Aiuto - Cerca - Utenti - Calendario - Salta a fondo pagina - Versione completa  
NikonClub.it Community > COMMUNITY ACTIVITIES > NIKON SUSHI BAR
nikosimone
Attenzione al sito:

simplystore

io stavo per ordinare una D750 visto che era prezzata 1.336euro; gli ho scritto chiedendo se fosse Import, Europa o Nital e se i menu fossero in Italiano.
Loro mi hanno risposto che era Nital ufficiale e allora io gli ho chiesto come mai pubblicizzassero solo 24 mesi di garanzia invece che 48.
Mi sono insospettito, ho fatto qualche ricerca ed ho trovato questi:

http://www.ebayabuse.com/?p=23056

http://www.ebayabuse.com/?p=23881


Ho già segnalato alla Polizia Postale.

Peccato, ci avevo sperato per un momento :-(
Alessandro Castagnini
Solo a leggere il prezzo altro che campana.....
nikosimone
QUOTE(Alessandro Castagnini @ Feb 18 2015, 07:01 PM) *
Solo a leggere il prezzo altro che campana.....



Eeeeee se sapessi chi me l'ha passato quel link!!!!

Ahahahahahaha

Ops, ho visto che Buzz ha modificato un po' il mio messaggio perché era un link diretto ad un sito commerciale:

Chiedo scusa, non ci ho pensato perché essendo una segnalazione di truffa non lo consideravo nemmeno "commerciale"

Sorry, cerco di stare più attento.
Ric67
rispondo senza voler entrare troppo nel merito ma..
io da simplystore ci ho acquistato 2 volte (2 anni fa)
nessun problema, sono di HK ma hanno un magazzino in uk da dove arriva la merce per l'Italia.
non è che sia uno di quei casi in cui rubano le identità delle utenze ebay?
Edit... non parlavo di simplystore.it...sorry... omonimia mi sa...
nonnoGG
In realtà i venditori di HK che "fatturano" dal Regno Unito utilizzano un sotterfugio per evadere la TVA/IVA: il primo viaggio della merce si conclude in un HUB del primo corriere. La merce non viene sdoganata in UK perché "in transito".

Il secondo viaggio diventa esente, dato che la merce passa ad uno stato della Comunità Europea... un marchingeno di prima categoria, ma NON si potrà mai invocare la Garanzia Europea, mancandone il tagliando all'interno della confezione asiatica.

Il fattore rischio ha un suo prezzo... wink.gif
Ric67
QUOTE(nonnoGG @ Feb 18 2015, 11:10 PM) *
In realtà i venditori di HK che "fatturano" dal Regno Unito utilizzano un sotterfugio per evadere la TVA/IVA: il primo viaggio della merce si conclude in un HUB del primo corriere. La merce non viene sdoganata in UK perché "in transito".

Il secondo viaggio diventa esente, dato che la merce passa ad uno stato della Comunità Europea... un marchingeno di prima categoria, ma NON si potrà mai invocare la Garanzia Europea, mancandone il tagliando all'interno della confezione asiatica.

Il fattore rischio ha un suo prezzo... wink.gif

assolutamente, ma non era questo il mio intento.
l'autore del 3D parla di un sito truffa..cioè paghi e non ti mandano nulla tongue.gif
nikosimone
QUOTE(Ric67 @ Feb 18 2015, 11:15 PM) *
assolutamente, ma non era questo il mio intento.
l'autore del 3D parla di un sito truffa..cioè paghi e non ti mandano nulla tongue.gif



Esatto, viene chiamata la "banda del bonifico di Napoli" non è il primo sito che fanno, utilizzano nomi assimilabili ad altri già esistenti per trarre in inganno i clienti.

In più una cosa ancora più pericolosa è che sono passati anche alle carte di credito, chiedono tutti i dati, se compri una cosa da 10 euro loro ti scaricano tutto fino al massimale e poi sono fatti tuoi litigare con la banca per cercare di riaverli indietro.

C'è da dire che il sito è fatto bene, partita IVA, numero di camera di commercio...
...tutto inventato.
Lapislapsovic
QUOTE(nikosimone @ Feb 18 2015, 11:28 PM) *
Esatto, viene chiamata la "banda del bonifico di Napoli" ....

