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guidoboccarossa
ho bisogno di dare risposta ad un'altra domanda...
se prendiamo in considerazione 2 obiettivi
16-35 f4
17-35 f2,8

fotografiamo un panorama con lunghezza di 20 per esempio a f8
la quantità di luce che entra è la stessa oppure no?
le foto avranno un risultato simile oppure molto diverso?
gli obiettivi che hanno un'apertura massima di 2,8 hanno una resa maggiore a tutte le aperture?

Grazie e perdonate le domande sciocche!
G
Domenico-F
Ciao.
A parità di diaframma (e naturalmente tempo di esposizione e ISO), la luce che raggiunge il sensore è la stessa, indipendentemente dall'obiettivo utilizzato e dalla lunghezza focale, altrimenti gli esposimetri esterni non avrebbero motivo di esistere; strumenti che permettono la misurazione della luce, e quindi la scelta della coppia tempo/diaframma.
Rispondendo alla tua domanda, la differenza che potrai riscontrare nelle foto è imputabile solo alla differenza di qualità ottica tra i due obiettivi da te citati.
Probabilmente a f8 su un paesaggio non si riuscirà a notare la differenza, ma posso anche sbagliarmi visto che non conosco le ottiche in questione.

In linea di massima nessun obiettivo ha la resa migliore alla massima apertura.
Tende a migliorare chiudendo il diaframma almeno di uno stop, motivo per cui un luminoso f2.8, chiuso ad f4, sarà migliore di un obiettivo che parte da f4, impostato alla sua massima apertura f4.
Naturalmente ogni obiettivo ha le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e di criticità. Oggi ci sono in commercio ottiche costose che hanno una resa alla massima apertura (es. 1.4) che anni addietro era difficile riscontrare.
Saluti.
Domenico
guidoboccarossa
QUOTE(Domenico-F @ Sep 1 2013, 04:46 PM) *
Ciao.
A parità di diaframma (e naturalmente tempo di esposizione e ISO), la luce che raggiunge il sensore è la stessa, indipendentemente dall'obiettivo utilizzato e dalla lunghezza focale, altrimenti gli esposimetri esterni non avrebbero motivo di esistere; strumenti che permettono la misurazione della luce, e quindi la scelta della coppia tempo/diaframma.
Rispondendo alla tua domanda, la differenza che potrai riscontrare nelle foto è imputabile solo alla differenza di qualità ottica tra i due obiettivi da te citati.
Probabilmente a f8 su un paesaggio non si riuscirà a notare la differenza, ma posso anche sbagliarmi visto che non conosco le ottiche in questione.

In linea di massima nessun obiettivo ha la resa migliore alla massima apertura.
Tende a migliorare chiudendo il diaframma almeno di uno stop, motivo per cui un luminoso f2.8, chiuso ad f4, sarà migliore di un obiettivo che parte da f4, impostato alla sua massima apertura f4.
Naturalmente ogni obiettivo ha le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e di criticità. Oggi ci sono in commercio ottiche costose che hanno una resa alla massima apertura (es. 1.4) che anni addietro era difficile riscontrare.
Saluti.
Domenico



Chiaro e esauriente...
"Tende a migliorare chiudendo il diaframma almeno di uno stop, motivo per cui un luminoso f2.8, chiuso ad f4, sarà migliore di un obiettivo che parte da f4, impostato alla sua massima apertura f4."

grazie!
G
pes084k1
QUOTE(ogard @ Sep 1 2013, 03:44 PM) *
ho bisogno di dare risposta ad un'altra domanda...
se prendiamo in considerazione 2 obiettivi
16-35 f4
17-35 f2,8

fotografiamo un panorama con lunghezza di 20 per esempio a f8
la quantità di luce che entra è la stessa oppure no?
le foto avranno un risultato simile oppure molto diverso?
gli obiettivi che hanno un'apertura massima di 2,8 hanno una resa maggiore a tutte le aperture?

