggetto wink.gif
l.ceva@libero.it
QUOTE(giannizadra @ Feb 13 2006, 11:06 AM)
2) Il rapporto d'ingrandimento è sempre di 1:1. Esso infatti si misura sul fotogramma non ingrandito;

*



Verissimo! anche se la questione è un po' più complessa.

Se è vero che il rapporto d'ingrandimento di un ottica si misura sul fotogramma è altrettanto vero che a parità di dimensione di stampa finale il rapporto d'ingrandimento di un'immagine tratta dal formato DX sarà 1,5 volte maggiore di quella tratta da un fotogramma 24x36.

La definizione di rapporto d'ingrandimento di un'ottica è riferito sempre alle dimensioni delle immagini sul fotogramma solo perchè la dimensione della stampa finale è una variabile mentre le dimensioni del della proiezione dell'immagine sul piano focale ad una dta distanza sono ovviamente fisse.

Quello che conta nell'utilizzo reale delle immagini però è il rapporto d'ingrandimento della stampa dato che è con questa che l'osservatore ha a che fare e non con il formato DX o 24x36.

Se prendiamo un catalogo di orologi poco importa quale sia stato il rapporto d'ingrandimento sul fotogramma (ccd o negativo) quello che interessa è il rapporto d'ingrandimento delle immagini che vediamo stampate.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
PAS
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Feb 13 2006, 12:28 PM)
....
La definizione di rapporto d'ingrandimento di un'ottica è riferito sempre alle dimensioni delle immagini sul fotogramma solo perchè la dimensione della stampa finale è una variabile mentre le dimensioni del della proiezione dell'immagine sul piano focale ad una dta distanza sono ovviamente fisse.
...


Il rapporto d’ingrandimento sul fotogramma è comunque un importante riferimento perché è al fotogramma che si riferiscono le caratteristiche di riproduzione dell’immagine (la risoluzione, tanto per dirne una).

Le dimensioni della stampa non modificano (almeno in prima approssimazione) l'accuratezza di riproduzione che restituisce il sensore o il negativo, per cui è bene fare riferimento a questi ultimi per la sua definizione (ingrandimento compreso)
Vinicio_77
Salve è un bel pò che seguo questo forum complimenti!vorrei porvi una domanda: esiste differenza a parer vostro tra il 60 micro versione D e non ,anche riguardo alle lenti.Grazie anticipatamente per la risposta
mazzeip
QUOTE
Il rapporto d'ingrandimento è sempre di 1:1. Esso infatti si misura sul fotogramma non ingrandito
siamo d'accordo, ma un rapporto 1:1 con le digitali Nikon significa che il campo inquadrato è comunque pari alle dimensioni del sensore, cioè poco meno di 24x16mm, rispetto all'1:1 analogico (35mm) a cui corrisponde un campo inquadrato di 36x24mm. E la sensazione guardando nel mirino è quindi di un ingrandimento maggiore, dato che si riesce a riempire il fotogramma con soggetti più piccoli...
l.ceva@libero.it
QUOTE(PAS @ Feb 13 2006, 02:07 PM)
Il rapporto d’ingrandimento sul fotogramma è comunque un importante riferimento perché è al fotogramma che si riferiscono le caratteristiche di riproduzione dell’immagine (la risoluzione, tanto per dirne una).

Le dimensioni della stampa non modificano (almeno in prima approssimazione) l'accuratezza di riproduzione che restituisce il sensore o il negativo, per cui è bene fare riferimento a questi ultimi per la sua definizione (ingrandimento compreso)
*




Francamente mi sfugge un po' il senso delle tue affermazioni

1) Certamente la risoluzione è determinata in primis da quella del sensore ma ancora una volta ciò che conta della risoluzione di un sensore sono i suoi effetti sull'ingrandimento finale perchè l'osservatore ha a che fare con l'ingrandimento stampato o proiettato che sia e non con una stampa formato 24x36 o DX.

2) Certamente un ingrandimento non può aggiungere dettagli che non siano già presenti sul fotogramma 24x36 o sul sensore DX. Ma è altrettanto vero che se fai una stampa a contatto 24x36 vedi sicuramente meno dettagli di quelli che vedresti se dalla stessa dia facessi un 30x40!
Questa la motivazione per cui è molto difficile valutare un provino a contatto dato che a meno di grossolani errori questo sembra sempre a fuoco e fermo.


