QUOTE(martino papesso @ Dec 8 2012, 03:11 PM)

Ecco chi sa bene spiegare ,nel senso che lo potrebbe far capire in un minuto pure a propria figlia di tre anni ,che significa spettro inteso nella definizione sopra citata ,lo spieghi a me che sarà pure utile a molti che non conoscono questo significato.
Tranquilli che poi io farò lo stesso.
Non rimanderò a complicate definizioni della parola a chi mi chiederà cosa significa. Sapendo io che significa realmente spiegherò a lui il tutto in pochissimo.
In termini profani e semplici, la luce è una forma di radiazione. E' formata cioè da lunghezze d'onda. Tutte quelle che variano da un certo valore minimo ad un altro valore massimo producono lo spettro visibile, cioè l'insieme di tutti i colori che riusciamo a vedere. Ad ogni lunghezza d'onda infatti corrisponde un colore. Possiamo quindi dividere lo spettro continuo in un insieme di spettri cromatici. Lo spettro del rosso, quello verde, quello del blu ecc. ognuno con il suo range di lunghezze d'onda.
Una fonte luminosa può emettere uno spettro continuo (cioè la luce può essere formata dall'insieme di tutte le lunghezze d'onda dello spettro visibile) o discontinuo ( la luce è formata solo da alcune componenti dello spettro visibile, cioè la fonte luminosa emette solo alcune radiazioni e non tutte le radiazioni). Ci sono fonti luminose che hanno uno spettro continuo e altre che ne hanno uno discontinuo. Il secondo caso può essere problematico. Infatti sappiamo che i colori che noi vediamo sono dovuti alla riflessione delle lunghezze d'onda corrispondenti quando la luce colpisce una superficie. Ma se nella fonte luminosa mancano quelle lunghezze d'onda quel colore non può essere riflesso. In realtà il colore percepito è generalmente la somma di diverse lugnhezze d'onda riflesse. La mancata emissione da parte della fonte luminosa di uno o più di questi componenti spettrali (che quindi non essendo emessi non possono essere riflessi) può provocare slittamenti e problemi cromatici.