QUOTE(Tommy.73 @ Jun 5 2007, 04:07 AM)

P.S. Complimenti Zalacchia, foto SUPER! Mi stupisco di come tu sia riuscito a centrare il fuoco con un soggetto così veloce. Avevi preimpostato una distanza di messa a fuoco ed hai usato lo scatto a raffica? Ancora complimenti!
Scusate il ritardo, Fedro ha provveduto ad avvisarmi della richiesta, mi ha trovato anche una vecchia discussione riguardo la foto del martin pescatore e di come è stata scattata.
Mi limito per ragioni di tempo a fare un semplice "copia-incolla":
Hooo....grazie, grazie, grazie...mi fate diventare rosso
Oramai da tanto tempo ho abbandonato l'idea che per ottenere belle immagini si debba camminare per giorni e giorni con la fotocamera abbracciata come un fucile per cogliere l'attimo, le levatacce all'alba occorrono ancora, ma di dormire nei boschi alladiaccio o farsi divorare dalle zanzare e dai tafani lungo i canneti ne ho le tasche piene. (non ho più il fisico all'alba dei quarant'anni).
Così ho pensato bene di iniziare a costruirmi piccoli marchingegni per lo più fotocellule, radiocomandi, e sostegni.
Ho deciso di costruirli e non comperarli per due semlici motivi: il costo innanzitutto e la necessità che rispondessero alle mie esigenze.
Il sistema di fotocellule che ho costruito con dispositivi comunemente venduti per macchinari automatizzati tipo nastri trasportatori ecc..hanno la caratteristica di essere molto robusti, precisi, e impermeabili; funzionano a 12v e si possono adattare a ogni supporto, il loro prezzo non supera i 50€.
Lo stesso per il radiocomando: uno di queli che vengono usati per le automobiline con motore a scoppio leggermente modificato per potervi collegare la stessa batteria delle fotocellule, così da aver una autonomia tre o quattro volte superiore rispetto alle 8 batterie stilo occorrenti.
La portata del segnale si aggira sui 200 metri il costo per un radiocomando di circa 100€ compreso di servocomandi.
A parte la pigrizia sopracitata la necessità di usare certi dispositivi e dovuta al fatto che ultimamente raggiungo risultati qualitativamente migliori "PROGETTANDO" la ripresa, è inoltre molto più facile immaginare il risultato finale.
A molti potrà sembrare difficile ottenere immagini come quelle del Martin Pescatore, ma non è così, è stato un lavoro semplicissimo anche se lungo, mi è costato quasi un anno di preparativi, ma poi in due giornate piene ha eseguito circa 70 foto. (dico "ha eseguito" perche le foto se le è fatte da solo )
Più tardi rispondevo:
Le foto sono state realizzate sull'Adda in località Calolziocorte (LC) a pochi Km da dove l'amico Max ha scattato le sue.
Per attirare il Martin ho lasciato sul greto del fiume un catino pieno d'acqua e con una decina di alborelle vive nelle vicinanze di un ramo su cui nei giorni precedenti vedevo l'uccellino in attesa di pescare, era estate e il fiume abbondava di prede così che il mio soggetto non degnava di uno sguardo le mie alborelle. Io imperterrito controllavo e sostituivo le alborelle un paio di volte la settimana fino ad autunno inoltrato, poi un bel giorno, sorpresa, mi accorgo che il catino era vuoto, riempio con nuove alborelle e me ne torno a casa, il giorno sucessivo stessa storia: le alborelle erano sparite!!, riempio nuovamente il contenitore e mi allontano questa volta per qualche centinaio di metri e col binocolo curo la scena: dopo pochi minuti ecco arrivare il Martin Pescatore il quale inizia a pescare le alborelle dal catino....a questo punto ero entusiasto e convinto che il gioco era fatto.
Naturalmente vi sono stati alcuni inconvenienti che mi hanno fatto perdere un sacco di tempo:
1) Qualche bontempone si divertiva a far sparire il catino con le alborelle (3)
2) All'inizio dell'autunno (periodo consigliato in quanto nel fiume iniziano a scarseggiare le prede naturali) avviene un alluvione che causa l'innalzamento del fiume e la rottura degli argini così da tenermi fermo per alcune settimane e costringendomi a ricominciare praticamente da capo.
3) Quando oramai il Martin veniva a pescare nel mio "piatto" arriva l'nverno che causava il ghiacciarsi dell'acqua nel catino e la conseguente perdita di alcuni mesi.
Alla fine chi la dura la vince ed in primavera riesco a realizzare quello che avete visto.
Ciao
Stefano Z.