Grazie e perdonate le domande sciocche!
G


1) Differenze esistono nella trasmissione: più lenti ci sono e, in misura minore, peggiore è il trattamento antiriflesso, meno luce arriverà al sensore.
2) Le foto saranno simili, con differenze riguardo soprattutto alla distorsione e alle tolleranze sulle focali.
3) Non è vero in generale e neanche frequente. Date le pratiche commerciali, di solito magari a f/4 vince il 2.8, ma il resto è un terno al lotto. Anzi, a causa dell'ottimizzazione ottica attuale (minimi quadrati, mimimax,...), un'ottica mediamente migliora a TA sarà facilmente inferiore ai diaframmi appena chiusi a una ottica classica ottimizzata per focalizzare i raggi centrali dell'apertura a discapito dei periferici. Il buon fotografo, che scatta quasi sempre nella sweet spot degli obiettivi, preferisce sempre ottimizzare la resa di punta rispetto a quella a TA, in quanto ottiene più frequentemente i risultati ottimali.

A presto telefono.gif

Elio
Domenico-F
1) Differenze esistono nella trasmissione: più lenti ci sono e, in misura minore, peggiore è il trattamento antiriflesso, meno luce arriverà al sensore.
2) Le foto saranno simili, con differenze riguardo soprattutto alla distorsione e alle tolleranze sulle focali.
3) Non è vero in generale e neanche frequente. Date le pratiche commerciali, di solito magari a f/4 vince il 2.8, ma il resto è un terno al lotto. Anzi, a causa dell'ottimizzazione ottica attuale (minimi quadrati, mimimax,...), un'ottica mediamente migliora a TA sarà facilmente inferiore ai diaframmi appena chiusi a una ottica classica ottimizzata per focalizzare i raggi centrali dell'apertura a discapito dei periferici. Il buon fotografo, che scatta quasi sempre nella sweet spot degli obiettivi, preferisce sempre ottimizzare la resa di punta rispetto a quella a TA, in quanto ottiene più frequentemente i risultati ottimali.

A presto telefono.gif

Elio
[/quote]

Non sarei proprio d'accordo sul fatto che più lenti ci sono e meno luce arriva al sensore.
Significa che un 50mm con meno lenti rispetto ad un 85mm a parità di coppia tempo/diaframma dia un'immagine sovraesposta?
Non mi pare che la quantità della luce cambi in funzione del numero di lenti, altrimenti come si farebbe a calcolare l'esposizione corretta con un esposimetro esterno?
Ciao
Domenico
pes084k1
QUOTE(Domenico-F @ Sep 1 2013, 05:07 PM) *
1) Differenze esistono nella trasmissione: più lenti ci sono e, in misura minore, peggiore è il trattamento antiriflesso, meno luce arriverà al sensore.
2) Le foto saranno simili, con differenze riguardo soprattutto alla distorsione e alle tolleranze sulle focali.
3) Non è vero in generale e neanche frequente. Date le pratiche commerciali, di solito magari a f/4 vince il 2.8, ma il resto è un terno al lotto. Anzi, a causa dell'ottimizzazione ottica attuale (minimi quadrati, mimimax,...), un'ottica mediamente migliora a TA sarà facilmente inferiore ai diaframmi appena chiusi a una ottica classica ottimizzata per focalizzare i raggi centrali dell'apertura a discapito dei periferici. Il buon fotografo, che scatta quasi sempre nella sweet spot degli obiettivi, preferisce sempre ottimizzare la resa di punta rispetto a quella a TA, in quanto ottiene più frequentemente i risultati ottimali.

