QUOTE(mark72 @ Jul 28 2015, 02:29 AM)

Ho letto varie recensioni e comparative di obiettivi macro, su più riviste fotografiche, tra cui anche NPhotography, la quale dovrebbe essere di parte, ma che invece si è rivelata più volte tutt'altro. Ebbene, qui e altrove è stato eletto spesso vincitore il sigma, messo a confronto anche con l'omologo Nikon, il quale risulterebbe meno nitido a diaframmi chiusi, cioè i diaframmi che in genere si usano per la macro e dove un obiettivo macro dovrebbe dare il meglio di sé. Per la ritrattistica possono anche andar bene questi obiettivi, ma non sono proprio l'ideale, proprio perché troppo nitidi.
I macro Nikon moderni (tranne lo strano, ma eccezionale per altri versi, 55/2.8 AIS) sono realmente ottimizzati per la macro sotto a circa 1:10. Queste prestazioni non sono verificabili nei normali test su rivista (IQ, Imatest, DxO...) che lavorano tra 1:60 e l'infinito (con un collimatore ottiche che interferisce costruttivamente o distruttivamente con la resa dell'obiettivo), ma basta fare due scattucci per capirlo. Altri concorrenti barano e fanno ottiche che vanno meglio a distanze normali. C'è di più: l'ottimizzazione in macro implica che devo ottimizzare il comportamento in diffrazione, con un microcontrasto molto elevato a basse e medie frequenze, mentre ritratto e foto normali prediligono una risposta estesa, regolare e piatta alle frequenze molto alte. Le basse danno fastidio, incupendo la scena e ostacolando la leggibilità dei dettagli fini. Tanto è vero che alcuni mettono il Softar sul ritratto, che non tocca le alte frequenze, ma una regione precisa delle medie...
Quindi è sbagliato dire che i macro sono troppo nitidi, piuttosto esaltano frequenze dove ci sono i difetti della pelle e hanno meno dettagli e secchezza (tranne il 55...).
Ho recentemente aperto a casa mia una gara per un 100 macro (vinta dal Tokina senza dubbio), ma anche il migliore sul ritratto le ha prese da 105/2.5 & C. già a 1.5 m e f/2.8, proprio sulle alte frequenze (le ciglia...). "Unicuique suum".
Invece oggi non favorisco i lunghi fissi, dopo l'esperienza con il 70-180. La resa sta lì, apocromaticità e distorsione al pelo a parte, ma l'accrocco è pesante e spostare un treppiede con braccetti e flashini o allungare una slitta micrometrica con certe ottiche pesanti e sbilanciate fa danno e perdere tempo più di ogni altra cosa. Uno zoom (peraltro il Nikon è reamente esoterico come correzione colore, ancora mai vista) rimette a posto molte cose, ma per una MAF devi spesso portarti l'illuminatore a 40 LED.
A presto
Elio