Come ho detto prima è vero che descrivendo un ottica il rapporto d'ingrandimento è sempre riferito alla dimensione della proiezione fisica sul sensore/pellicola e non potrtebbe essere altrimenti e questo ci permette di paragonare ottiche differenti ma è altrettanto vero che usando la stessa ottica alla stessa distanza di ripresa su differenti formati di ripresa a parità di formato di stampa quella tratta dal DX offre sicuramente un rapporto di riproduzione maggiore di quella tratta dal 24x36.

Tornando all'esempio del catalogo di orologi se sotto una fotografia ci fosse indicato il rapporto di riproduzione sul negativo questo non ci permetterebbe di capire quanto è grande l'orologio nella realtà.

Ho scritto il mio primo intervento dato che colui che ha iniziato ha fatto una domanda molto precisa ovvero se sul DX il rapporto di riproduzione offerto dal 60 micro aumenta di 1,5 volte.
Ora se è vero che l'immagine sul sensore avrà lo stesso rapporto di riproduzione che ha sul 24x36 è vero che parlando di stampe finite il discorso cambia.

Succede esattamente la stessa cosa che accade relativamente alla focale infatti a parità di focale abbiamo sul sensore le stesse dimensioni d'immagine ma ciò nonostante a seconda del formato di ripresa la stessa focale sarà classificata di volta in volta come grndangolo o come tele.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it

giannizadra
QUOTE(mazzeip @ Feb 13 2006, 01:30 PM)
siamo d'accordo, ma un rapporto 1:1 con le digitali Nikon significa che il campo inquadrato è comunque pari alle dimensioni del sensore, cioè poco meno di 24x16mm, rispetto all'1:1 analogico (35mm) a cui corrisponde un campo inquadrato di 36x24mm. E la sensazione guardando nel mirino è quindi di un ingrandimento maggiore, dato che si riesce a riempire il fotogramma con soggetti più piccoli...
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In macro, Mazzeip, il rapporto di ingrandimento delle ottiche viene sempre riferito alle dimensioni fisiche del soggetto rispetto a quelle sul fotogramma.
Sarebbe impossibile rapportarlo ad altro : quale mirino ? quale dimensione di monitor ? quale ingrandimento in stampa ?
E' chiaro che a pari dimensioni del rettangolo il soggetto del Dx apparirà più grande: perché per arrivare a pari dimensioni avrai dovuto ingrandire l'immagine Dx 1,5 volte di più del fotogramma 24x36.
flavio06
Grazie a tutti,
quindi credo di aver capito che le immagini sul sensore e sulla pellicola avranno la stessa dimensione, cioè un massimo di 1:1. La differenza si avvertirebbe invece in stampa in quanto l'immagine digitale dovrà essere ingrandita di 1,5 per renderla dimensionalmente uguale a quella su pellicola.
Pero' il campo (angolo di campo) inquadrato dalla pellicola sarà maggiore!!

ciao a tutti
Giallo
QUOTE(flavio06 @ Feb 13 2006, 04:34 PM)
Grazie a tutti,
quindi credo di aver capito che le immagini sul sensore e sulla pellicola avranno la stessa dimensione, cioè un massimo di 1:1. La differenza si avvertirebbe invece in stampa in quanto l'immagine digitale dovrà essere ingrandita di 1,5 per renderla dimensionalmente uguale a quella su pellicola.
Pero' il campo (angolo di campo) inquadrato dalla pellicola sarà maggiore!!

ciao a tutti
*



Per semplificare (spero): se tu riprendi con il 60 micro e su pellicola 24x36 un soggetto grande 24x36mm, ottieni esattamente sulla pellicola TUTTO il soggetto e di dimensioni identiche all'originale. Se poi sostituisci al corpo pellicola un corpo Dx e riprendi nelle medesime condizioni il medesimo soggetto 24x36, ne ottieni UNA PARTE, ma anch'essa di dimensioni identiche a (parte dell') originale.
Buona luce
smile.gif
flavio06
QUOTE(Giallo @ Feb 14 2006, 04:51 PM)
Per semplificare (spero): se tu riprendi con il 60 micro e su pellicola 24x36 un soggetto grande 24x36mm, ottieni esattamente sulla pellicola TUTTO il soggetto e di dimensioni identiche all'originale. Se poi sostituisci al corpo pellicola un corpo Dx e riprendi nelle medesime condizioni il medesimo soggetto 24x36, ne ottieni UNA PARTE, ma anch'essa di dimensioni identiche a (parte dell') originale.
Buona luce
smile.gif
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grazie tanto

bye bye
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