QUOTE(mk1 @ Nov 15 2015, 06:11 PM)

Nelle riprese ravvicinate hai notato che il diaframma 2,8 non è più disponibile, d'accordo.
Ma in realtà il diaframma è sempre spalancato con lo stesso diametro di quando sei a distanza maggiore, non è che si chiude fisicamente.
Avvicinandosi molto al soggetto entra meno luce nell'obiettivo, vuoi per il tiraggio fisico del barilotto, vuoi perchè cambia la focale o perchè la superficie ripresa è molto piccola.
Tre modi di dire la stessa cosa...
Non è la stessa cosa, e nessuno dei fattori indicati causa caduta di luce.
L'apertura effettiva dell'obiettivo cambia perché CAMBIA L'ANGOLO DI CAMPO INQUADRATO all'aumentare del rapporto di ingrandimento. La relazione è la seguente:
Clicca per vedere gli allegatiAlfa è l'angolo di campo inquadrato, x è la dimensione del supporto sensibile (diagonale, lato lungo, ecc.), F è la lunghezza focale, R il rapporto di ingrandimento e P il fattore pupillare.
Pertanto, l'ottica insegna che se aumenti l'ingrandimento ( R), l'angolo di campo inquadrato (a parità di lunghezza focale F) si riduce. Ovvero l'obiettivo raccoglie luce da un cono più stretto e quindi raccoglie meno luce dalla stessa lente frontale. La luminosità dunque cala.
La storia del tiraggio è una leggenda metropolitana. Non c'è caduta di luce se usi i tubi. Per verificarlo, monta lo stesso tubo (ad es. 25 mm) su un 50 mm e su un 300 mm e vedi come cambia l'esposizione letta dall'esposimetro. Cambia in modo molto diverso e maggiore per il 50 (il 50 perde 1 stop, il 300 molto meno ... praticamente nulla). Ma l'aumento del tiraggio è stato lo stesso (= 25 mm). Se la luce perdesse intensità camminando nei tubi, la perdita di luminosità sarebbe la stessa essendo identico l'aumento del tiraggio e dunque l''incremento del percorso dei raggi di luce. Ma non è così ...
Con 25 mm di aumento del tiraggio e focheggiando a infinito (dove R = 0), il 50 arriva a R = 1:2 = 0,5; il 300 mm va a R = 12:1 = 1:0,083).
I moderni macro hanno lenti flottanti. La loro lunghezza focale diminuisce all'aumentare dell'ingrandimento (da infinito a R = 1). Ciò fa diminuire
di meno la luminosità effettiva dell'ottica.
L'apertura massima di un 60/2.8 macro
simmetrico senza lenti flottanti passerebbe da 2,8 a 5,6 con 2 stop di perdita. Il Micro-Nikkor 60/2.8D passa da 60 mm (a infinito) a 49,4 mm a R = 1 (v.
qui); l'apertura passa da 2,8 a 5. Perde dunque
meno di 2 stop, e quindi meno luminosità, a causa dell'accorciamento di focale. L'unico macro che non perde luminosità è il 70-180. Ma in macro la sua focale di180 mm si riduce talmente tanto fino a dimezzarsi alla minima distanza di maf. Se la focale diminuisce l'angolo di campo inquadrato aumenta. Ma aumentando R l'angolo di campo inquadrato si stringe ... ecco che in quell'obiettivo le due cose arrivano a compensarsi e raccoglie quindi la stessa luce sempre, all'infinito come a 0,75 X (che è il suo ingrandimento massimo).