QUOTE(MacMickey @ Feb 5 2013, 03:16 PM)

beh credo sia ovvio che nulla sia eterno, ma quando devi riparare qualcosa e ti senti dire la bella frase "non vale la pena" piuttosto che "questi ricambi non sono reperibili" avete presente? secondo me, opinione personale, è più facile che questo accada con un dispositivo elettronico che non con uno di pura meccanica.
In effetti la scadenza indicata sul mio 18-105 EL (entry level) lo fa sembrare un po' un latticino, ma il costo non è certo di chissà quale Must da tenere per sempre!!!
Mi chiedevo soprattutto se qualcuno fosse già incappato in un obiettivo da rimpiazzare perchè inutilizzabile e irreparabile, e non per rotture accidentali tipo cadute, acqua ecc... ma più per l'età/usura.
Questo è un altro problema. Io ho comprato uno scaldino da bagno, che mi si è rovesciato in funzionamento e si è storta la resistenza. Per ripararlo basterebbe sostituire solo quella, ma la casa produttrice non fa questo ricambio, quindi o lo butti o te lo tieni così.
Discorso generalizzato anche a molte altre cose.
Da un lato la complessità tecnologica ha reso più difficile gli interventi di sostituzione, dall'altro la
non sostituzione è diventata un business. Ai tempi di mio papà si cambiava la coppa riflettente della sua Fiat 850, oggi cambi tutto il faro, e ti dice bene se non devi pure cambiare il motore con i sedili _mexico!_
Riparare non sempre è semplice, e questo è ancor più vero nel campo delle schede elettroniche e nei chip inseriti nel sistema. Sostituire un pezzo, elettricamente parlando, sarebbe una cavolata, perché il pezzo nuovo comunica alla perfezione coi suoi "vicini di casa", ma avete mai provato a dissaldare un integrato da una scheda?
E più complicata è la scheda più elementi ci sono, e più difficile diventa la diagnosi e maggiore dovrebbe essere il numero di pezzi "di sostituzione" (spare).
Con la vecchia e gloriosa 850 di papà il totale dei componenti era esiguo se confrontato a quello che è dentro ad una moderna autovettura, anche utilitaria (parlo di contare il numero di pezzi elementari). Per questo motivo (e perché eravamo anche in una fase economica mondiale diversa) a chi si rompeva la lavatrice si proponeva il cambio del singolo pezzo anziché dell'intera lavatrice (magari con la scusa che quella nuova ha già incorporata una stiratrice in omaggio :D).
Idem per un ottica. Disassemblare nelle sue parti elementari un ottica complessa non è per nulla facile, e soprattutto non lo è rimontarla "come nuova". Richiede manodopera specializzata e l'uso di attrezzature non banali. Il che rende il costo totale della manodopera magari paragonabile al prezzo di un esemplare nuovo.
Non è quindi l'aspetto elettronico, a mio parere, ad introdurre un maggior grado di usura (come già detto dal buon Luigi gli aerei oggi sono ben più affidabili grazie alla supervisione automatica dei sistemi, che è "roba elettronica") - fra l'altro fatta eccezione per il trascurabile effetto di assottigliamento nanometrico di alcuni strati percorsi da corrente, un componene elettronico è come un pezzo di pietra stratificato al suo interno per far interagire le varie parti in modo "attivo", e nn ha alcuna usura perchè a consumarsi sarebbero gli atomi semmai _cerotto_ ; il problema deriva dal costo dell'intervento.
Se hai quindi un ottica del valore di X euro e ripararla per bene costa X/3, ma un esemplare nuovo costa oggi X/2 tu che fai? Difficile che scegli la riparazione.
E l'ordine di grandezza credo ci stia, soprattutto sui corpi camera. Una volta,