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brubat@usa.net
Salve a tutti,

Stò sperimentando la fotografia in studio con sfondo bianco. Secondo quanto letto su varie pubblicazioni lo sfondo in questo caso dovrebbe essere sovvraesposto di 2 stop rispetto al soggetto. Per fare la misurazione uso solitamente un'esposimetro e regolo le luci secondo lo schema suggerito.

Noto però che seguendo esattamente le indicazione dell'esposimetro spesso si hanno delle immagini sotto o sovvraesposte. Un collega mi suggeriva di lasciare perdere l'esposimetro e di regolarmi solo con quanto mi mette a disposizione il sistema di misurazione della macchina fotografica digitale (D2x).

Con sfondi diversi dal bianco le cose sono andate bene ma con lo sfondo bianco noto inoltre un forte ritorno verso il soggetto (e di conseguenza verso la macchina).

Che esperienze avete in questi casi e particolarmente con l'uso dell'esposimetro con il digitale ?

Grazie a chiunque mi darà delle risposte.


Bruno

buzz
Se usi l'esposimetro per la luce incidente, non avrai problemi di influenza del fondale, se invece lo usi per luce riflessa il fondo avrà la sua determinata importanza.
In studio conviene misurare la luce incidente luce per luce. Solo così potrai sapere di quanti stop una fonte è più o meno diversa rispetto alle altre.

Quello che ti hanno consigliato per il fondo bianco non è la regola ma un il metodo per ottenere un fondo "bruciato" che stacca molto l'oggetto da esso.

Non so se usi luce continua o flash, ma il metodo è sempre lo stesso, con la diffreenza che la luce contionua è più facilmente controllabile perchè visibile in tempo reale.
Fai delle prove ma fidati dell'esposimetro come base di partenza. Poi il vantaggio del digitale è quello di avere la "polaroid" di controllo praticamente immediata e sempre per ogni singolo scatto.
brubat@usa.net
QUOTE(buzz @ Jul 23 2006, 10:42 AM)
Se usi l'esposimetro per la luce incidente, non avrai problemi di influenza del fondale, se invece lo usi per luce riflessa il fondo avrà la sua determinata importanza.
In studio conviene misurare la luce incidente luce per luce. Solo così potrai sapere di quanti stop una fonte è più o meno diversa rispetto alle altre.

Quello che ti hanno consigliato per il fondo bianco non è la regola ma un il metodo per ottenere un fondo "bruciato" che stacca molto l'oggetto da esso.

Non so se usi luce continua o flash, ma il metodo è sempre lo stesso, con la diffreenza che la luce contionua è più facilmente controllabile perchè visibile in tempo reale.
Fai delle prove ma fidati dell'esposimetro come base di partenza. Poi il vantaggio del digitale è quello di avere la "polaroid" di controllo praticamente immediata e sempre per ogni singolo scatto.
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Ciao Buzz e grazie per la risposta.

Il mio metodo di lavoro è il seguente: con l'esposimetro a luce incidente misuro la luce che due o più flash mi danno sullo sfondo. Uso l'esposimetro con la cupoletta retratta. Quando vedo che lo sfondo, per la zona che mi interessa, è omogeneo (f/11) lo considero OK.

Passo poi al soggetto misurando con l'esposimetro la luce che lo colpisce: la cupoletta è estratta ed l'esposimetro è rivolto verso la fotocamera. Regolo l'esposizione due stop in memo rispetto allo sfondo e comincio a scattare. A dimenticavo il soggetto è circa a 1 m dallo sfondo.

Hai qualche suggerimento o critica da fare ?

Bruno
buzz
Sì. Io farei esattamente il contrario.
Dato che quello che interessa maggiormente è il soggetto, calcolerei prima l'esposizione per quello e poi aumenterei di 2 stop la luce per lo sfondo!

Non ho capito come usi l'esposimetro, nel senso che cosa intendi per retratta ed estratta?
La cupola deve coprire il sensore per misurare la luce diretta (incidente) e deve scoprirlo per misurare la luce riflessa.
brubat@usa.net
QUOTE(buzz @ Jul 23 2006, 11:17 AM)
Sì. Io farei esattamente il contrario.
Dato che quello che interessa maggiormente è il soggetto, calcolerei prima l'esposizione per quello e poi aumenterei di 2 stop la luce per lo sfondo!

Non ho capito come usi l'esposimetro, nel senso che cosa intendi per retratta ed estratta?
La cupola deve coprire il sensore per misurare la luce diretta (incidente) e deve scoprirlo per misurare la luce riflessa.
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Prima misure il soggetto e poi lo sfondo: da sperimentare.