Ma guarda un pò che strano nome gli hanno attribuito, ed io che ero rimasto al pacco, doppio pacco e contropaccotto smile.gif , ma si sa la tecnica va avanti e bisogna sempre aggiornarsi laugh.gif

Ciao ciao
nonnoGG
QUOTE(Lapislapsovic @ Feb 19 2015, 08:12 AM) *
Ma guarda un pò che strano nome gli hanno attribuito, ed io che ero rimasto al pacco, doppio pacco e contropaccotto smile.gif , ma si sa la tecnica va avanti e bisogna sempre aggiornarsi laugh.gif

Ciao ciao

... da quanto ho capito, questi "signori" non ti mandano nemmeno un mattone, che in caso di "sòle" multiple permetterebbe di metter su casa. laugh.gif
nikosimone
QUOTE(Lapislapsovic @ Feb 19 2015, 08:12 AM) *
Ma guarda un pò che strano nome gli hanno attribuito, ed io che ero rimasto al pacco, doppio pacco e contropaccotto smile.gif , ma si sa la tecnica va avanti e bisogna sempre aggiornarsi laugh.gif

Ciao ciao



Sinceramente non so se siano veramente napoletani o no, non so se sia identificativo o semplicemente uno stereotipo
Lapislapsovic
QUOTE(nikosimone @ Feb 19 2015, 06:47 PM) *
Sinceramente non so se siano veramente napoletani o no, non so se sia identificativo o semplicemente uno stereotipo

Non ti preoccupare non ci sono problemi smile.gif , son sicuro che pur se si scoprisse che sono "Cinesi", e non me ne vogliano i Cinesi o qualsiasi altra Etnia rolleyes.gif , si troverebbe comunque il modo di dire che il "mestiere" lo hanno imparato a Napoli smile.gif

Ciao ciao wink.gif



QUOTE(nonnoGG @ Feb 19 2015, 08:50 AM) *
... da quanto ho capito, questi "signori" non ti mandano nemmeno un mattone, che in caso di "sòle" multiple permetterebbe di metter su casa. laugh.gif

La cosa alla lunga potrebbe essere più utile di sicuro
nikosimone
Le notizie sotto non avevano ancora il sito che ho segnalato io...

...Riporto da "ebayabuse":



Network truffaldino targato NA
23 novembre 2014 - 3:02:16

Sono tanti, certamente napoletani, godono di speciali ‘simpatie’ negli uffici delle Poste centrali di Napoli, agiscono con i propri dati reali, sono certi dell’impunità.

Questo è il profilo sintetico della cosidetta ‘banda del bonifico di Napoli’ che ieri, dopo aver truffato un centinaio di clienti, ha messo ‘in manutenzione’ pc-market.it, myprix.it, yourpixel.it e hdpoint.it, ultimi quattro episodi di una telenovela truffaldina che in due anni ha avvelenato la Rete con decine di siti truffa, una incalcolabile quantità di vittime ed un fatturato milionario.

Gli si imputa la paternità di una cinquantina di siti ma ‘solo’ di 23 abbiamo documentazioni certe per averci interagito direttamente o per testimonianze verificate: hdpoint, MyPrix, speedyprice, elleshop, masterpix, yourpixel, gmaster, pc-market, beprice, Mediatelshop, vistelshop, italysistem, techitaly, foto-digit, softprices, stopstore, jackshop, lcshop, hi-technology, hessishop, byeprice, eprix e mediatechstore.

Di questi il più antico è hi-technology.it, dominio registrato il 2 Agosto 2012 a nome di Gustavo Valenti, responsabile tecnico Rosa Boccia. Sospeso dall’AG, il sito offriva un vastissimo campionario di cellulari, console, tablet, portatili ed altro hi-tech prezzi straordinariamente bassi. Merce naturalmente inesistente.

In quella puntata si spacciavano per Interfeel S.R.L, azienda trevigiana della quale davano da scaricare la visura camerale opportunamente taroccata per far coincidere il nome del titolare con l’intestatario delle coordinate di pagamento iniziali, Salvatore Mattiucci.

Dati i prezzi e la propagazione delle offerte garantita dal comparatore romeno Shopmania che, a pagamento, ha pubblicizzato tutte le imprese della banda, il sito incassò un bel pò di quattrini su un conto corrente IT74L0760103400001006582827 di Poste Italiane intestato al Mattiucci ed aperto all’Agenzia 03400 di piazza Matteotti a Napoli, su due Superflash MPS IT66G0103003433PREP95373626 e IT43G0103003400PREP95372691 a nome, rispettivamente, di Boccia Rosa e Filomena Domenico – entrambe rilasciate dall’Agenzia MontePaschi di via Cervantes a Napoli – ed una Superflash Banco di Napoli IT73E0101067684510305384395 intestata a Di Zazzo Antonia.
Nelle stesse settimane sul conto di Mattiucci arrivano anche i proventi delle truffe fatte con il sito mistershop.it

Contemporaneamente ad hi-technology operava mediatechstore.it, registrato il 24 Settembre 2012 a nome di Andrea Carnesecca. Stessa storia di vasti assortimenti hi-tech a prezzi-regalo, pubblicità su Shopmania, abuso di ragione sociale altrui – stavolta Aerobazar S.r.l – e visura camerale taroccata. I soldi delle vittime finiscono sul conto IT19M0760103400001009902162 intestato a Boccia Rosa ed aperto all’Ufficio postale di piazza Matteotti a Napoli.

