QUOTE(togusa @ Dec 1 2014, 09:04 PM)

Più che un dubbio è una curiosità.
Sto per mettere le mani su un 105 f/2.5 AI in condizioni splendide e ho notato una cosa rispetto alla versione AI-s: il diaframma chiude fino a f/32, mentre l'AI-s si ferma "solo" a f/22.
Dalle mie ricerche ho visto che lo schema ottico dell'AI e dell'AI-s è identico, a parte una migliore resistenza ai riflessi dell'AI-s (da verificare / dimostrare).
Quindi il diaframma è l'unica differenza sostanziale tra le due versioni.
Confermate?
Dovrebbe essere uno degli ultimi non Ai, K o PC, (vedi se la baionetta ha 3 o 5 viti). Il mio chiude a f/22 e basta (baionetta con 5 viti). Non mi preoccuperei troppo se è stato convertito in Ai.
Nel tempo le "tarature" ottiche usuali sono un po' cambiate (quasi certamente la spaziatura tra i due semi-Gauss, regolabile in collaudo), con piccole ma visibili differenze. Gli Ai e i primi Ais sono sicuramente ottimizzati a circa 3 m, quindi danno enorme pulizia e risolvenza a ogni distanza, a leggera spesa del microcontrasto a bassa frequenza (immagine "leggera") e dell'haze da aberrazione sferica, solo a f/2.5. Questa taratura è simile a quella degli Zeiss ZF come imaging e da una resa molto uniforme tra f/2.8 e f/8 e una risolvenza altissima.
Gli ultimi AiS, ma anche PC e forse K sembrano ottimizzati all'infinito con maggiore microcontrasto, a spese della curvatura di campo, della risolvenza e in genere della resa a corte distanze (taratura "Leica", i cui Elmarit/Summarit 90 sono quasi identici al 105/2.5 come schema ottico e resa). Tutti sono molto resistenti al flare per un tele, un minimo filtro peggiora le cose, ma l'AiS è più indurito alla luce laterale, peraltro meglio intercettata dal mostruoso paraluce dell'Ai (HB-7 se ricordo bene), montabile anche sull'Ais.
A presto
Elio