Il mio esposimetro, non so se si può indicare marca e tipo, ha posto sul sensore una cupoletta (tipo mezza pallina da ping-pong) che puoi sollevare, raccogliendo tutta la luce (sia ambiente che flash) oppure retrarre per misurare l'intensità di una singola luce.

Appena ho la possibilità devo provare a fare la misurazione come da te scritto.

Grazie.

Bruno

Pierantonio
Il tuo modo di usare l'esposimetro mi lascia piuttosto perplesso perché, come detto giustamente da Buzz, mi risulta che la calotta serva a diffondere e ridurre la luce nella misurazione incidente e non a selezionare la fonte luminosa.
Riporto pari pari dalla pagina

http://www.mclink.it/reflex/articoli/espos...esposizione.htm

"Il vantaggio nella misurazione a luce incidente, tuttavia, sta nel fatto che lo strumento, misura la quantità di luce che cade sul soggetto. In questo modo la lettura non viene influenzata dalle capacità riflettenti del soggetto. Bisogna sapere, inoltre, che la calottina trasmette solo 1/6 della luce che la colpisce, e quindi fornisce una misurazione identica a quella che fornirebbe nella stessa situazione il cartoncino grigio 18%. Usare l’esposimetro a luce incidente è quindi quasi la stessa cosa che usare il cartoncino grigio con un esposimetro a luce riflessa."

La selezione che dici tu dovrebbe essere fattibile con un esposimetro spot in luce riflessa altrimenti in luce incidente si dovrebbero fare più misurazioni attivando questa o quell'altra fonte luminosa.
Non vorrei che le tue difficoltà nascano proprio da un errato uso dello strumento.

Ciao
Pierantonio
l.ceva@libero.it
Per misurare la luce incidente occorre mettere il cupolino sopra la cellula dell'esposimetro.

Per misurare la luce di un fondale bianco occorre misurare la luce incidente altrimenti con la riflessa si ottiene l'esposizione corretta per ottenere un bel grigio medio.

Quando si misura la luce incidente per lo sfondo che solitamente è piatto la cosa migliore è utilizzare una calottina bianca piatta e non semisferica che invece è più adatta per soggetti tridimensionali che prendono la luce con angolazioni varie.

In genere dovendo fotografare un soggetto su sfondo bianco conviene prima mettere i flash per lo sfondo alla massima potenza e misurare il diaframma poi regolare la luce sul soggetto in modo che l'esposizione sia un paio di diaframmi più aperta rispetto a quella dello sfondo.
In questo modo si lavora con il diaframma più chiuso possibile, naturalmente se si usano flash di grande potenza o si vuole poca PDC può non essere necessario usare i flash al massimo.

Per evitare eccessivi sbaffi di luce occorre che ci sia una certa distanza tra il soggetto e lo sfondo e poi se appena possibile conviene bandierare con pannelli neri in modo che l'obiettivo sia il più possibile protetto dalla luce.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
buzz
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 02:57 PM)

..............
In genere dovendo fotografare un soggetto su sfondo bianco conviene prima mettere i flash per lo sfondo alla massima potenza e misurare il diaframma poi regolare la luce sul soggetto in modo che l'esposizione sia un paio di diaframmi più aperta rispetto a quella dello sfondo.
In questo modo si lavora con il diaframma più chiuso possibile, naturalmente se si usano flash di grande potenza o si vuole poca PDC può non essere necessario usare i flash al massimo.



Laprecisione della luce sul soggetto, a mio avviso, è più importante della luce sullo sfondo, nelo senso che se si sbaglia l'esposizione dello sfondo di 1/2 stop non succede niente, mentre se si sbaglia sul soggetto o viene bruciato o viene sottoesposto. Per questo suggerivo di regolare prima il soggetto e poi sovrailluminare lo sfondo per ottenere il famoso bianco sparato.

Per quale motivo suggerisci di fare il contrario?
l.ceva@libero.it
QUOTE(buzz @ Jul 23 2006, 03:17 PM)
Laprecisione della luce sul soggetto, a mio avviso, è più importante della luce sullo sfondo, nelo senso che se si sbaglia l'esposizione dello sfondo di 1/2 stop non succede niente, mentre se si sbaglia sul soggetto o viene bruciato o viene sottoesposto. Per questo suggerivo di regolare prima il soggetto e poi sovrailluminare lo sfondo per ottenere il famoso bianco sparato.