A presto telefono.gif

Elio
Non sarei proprio d'accordo sul fatto che più lenti ci sono e meno luce arriva al sensore.
Significa che un 50mm con meno lenti rispetto ad un 85mm a parità di coppia tempo/diaframma dia un'immagine sovraesposta?
Non mi pare che la quantità della luce cambi in funzione del numero di lenti, altrimenti come si farebbe a calcolare l'esposizione corretta con un esposimetro esterno?
Ciao
Domenico


Se prendi un esposimetro esterno e provi uno zoom complesso e un fisso, per esempio, in manuale, otterrai due istogrammi nettamente diversi (1/3-1/2 stop di differenza), in TTL avrai due misurazioni diverse, in quanto lo zoom assorbe più luce e/o ha più flare. O il diaframma è stato ritarato in progetto (ma su uno zoom f/2.8 ritarare significa disegnarne un f/2.2-2.4...) e scassa la PdC o non è ritarato e devo correggere esposizioni non TTL. Non si scappa!
Il vetro assorbe luce, anche i riflessi crescono più che linearmente con il numero delle lenti, ammazzando il macrocontrasto. Ecco perché la scuola europea, Leica in testa, non usa schemi ottici complicati: poche lenti costose, con curvature alte, basse tolleranze e vetri speciali, magari selezionando le aberrazioni da correggere fra quelle che contano per la risoluzione e distorsione soprattutto. Gli orientali grandi venditori per ridurre i costi fanno disegni con tante lenti semplici da pochi euro, correggendo le aberrazioni "a peso" e ammazzando macrocontrasto e risolvenza con tolleranze da montature plasticose: più passa il tempo e peggio va. E' bene capirlo...

P.S.: dal prossimo che chiede consigli su un macro, comincerò a consigliare un serio Schneider (dal Componon in su, magari f/5.6) montato su soffietto basculabile e decentrabile. Altra musica!

A presto telefono.gif

Elio
MarcoD5
QUOTE(ogard @ Sep 1 2013, 03:44 PM) *
ho bisogno di dare risposta ad un'altra domanda...
se prendiamo in considerazione 2 obiettivi
16-35 f4
17-35 f2,8

fotografiamo un panorama con lunghezza di 20 per esempio a f8
la quantità di luce che entra è la stessa oppure no?
le foto avranno un risultato simile oppure molto diverso?
gli obiettivi che hanno un'apertura massima di 2,8 hanno una resa maggiore a tutte le aperture?

Grazie e perdonate le domande sciocche!
G


Sono due ottiche completamente diverse, la luce arriva al sensore ( anche con il cartone della carta igenica) ma bisogna vedere come arriva, se costano un terzo in più i 2.8 un motivo ci sarà, non solo la luce ma anche la costruzione stessa, non esiste paragone

Ho venduto il 16-35 Var x il 14-24 2.8 è tutto un'altro discorso
Gian Carlo F
QUOTE(ogard @ Sep 1 2013, 04:57 PM) *
Chiaro e esauriente...
"Tende a migliorare chiudendo il diaframma almeno di uno stop, motivo per cui un luminoso f2.8, chiuso ad f4, sarà migliore di un obiettivo che parte da f4, impostato alla sua massima apertura f4."

grazie!
G


non è detto.... dipende da come sono stati progettati e costruiti.
A rigore, a parità di schema ottico e di qualità costruttiva, una ottica meno luminosa è più nitida e performante di una più aperta. Il motivo è semplice un f4 ha lenti più piccole di un f2,8, quindi ci sono meno riflessi interni tra le lenti ed abberrazioni...

QUOTE(Domenico-F @ Sep 1 2013, 05:07 PM) *
Elio
Non sarei proprio d'accordo sul fatto che più lenti ci sono e meno luce arriva al sensore.
Significa che un 50mm con meno lenti rispetto ad un 85mm a parità di coppia tempo/diaframma dia un'immagine sovraesposta?
Non mi pare che la quantità della luce cambi in funzione del numero di lenti, altrimenti come si farebbe a calcolare l'esposizione corretta con un esposimetro esterno?
Ciao
Domenico