I due siti vengono bloccati ai primi del 2013 ma già sono attivi stopstore.it ed hessishop.it. Domini registrati a nome di Ivan Fracasso e Thomas Gostner, dati aziendali rubati a Dome Trading S.r.l. ed HessItalia S.r.l, pagamenti su una GenyusPay di Unicredit IT63F0200832974001290750955 di Gerardo Roberto e su un conto IT76L0760103400001009240688 intestato ad Oliva Maria Rosaria, anche questo aperto alle Poste di piazza Matteotti a Napoli.

Le imprese si susseguono senza interruzioni: oramai la banda ha creato una vera e propria catena di montaggio che partorisce online siti identici l’uno all’altro nella la struttura informatica, nella grafica, nei testi con errori ortografici compresi, nelle foto utilizzate nella pagina chi siamo. Diversi solo nel nome e, ma non sempre, nelle S.r.l. da impersonare.

Ad oggi, calcolando non tutti i siti messi online ma solo i 23 che ci sono noti, in questa gigantesca impresa criminale sono stati impegnati ventuno conti correnti postali aperti all’Agenzia Poste Italiane di piazza Matteotti a Napoli, nove PostePay di tipo Evolution dotate di Iban (di competenza dell’Agenzia Poste Italiane 05138 di Roma ma rilasciate verosimilmente tutte a Napoli), due prepagate MPS (rilasciate dall’Agenzia 03400 MontePaschi in via Cervantes a Napoli), tre PostePay tradizionali, tre prepagate Superflash Banco di Napoli ed una prepagata Genyus di Unicredit.

Questo ne è l’elenco, comprensivo delle aziende usurpate nelle diverse vicende:


I nomi dei titolari dei conti sono un ulteriore cemento che lega i siti alla banda: condividono le coordinate di pagamento di Catalano Augusta hdpoint e MyPrix, di D’anna Luigi gmaster e pc-market, di Mattiucci Salvatore hi-tecnology, mistershop e miotech, di Liparulo Claudio techitaly e foto-digit, di Maria Rosaria Oliva stopstore, hi-tronic ed hessishop, di Grimaldi Salvatore masterpix e beprice, di Filomena Domenico hi-technology.t, cornetech.it e hi-tronic.it, di Rosa Boccia jackshop e mediatechstore.

Una trentina di persone che sta saccheggiando una parte importante della popolazione italiana che frequenta il commercio online con una attività truffaldina destinata certamente ad intensificarsi nel periodo natalizio. E non pare che qualcuno voglia fermarli. Gli sono stati bloccati conti e sequestrati siti ma i responsabili sembrano intangibili.

Nonostante un campionario di reati che vanno dalla truffa alla violazione di sistemi informatici, dalla sostituzione di persona alla falsificazione di documenti ed all’associazione a delinquere, il fatturato milionario ed una infinità di denunce al seguito, in due anni contro questa banda la ‘Giustizia’ ha fatto sentire la sua voce solo tre volte, e molto sommessamente, a Chions (Pordenone), Bolzano e Menaggio (Como) per vicende legate ai siti techitaly, hessishop e byeprice.

E’ Novembre 2013. Alcune persone truffate avvisano Savino Micoli, titolare dell’azienda Digital Industry di Chions che il sito techitaly.it utilizza abusivamente i dati della sua azienda, quelli suoi privati e gli ha anche intestato il dominio. Micoli si rivolge alla Guardia di Finanza, interviene un Sostituto Procuratore di
Pordenone che ordina il sequestro del sito ma, benchè il web sia pieno di denunce contro la ‘banda del bonifico di Napoli’ e già da un mese techitalia.it era segnalato come sito truffa, la faccenda finisce lì perchè, a quanto scrivono le cronache locali, pur simulando acquisti per arrivare alle coordinate di pagamento, la GdF non riesce ad arrivare all’identità dei truffatori.

Vicenda simile a Bolzano dove, a Settembre 2013 ed egualmente informato da persone truffate, Thomas Gostner, amministratore di Hess Italia S.r.l. scopre che il sito hessishop.it abusa dei suoi dati aziendali spacciandosi per HessItalia e che hanno registrato il dominio a suo nome. Intervengono la PolPost ed il Sostituto procuratore Markus Mayr, si arriva alla persona che riceve i pagamenti – la napoletana Oliva Maria Rosaria – su un conto IT76L0760103400001009240688 aperto al solito ufficio postale di Napoli.

