QUOTE(mukkapazza @ Dec 30 2014, 04:05 PM)

Ciao Gianni,
faccio alcune considerazioni, non le prendere come "insegnamenti", tutti siamo qua per imparare ...
Fotografare street per me non significa scendere in strada e sparare foto, ovvero fare ritratti più o meno spontanei a gente più o meno ignara. Significa sopratutto cogliere quei momenti nei quali ambiente e persone sono tali da dare vita a piccole storie impresse sul sensore, che si possano in qualche modo leggere al di là del vissuto di colui che in quel momento ha premuto il pulsante di scatto. E' una cosa difficile, le foto vanno viste e riviste, dobbiamo estraniarci dalle situazioni che abbiamo vissuto durante gli scatti e provare a vedere se qualcuna di queste foto acquisisce vita "a sè". Dopo questo - occhio che la selezione deve essere molto severa - si valuta se oltre al significato la foto ha anche le caratteristiche tecniche per essere considerata alla fine una buona foto (attenzione, per me non significa che la foto deve essere perfetta secondo i canoni standard della composizione, della messa a fuoco o altro, ma che tutti gli elementi che danno significato alla foto siano al posto giusto, nel modo giusto).
Provo a spiegarmi meglio prendendo quella che per me è la migliore tra le foto che ci hai proposto, la terza.
La "fauna" che compone la foto è interessante, il quadretto sta in piedi. Ci sono elementi che catturano l'interesse: l'espressione di uno dei due cagnolini, gli improbabili collari-gioiello, la capigliatura del "brambilla", ecc.
Cosa c'è che per me non va?
Primo, l'inquadratura: un paio degli elementi topici - un cagnolino e il brambilla - sono parzialmente impallati da un elemento di disturbo. Forse poi un'inquadratura un po' più ampia avrebbe permesso di isolare questo insieme di soggetti (nel senso romano del termine ...) in una sorta di iconico nuovo quarto stato borghese, stile Pellizza da Volpedo (vedi come può correre la fantasia, anche troppo qualche volta ...)
Secondo, la profondità di campo: sono a fuoco solo uno dei cagnolini e la signora (che non è un soggetto clou nel quadretto). Hai privilegiato l'apertura del diaframma, immagino per ottenere un tempo di scatto decente, ma con la macchina che hai puoi andare tranquillamente su con gli iso per mantenere una maggiore profondità di campo (e in ogni caso se anche la foto fosse venuta un po' sgranata, non è questo l'elemento che per me si deve valutare come prioritario in una foto street). Personalmente quando mi trovo in queste situazioni tendo a usare molto l'iperfocale.
Scusa se mi sono dilungato, solo qualche consiglio pratico e comunque, ti ripeto, non voglio fare lezioni a nessuno, è solo per condividere idee ed esperienze.
Ciao
Roberto
Ciao Roberto e grazie mille del tuo commento.
Sulla tua premessa, quella di dare vita a piccole storie, sono assolutamente d'accordo... tipo la famosa foto di Cartier Bresson della tipa che salta con l'ombrello in mano e dei due amanti davanti alla torre Eiffel. Ma, come tu stesso ammetti, è molto difficile. Si tratta di una combinazione di sfondo, luce, colori e soggetti (passanti?) quasi impossibile da beccare. A meno di non "cercare" la fortuna piazzandosi davanti un bello sfondo e aspettare per ore che la combinazione si avveri. Cosa che si può anche fare... magari non in inverno.
Tuttavia, a me piacciono molto anche questi ritratti "leggermente" ambientati, cioè un pochino più chiusi.
Nello specifico della terza foto, considera che l'ho scattata in corso Vittorio Emanuele II a Milano, sempre super affollata, come può essere piazza San Pietro a Roma, e allargare l'inquadratura avrebbe significato inserire molti elementi di disturbo.
Comunque, a breve caricherò un nuovo piccolo reportage del mio recente viaggio a Budapest.
Mi piacerebbe se lasciassi un commento anche li.
Ciao e grazie.