QUOTE(nicoraule @ Jul 22 2013, 06:09 PM)

Quindi in pratica mi stai dicendo che a livello di risolvenza è meglio un 180/2.8 che un 300 2.8? o di un 600 f4? Anche se sono tutte ottiche note per la loro nitidezza?
Mi sai indicare un link dove posso trovare i valori di risolvenza per i vari obiettivi?
Nel senso che il sistema pesa molto e ci vuole un cavalletto solido per evitare micromosso?
Ma in questo caso io basta che compri un cavalletto solido (già il mio non è male) e sono a posto no?
E' solo un trepiede, però ti dirò che a F11 mi sembra che scattassi con 1" o anche meno. Non tempi enormi.
Comunque se capisco bene tu mi stai sconsigliando di comprare l'800 5.6. e piuttosto prenderesti un'ottica più corta.
Oppure prenderesti quella ma non la duplicheresti. Ho capito bene?
Il 300 ha superiore apertura effettiva del 180, quindi dovrebbe avere una maggiore risoluzione stellare, con un diametro TEORICO del punto di 3.2 micron circa,
in assenza di aberrazioni all'infinito. Punto. Ma i 300 Nikon et similari, nelle prove di risolvenza che un tempo si pubblicavano, non erano eccelsi sul più tosto film, al contrario dei pariclasse Canon, per esempio, in quanto erano anche più ottimizzati per sport e azione a distanze inferiori.
In particolare, nel 1980 era comune fare i test a 80-85 lp/mm di fondo scala con i film di allora, Pan F tipicamente, con i mirini di allora per la MAF (peraltro superiori agli odierni). Vorrei notare che oggi, come ho spesso sottolineato nel forum, si confonde spesso nella valutazione della nitidezza il microcontrasto/MTF a bassa frequenza (incisione, che si è sempre regolata con sviluppi, effetto adiacenza e oggi slider digitali ed è solo un raccordo tra il macrocontrasto e la coda di risolvenza) con la "secchezza" (sharpness) data da una risposta MTF piatta alle alte frequenze, che i tester inesperti da Internet faticano a valutare, ma che in questi impieghi spinti si vede benissimo con un'immagine del punto con un nucleo molto piccolo.
Per farla breve, un 300 f/4.5 AIS risolveva solo circa 50 lp/mm al max, mentre i 180 seri (AIS e gli ultimi AFD) sembrano stare ben oltre le 100 lp/mm, visto che perdono quasi nulla con un moltiplicatore Nikon a TA su una D700. Quindi in totale con il 300/4.5 si guadagnava poco o nulla sul 180, con tutti i problemi di oscillazioni, peso, flare, ecc....
Il 105/2.5 va anche oltre come risoluzione in lp/mm, attaccandosi con ZF 50/1.4, Micro Nikkor 55/2.8, Ultron 40 SL/II, anzi... Ho fatto alcune prove di recente. Si usava anche su telescopi veri per il prepuntamento.
Per non farla tanto lunga, una D800e tira 70-75 lp/mm solo sul verde e in condizioni favorevoli, quindi le informazioni di nitidezza apparente senza sharpening non dicono nulla sulla ricchezza dei dettagli finale. I supertele devono anche stare poi attenti a massimizzare l'incisione, in quanto se abbiamo anche solo un velo di turbolenza, shimmering e haze tra noi e il soggetto, la MTF ad alta frequenza svapora e vorremmo riportare di solito qualche traccia sulla foto normale almeno delle frequenze tipiche per un 20 x 30 cm...
Come ho fatto vedere dai calcoli sopra, fissata la risoluzione in camera, abbiamo la max. risoluzione con un disco che copre 4 pixel. Sul verde la D800e permette quindi un'apertura di f/5.6, neppure su tutte le direzioni. La focale più lunga con un'apertura quasi non aberrata di f/5.6 raggiunge quindi la max risoluzione del campo stellare con la D800e. L'800 f/5.6 o anche un 400 f/4 toccherebbero in pratica il massimo secondo me. Bisogna poi vedere in casa Nikon come queste lenti siano state ottimizzate oltre le 60 lp/mm (sui supertele attorno a me hanno girato solo dei Canon...). Sono rare le ottiche che hanno una risoluzione decrescente con il diaframma... Comunque, onsultate i siti degli astrofotografi, generalmente molto più preparati dei frequentatori di forum. Non mitizzate comunque i "cannoni". Oltre i 300 mm e anche in casi particolari, non ho mai visto un'immagine degna di essere stampata oltre un A4, tirando un sospiro.
A presto
Elio