Il sito viene bloccato ma Sostituto e PolPost non fanno caso che nella vicenda, oltre a molte decine di persone truffate, potrebbero esserci anche la sostituzione di persona, la violazione di sistemi informatici e l’associazione a delinquere. Nè pensano a dare un’occhiata al web dove da sei mesi hessishop è segnalato come sito truffa appartenente alla ‘banda del bonifico di Napoli’ e chiudono la vicenda denunciando la donna a piede libero per truffa.

Il terzo caso riguarda il sito byeprice.it. Online da Maggio 2013, ad Agosto una delle vittime riesce a mobilitare i carabinieri di Menaggio che fanno le opportune indagini arrivando a Minafra Mariano, quello che incassa i proventi delle truffe su un conto IT81J0760103400001011037767 aperto alle solite Poste di Napoli.

Come la PolPost a Bolzano, anche i Carabinieri a Menaggio non fanno caso che quell’impresa non può essere condotta da una sola persona, che occorrono competenze informatiche e Minafra fa il gommista, che byeprice vende smartphone, computer ed elettrodomestici ma dice di essere Shopping House S.r.l. azienda che importa automobili e che si trova a Cagliari mentre i pagamenti vanno a Napoli ad un privato. Nè si preoccupano, i carabinieri di Menaggio, di dare un’occhiata in Rete, dove già da mesi byeprice.it è indicato come sito truffa da eBayabuse, e su Yahoo ed un’altra mezza dozzina di siti e Forum non si contano le proteste dei truffati.

La faccenda si conclude con la denuncia di Minafra per truffa. A piede libero, ovviamente ed il sito byeprice.it viene successivamente posto sotto sequestro ma dal Tribunale di Milano.

Dando per scontato che in qualche Procura vi siano indagini in corso, il rischio è sempre che si concludano con denunce a piede libero per truffa. E questo, con l’ordinamento giudiziario italiano, significa non fargli nulla ai delinquenti ed anzi permettergli di continuare l’attività criminale.

Del resto, se vi fossero in corso imputazioni diverse come l’associazione a delinquere, la violazione di sistemi informatici, la sostituzione di persona, la truffa aggravata e continuata, ben difficilmente questi soggetti continuerebbero a fare il loro ‘lavoro’ con tale sicurezza e continuità.

E continuando ad aprire conti correnti ed ottenere prepagate con IBAN sempre dallo stesso Ufficio di Poste Italiane, dove chi così generosamente li concede non mostra di meravigliarsi che su queste decine di conti appena aperti transitino senza alcuna pezza d’appoggio cifre enormi in tempi brevissimi.

Per il momento la situazione è questa. Da qualche parte in Rete saranno già in agguato le nuove creature natalizie di questi mascalzoni ma, purtroppo, per sapere chi sono occorre aspettare che ce lo dicano i primi truffati.


Lapislapsovic
QUOTE(nikosimone @ Feb 19 2015, 09:56 PM) *
Le notizie sotto non avevano ancora il sito che ho segnalato io...

...Riporto da "ebayabuse":
Network truffaldino targato NA
23 novembre 2014 - 3:02:16

Sono tanti, certamente napoletani, ......

Mamma mia rolleyes.gif , mi sà che con tutti questi indizi dobbiamo prenderci in effetti la paternità di questa truffa cerotto.gif

.................................................... ph34r.gif
nikosimone
QUOTE(Lapislapsovic @ Feb 20 2015, 08:15 AM) *
Mamma mia rolleyes.gif , mi sà che con tutti questi indizi dobbiamo prenderci in effetti la paternità di questa truffa cerotto.gif

.................................................... ph34r.gif



Credo che la supposizione derivi dal fatto che i soldi alla fine arrivano sempre su conti (postali o bancari) aperti presso filiali ubicate a Napoli, soprattutto l'ufficio postale di piazza Matteotti.

Cmq per me possono essere pure valdostani, veneti o romeni (o qualsiasi altra cosa), basta starne alla larga.


Cmq, mi hanno risposto dalla "postale", ringraziando per la segnalazione e che ora li controllano.
Lapislapsovic
QUOTE(nikosimone @ Feb 20 2015, 09:26 AM) *
Credo che la supposizione derivi dal fatto che i soldi alla fine arrivano sempre su conti (postali o bancari) aperti presso filiali ubicate a Napoli, soprattutto l'ufficio postale di piazza Matteotti.

Cmq per me possono essere pure valdostani, veneti o romeni (o qualsiasi altra cosa), basta starne alla larga.
Cmq, mi hanno risposto dalla "postale", ringraziando per la segnalazione e che ora li controllano.

Pollice.gif
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui.