QUOTE(jszjoshua @ May 14 2014, 07:48 PM)

Ciao a tutti,
guardando le differenze degli obiettivi vecchi AF-D e quelli moderni ho notato (secondo il mio occhio) che i colori più belli, naturali e reali come cromie (ma anche come sfocato) il D sia migliore di quello G che lo trovo troppo contrastato, saturo e duro, sopratutto per le ottiche da ritratto. Poi le versioni AF-D come costruzione sono fatti in metallo e bello pesante niente a che vedere con gli obiettivi moderni.
L'unico obiettivo che mi piace della versione G sottointeso come "generico" è il 24-70 che è una via di mezzo.
Mentre il 16-35 contrastato e duro è ottimo per i paesaggi.
Voi che dite?
Dite le vostre esperienze e vs pareri.
Gli AFS in genere hanno spinto il microcontrasto a bassa-media frequenza, mentre i migliori AFD puntavano ancora sulla risolvenza (visto che i film fanno ben oltre 100 lp/mm...), quindi alle alte frequenze. Ovviamente il maggior microcontrasto a bassa frequenza spinge la saturazione e riduce il macrocontrasto (immagine pesante e dura). E' stato fatto così per il digitale a bassa risoluzione (fino a 24 Mp circa) e per poter aumentare le tolleranze di fabbricazione con obiettivi plasticosi.
Ovviamente nel tempo un AFS si romperà (o, meglio, andrà fuori specifica...) ben prima di un AFD buono, non ci sono santi, ma ci sono tante ciofeche AFD.
Vorrei anche dire che i trattamenti MC sono migliorati nel tempo (e continuamente retro-applicati anche agli AFD in produzione) il che aumenta ancora la saturazione colore, ma con un guadagno di resa trascurabile.
C'è anche da dire che gli AFS sono generalmente migliorati complessivamente verso TA, ma ai diaframmi comuni soffrono il moltiplicarsi degli elementi (per maggior correzione si può dire, ma soprattutto per risparmiare sul costo dei vetri ottici e delle lavorazioni) che ammazza il macrocontrasto.
In soldoni, i vecchi migliori AFD con più macrocontrasto e risolvenza fine danno un'immagine leggera, secca e brillante (tipica Zeiss & C.), i nuovi AFS danno un'immagine "pesante" e meno leggibile, ma in fondo più piatta. In reltà somo meno contrastati (staccati dallo sfondo).
In media, Nikon ha avuto sempre linee ottiche un po' inferiori a Leica, Zeiss, Canon, Pentax, Olympus e circa pari a Sony/Minolta, ecc..., tranne i soliti capolavori-leggenda ben centrati. La storia non cambia. Il 24-70 è parecchio microcontrastato, ma la sua complessità ottica è elevata e quindi sembra più dolce di altri...
A presto
Elio