QUOTE(enzongr @ Dec 17 2014, 09:31 AM)

penso si tratti semplicemente di punti di vista diversi. non posso darvi torto. ma le possibilità nello sviluppo di una volta erano molto limitate rispetto ad una p.p. di oggi.
sarà perchè mi sono invecchiato con le mie 68 primavere. mi sono avvicinato alla fotografia all'età di 10 anni con la Ferrania di mio padre da 8 pose e forse per questo non riesco ancora ad adeguarmi al digitale.
Io ho 44 anni, mi sono ammalato di fotografia a 5 anni, quando a casa mia arrivò una compatta Agfa. Sono cresciuto sognando una reflex, in pratica tutti i pochi soldi che mi arrivavano ( compresi quelli della merenda ) li mettevo da parte per comprarla. A 14 anni coronai il mio sono con una Olympus OM10.
Il mio divertimento non si è mai limitato al solo scatto, il tutto continuava in camera oscura. Altri tempi, affascinanti ma, passatemi il termine, scomodi. Non tutti potevano permettersi un angolo di casa dedicato alla camera oscura, io dovevo adattarmi nell'unico bagno di casa, negli orari più strani. Oggi è logisticamente più semplice ma non meno divertente, per alcuni, forse, un pò più complesso perchè bisogna acquisire dimistichezza col pc, con qualche software e un pò di nozioni in fatto di profili/spazi colore, istogramma ecc... Un passo che comunque va fatto, altrimenti non si sfrutta al meglio una parte fondamentale della fotografia digitale.
QUOTE(ea00220 @ Dec 17 2014, 08:51 PM)

Anch'io di primavere ne ho viste 65 e ho cominciato a fotografare con l'Eura Ferrania che, come ricorderai, alla fine degli anni '50 veniva regalata/offerta a chi si iscriveva al club di topolino, insieme al manuale delle giovani marmotte.
E' vero che con Photoshop oggi si fanno cose (quasi) impensabili, però anche allora c'erano molti trucchetti. Così tanto per rivangare i ricordi ne elenco qualcuno:
In ripresa: filtri, filtri multipli, filtri uv con ditata di paraffina, calza di nylon di fronte all'obiettivo, esposizioni multiple, etc...
In sviluppo: uso di rivelatori fine granulanti, ad alta acutanza, ad alto contrasto; diluizioni, temperature e tempi più o meno fantasiosi, etc.
In stampa: scelta delle carte, dei rivelatori, uso creativo dell'ingranditore con retinature e mascherature di tutti i tipi. Bagni per carte per il rinforzo o il viraggio, etc.
Insomma non si faceva tutto col mouse, però ci si sbizzarriva anche a quei tempi.
Oggi amo il RAW proprio perché mi permette di fare più o meno le stesse cose che facevo allora, operando in maniera reversibile direttamente sull'originale e senza perdita di qualità. Una volta ottenuto quello che voglio salvo in JPEG per la visione su pc o, quando voglio esagerare, in TIFF per stampare.
Saluti
Pietro
concordo.