Ha ragione Elio, la apertura (ad es F8) è solo un dato geometrico.
E' facile riscontrare che uno zoom da 16 lenti, a parità di diaframma, faccia passare meno luce di un fisso da 5 o 6 lenti, anche dell'ordine di 1/2 stop.
E' un fatto fisico, ogni lente assorbe e riflette piccole quantità di luce, più ce ne sono e meno ne passa.
Domenico-F
QUOTE(Gian Carlo F @ Sep 1 2013, 08:23 PM) *
non è detto.... dipende da come sono stati progettati e costruiti.
A rigore, a parità di schema ottico e di qualità costruttiva, una ottica meno luminosa è più nitida e performante di una più aperta. Il motivo è semplice un f4 ha lenti più piccole di un f2,8, quindi ci sono meno riflessi interni tra le lenti ed abberrazioni...
Ha ragione Elio, la apertura (ad es F8) è solo un dato geometrico.
E' facile riscontrare che uno zoom da 16 lenti, a parità di diaframma, faccia passare meno luce di un fisso da 5 o 6 lenti, anche dell'ordine di 1/2 stop.
E' un fatto fisico, ogni lente assorbe e riflette piccole quantità di luce, più ce ne sono e meno ne passa.


Quindi cosa significa che con due ottiche diverse, a parità di diaframma es. f8, per avere la stessa esposizione sul sensore, le aperture del diaframma sono praticamente diverse ma numericamente equivalenti al fine di parlare lo stesso "linguaggio esposimetrico" tra un obiettivo ed un altro?
Ciao
Domenico
pes084k1
QUOTE(Domenico-F @ Sep 1 2013, 11:06 PM) *
Quindi cosa significa che con due ottiche diverse, a parità di diaframma es. f8, per avere la stessa esposizione sul sensore, le aperture del diaframma sono praticamente diverse ma numericamente equivalenti al fine di parlare lo stesso "linguaggio esposimetrico" tra un obiettivo ed un altro?
Ciao
Domenico


Stessa PDC, diverso tempo di posa, in pratica. Comunque è un discorso sulla lana caprina, in quanto un'ottica più luminosa sul piano focale può risolvere più di una più chiusa per la diffrazione, ma le aberrazioni complicano tutto.
In linea di massima, eccellenti ottiche possono raggiungere il massimo della resa a f/2.8 (tele), f/5.6-6.3 (macro tele e normali), f/4 (20-58 mm), f/5.6-6.3 (14-20 mm).
La cosa che da fastidio è che scattando con uno scuro zoom otterrei la stessa PdC perdendo 1/2 stop sul mosso...

A presto telefono.gif

Elio
Gian Carlo F
QUOTE(Domenico-F @ Sep 1 2013, 11:06 PM) *
Quindi cosa significa che con due ottiche diverse, a parità di diaframma es. f8, per avere la stessa esposizione sul sensore, le aperture del diaframma sono praticamente diverse ma numericamente equivalenti al fine di parlare lo stesso "linguaggio esposimetrico" tra un obiettivo ed un altro?
Ciao
Domenico


non è proprio così.
Il valore f è geometrico, cioè il rapporto tra lunghezza focale e diametro del diaframma (sarebbe più corretto dire della pupilla di entrata).
La luce che in effetti passa dipende però anche da quanta se ne perde per strada tra assorbimenti e riflessioni delle lenti.
Questo vuol dire che, ad esempio, con due ottiche molto diverse come n° di lenti e tipo di lenti, impostando la fotocamera in modalità A, a parità di diaframma, potresti avere tempi un po' diversi.
La profondità di campo, a parità di lunghezza focale e distanza di maf, sarà invece identica
capannelle
Ogni lente di un obiettivo assorbe luce, ma alla resa dei conti le differenze sul risultato finale sono trascurabili.
Se così non fosse gli esposimetri esterni sarebbero inutilizzabili smile.gif

Una lente più luminosa ha il vantaggio di poter lavorare a maggiori aperture.
Inoltre utilizzata a un valore di diaframma che corrisponde all'apertura massima di un obiettivo meno luminoso, rispetto allo stesso avrà probabilmente una resa migliore perchè la lente più luminosa non sta lavorando alla massima apertura.
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