QUOTE(F.Giuffra @ Mar 5 2015, 10:39 AM)

Il problema principale con gli insetti è la minima distanza effettiva di lavoro. Di solito le ditte indicano la distanza dal sensore e non dalla lente frontale, cioè quella realmente utile. Quindi ho letto che passando da un leggero 105 ad un pesante, costoso ed ingombrante 200 o 180 mm in pratica il guadagno è che ci si può allontanare di soltanto 3 cm in più. Inoltre aumentando la lunghezza focale i tubi di prolunga, che permettono di aumentare l'ingrandimento virtualmente senza perdita di qualità, gli obiettivi più perdono molta efficacia.
A questo punto mi domandavo se non converrebbe prendere una lente macro addizionale, come la Cag... ehm, scusate, faccio fatica a pronunciare questo nome, Canon 500D che permetterebbe di usare il 70–200 Vr II con ingrandimento credo 1:2,5, utile come macro di emergenza con soggetti timidi.
Qualcuno ha esperienza diretta dell'uso della 500d o della 250d, più potente ma non so perché meno usata, con il 70-200 Vr II, quello che purtroppo da vicino ha una focale effettiva di solo circa 135?
Qualcuno sa esattamente quanto sia la distanza utile, quella alla lente frontale senza paraluce, di un 180 e 200 rispetto ad un 105?
Grazie a tutti.
La distanza dalla prima lente richiede la conoscenza del punto nodale anteriore e per questo è quasi impossibile da valutare a priori. Telezoom lunghi possono montare lenti addizionali (sempre acromatiche, mi raccomando), ma data la struttura complessa e lunga, può accadere perfino di mettere a fuoco "dentro" l'obiettivo.
Dipende molto anche dall'insetto, una locusta permette sempre una distanza di sicurezza, ma altri insetti no.
Per fotografare un insetto di poniamo 10 mm di lunghezza senza croppare sistematicamente (abbiamo già poca risolvenza per il diaframma chiuso, croppiamo pure...) bisognerebbe andare ben oltre l'1:1 restando a 70-150 mm con tecnica tradizionale. Ora non esiste ottica capace di farlo a meno di inserire duplicatori di focale e/o tubi di prolunga, con tutte le instabilità meccaniche del caso. In ogni caso la distanza minima di un 180-200 mm da all'insetto la sensazione di un'eclisse. Per esperienza... a temperatura diurna fugge. Oltre l'1:1 la cosa migliore per la distanza è montare un'ottica da ingranditore (oggi machine vision) invertita con tubi di prolunga, ma in un set portatile la messa a fuoco con slitta o soffietto è macchinosa e deve essere ultraprecisa.
Meglio cercare tecniche di illuminazione radente con softbox o altro. Io le cambio continuamente, non c'è regola precisa (ho 3 macro fissi, 55-60-100, un 70-180 Micro e due EL-Nikkor a casa).
A presto
Elio