Sicuramente ha ereditato la nomea poco lusinghiera del vecchio 200/Q che ha sostituito.
Ma forse il vero motivo è che dopo l'uscita dell'eccellente 180 ED, ha vissuto tutta la sua carriera all'ombra di questo obiettivo più luminoso, più performante, realizzato con vetri a bassa dispersione e quindi più prestigioso e ambito.
Sta di fatto che, nella mente dei nikonisti, è diventato un obiettivo di serie B.
Con queste immagini, dove ho messo in parallelo proprio queste due ottiche, voglio mostrare come il 200/4 AI-AIS sia un obiettivo che, nei limiti della sua modesta luminosità, non è affatto da disprezzare e che è ancora in grado di regalare grandi soddisfazioni, soprattutto in relazione al suo basso valore di mercato.
Chiuso ai diaframmi centrali sforna immagini eccellenti, con differenze praticamente invisibili rispetto al 180.
Non essendo molto luminoso, l'obiettivo sarà però utilizzato prevalentemente a TA.
Vediamo quindi come si comporta alla massima apertura e se può rivaleggiare con onore almeno a f4, visto che a f2,8 non ci può proprio arrivare.
200 f4

180 f4

200 crop

180 crop

200 crop +

Come si può vedere confrontando i primi due crop a f4, il 200 è leggermente più indietro, penalizzato dal fatto che è tutto aperto.
Il 180 invece, essendo chiuso di uno stop, sta già “volando alto”!
Ma il 200 accetta la sfida anche a tutta apertura.
Il suo infatti, è più che altro un calo di microcontrasto, la risolvenza è quasi intatta.
Nel terzo crop, quello contrassegnato con “+”, si può vedere come, con un piccolissimo aiuto di maschera di contrasto, l'immagine si avvicina moltissimo a quella del 180, senza perdere la sua naturalezza.
Non essendo una gara tra i due obiettivi ( la superiorità del 180 è fuori discussione) le immagini seguenti sono sviluppate in modo da soddisfare il mio gusto personale.
Solo per le immagini a f4, ho utilizzato in media, quattro punti di raggio in più (Capture NX2).
200mm (ingrandire con “salva immagine”)

180mm

Confrontando questi due vecchi ritratti monocromatici, possiamo vedere come l'apertura delle ombre e il rispetto dei mezzi toni siano di pari livello.
200

180

Lo sfocato, molto gradevole, è quasi identico.
200

180

200mm a infinito a4

180mm a infinito a f4

In controluce esasperato, il comportamento del 200 è ottimo.
Il 180 perde un po' di contrasto ai diaframmi chiusi ma questo è normale per una lente più luminosa dove l'iride chiuso offre una maggior superficie di rimbalzo creando più flare.
L'immagine fantasma verde è comparsa solo a f 11.
200

180

Ed ora veniamo al “ tallone di Achille” di questo 200mm e cioè la resa alle grandi aperture in presenza di forti contrasti e superfici riflettenti.
Per visualizzare meglio il problema ho creato una situazione “impegnativa” mettendo in forte controluce una serie di coltelli dal manico riflettente.
200

180

Nel 200 le frange porpora a f4 sono molto fastidiose

Nel 180 a f4 il disturbo è molto più contenuto

Nel 200, persino a f 5,6 in questa situazione, il disturbo è ancora ben visibile.

Nel 180 a f 5,6 il disturbo è quasi assente.

Qualche ritratto a TA.

crop


crop

Le mie conclusioni:
Il 180ED è veramente un obiettivo eccellente.
La sua grandezza non risiede tanto nella nitidezza ai diaframmi centrali dove ha prestazioni molto simili a quelle del 200, ma nel fatto che mantiene questa elevata resa anche a f2,8 con modestissimi fenomeni di aberrazione.
Per gli amanti del fuoco manuale che possono o vogliono spendere 250-300 euro, il 180ED è decisamente un ottimo acquisto.
L'obiettivo è però voluminoso, pesante e ancora oggi, nel mercato dell'usato, abbastanza costoso.
Chi vuole risparmiare sugli ingombri e i pesi, con una spesa di soli 70-100 euro, può tranquillamente acquistare questo piccolo-grande 200/4 AI-AIS, a mio avviso, un obiettivo dimenticato, sottovalutato e spesso, ingiustamente disprezzato.
L' unica accortezza è quella di evitare soggetti riflettenti a TA, per la facilità con la quale si innescano aberrazioni cromatiche
Filippo