QUOTE(valentiemilio @ Feb 1 2013, 09:43 PM)

la differenza ci stà tutta in quanto sono ottiche di "categoria" diversa. Avere un'apertura 2.8 costante è utilissimo in molte situazioni, ti permetterà di fare cose impensabili per un obiettivo ad apertura variabile.
se puoi spendere non ci penserei tanto, comunque , come ti hanno già consigliato, valuta anche il 70-200 2.8 vr1 di mamma nikon (ovviamente usato).
Giovanni, che ha aperto il thread, ha una D5100, che è in Dx, sicché giustamente consigliate di valutare anche l'ottimo VrI su quelle focali.
Io però vorrei prossimamente sostituire il tele in questo range di focali ma usandolo su Fx. Non ho ancora deciso la fotocamera (ho decine di post sul forum su questo, ma in sintesi o D700 usata o D600 .... anche se da qke mattina mi balla per la testa l'idea nuova e pazza della D800 solo per la qualità del suo sensore ed il fatto che nn spruzza olio come la sorella più giovane).
Avevo letto che il 70-200 VrI ha un bel calo di luminosità e nitidezza ai bordi del fotogramma Fx, al punto da renderlo su questi aspetti peggiori dei precedenti 80-200 2.8 Nikon e del successivo 70-200 2.8 VRII.
Valutando le terze parti - qui consigliate il Sigma - avrei altri quesiti. In particolare sul Sigma ho letto che da una "tonalità calda/giallastra" allo scatto; come se fosse, cioè, un "carattere" un "timbro vocale" della lente, caratteristica peraltro di tutte le lenti Sigma leggevo.
Quello che però non ho capito è se questa eventuale tonalità calda è compensabile con opportuno bilanciamento del bianco, con un filtro digitale in post produzione oppure l'ottica tutta si composta come un "filtro" posto davanti alla lente, attenuando le parti dello spettro visibile che sono sugli altri colori tranne il giallo, così che tutta l'immagine si "ingiallisce un po".
Se così fosse, a me no di nn conoscere esattamente la funzione di trasferimento del filtro nessun filtro digitale è in grado ci compensare (in parte) questa dominante.
Grazie mille in anticipo, Seb