Matt,
mi piace, in entrambe, sia l'ambientazione, che trovo si concili molto con il soggetto molto "naturale", che il controllo delle luci e la tonalità dei colori.
Penso che la più "bella" delle due sia la seconda: classica nell'inquadratura, espressione piacevole, pesi ben equilibrati ....
Ma, siceramente, mi piace di più la prima: la trovo molto più selvaggia e originale, rustica e ribelle. Unica pecca è la messa a fuoco che, personalmente, avrei preferito sul volto anzichè sul braccio. Almeno così mi sembra, magari è solo un micromosso del volto

.
Per venire al discorso di Guido, mi trovo in perfettissimo accordo: sostengo sempre che la prima cosa da imparare per fare un buon ritratto è trovare sintonia e coinvolgimento con il soggetto.
In questo cammino di apprendimento, quando si ha la possibilità di "coltivarsi" un modello/a, all'inizio capita spesso di non riuscire ad ottenere un'espressione naturale del soggetto perchè:
QUOTE(TOAD @ May 29 2006, 09:38 PM)
Con la fotografia indubbiamente l’alterazione è maggiore perché comunque il soggetto si sente in qualche modo “catturato”. Il momento in cui il soggetto "viene catturato", in attesa del quale ci può essere ansia nel soggetto e quindi tensione e sguardo poco naturale, è quando scatta l'otturatore. Dopo quell'istante regna la calma perchè ormai "il colpo è partito".
Bene, in queste situazioni io uso spesso (anche se
spesso è per me una parola grossa

) un bieco trucchetto: per dare lasensazione che il colpo è partito, invece dell'otturatore uso il tasto di preview della PDC.
Sull'F100 (e anche sulla D200) fa un rumore che, ai profani

, risulta uguale a quello dello scatto.
Dal momento dello "sparo" avete una ridottissima frazione di secondo per catturare il momento di rilassamento del soggetto mantenendo la stessa inquadratura, quindi dovete farci un po' l'occhio e la mano ...
Ciao

Angelo