Per quale motivo suggerisci di fare il contrario?
*




Misurare prima la luce dello sfondo non significa esporre male il primo piano!

Il mio suggerimento nasce dal fatto che spesso mi trovo a dover ottenere un fondo bianco sfondato operando non in studio con i miei Sb-800, in questo caso la resa dello sfondo è fondamentale.
In questo caso appunto prima mi preoccupo di mettere i flash al massimo per lo sfondo e poi regolo al potenza della luce per il primo piano in modo da raggiungere un valore di diaframma corrispondente alle esigenze dello sfondo ma ripeto questo non significa assolutamente attribuire più importanza allo sfondo che al primo piano.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
Pierantonio
QUOTE(buzz @ Jul 23 2006, 02:17 PM)
Laprecisione della luce sul soggetto, a mio avviso, è più importante della luce sullo sfondo, nelo senso che se si sbaglia l'esposizione dello sfondo di 1/2 stop non succede niente, mentre se si sbaglia sul soggetto o viene bruciato o viene sottoesposto. Per questo suggerivo di regolare prima il soggetto e poi sovrailluminare lo sfondo per ottenere il famoso bianco sparato.

Per quale motivo suggerisci di fare il contrario?
*



Misurando con l'esposimetro sfondo e soggetto separatamente non vedo come possa il soggetto avere esposizione sbagliata.
Questo sarebbe possibile solo se si facesse la misura sullo sfondo e poi ci si regolasse ad occhio per il soggetto.
Peraltro rilevo che il metodo "prima soggetto e poi sfondo" potrebbe portare alla necessità di operare oltre la potenza massima consentita dai flash per illuminare lo sfondo.

Ciao
Pierantonio
l.ceva@libero.it
QUOTE(Pierantonio @ Jul 23 2006, 03:38 PM)
Peraltro rilevo che il metodo "prima soggetto e poi sfondo" potrebbe portare alla necessità di operare oltre la potenza massima consentita dai flash per illuminare lo sfondo.
*




Hai centrato perfettamente il problema!

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
ferrianf
Ciao,
nella misurazione della luce incidente, alcuni esposimetri hanno la possibilità di ritrarre parzialmente la calotta bianca, in modo che operi come un disco, raccogliendo solo la luce che incide perpendicolarmente alla sua superficie (per misure di rapporto di illuminazione, con le sorgenti attive una per volta).
Credo che intendesse ciò...

Fabrizio



QUOTE(Pierantonio @ Jul 23 2006, 01:50 PM)
Il tuo modo di usare l'esposimetro mi lascia piuttosto perplesso perché, come detto giustamente da Buzz, mi risulta che la calotta serva a diffondere e ridurre la luce nella misurazione incidente e non a selezionare la fonte luminosa.
Riporto pari pari dalla pagina

http://www.mclink.it/reflex/articoli/espos...esposizione.htm

"Il vantaggio nella misurazione a luce incidente, tuttavia, sta nel fatto che lo strumento, misura la quantità di luce che cade sul soggetto. In questo modo la lettura non viene influenzata dalle capacità riflettenti del soggetto. Bisogna sapere, inoltre, che la calottina trasmette solo 1/6 della luce che la colpisce, e quindi fornisce una misurazione identica a quella che fornirebbe nella stessa situazione il cartoncino grigio 18%. Usare l’esposimetro a luce incidente è quindi quasi la stessa cosa che usare il cartoncino grigio con un esposimetro a luce riflessa."

La selezione che dici tu dovrebbe essere fattibile con un esposimetro spot in luce riflessa altrimenti in luce incidente si dovrebbero fare più misurazioni attivando questa o quell'altra fonte luminosa.
Non vorrei che le tue difficoltà nascano proprio da un errato uso dello strumento.

Ciao
Pierantonio
*


brubat@usa.net
QUOTE(ferrianf @ Jul 23 2006, 03:26 PM)
Ciao,
nella misurazione della luce incidente, alcuni esposimetri hanno la possibilità di ritrarre parzialmente la calotta bianca, in modo che operi come un disco, raccogliendo solo la luce che incide perpendicolarmente alla sua superficie (per misure di rapporto di illuminazione, con le sorgenti attive una per volta).
Credo che intendesse ciò...

Fabrizio
*



Esatto è quello che intendevo dire: con la calotta piatta (reatratta) misuro ogni singola luce mentre per misurare lo sfondo estraggo la calotta ed eseguo le misure sullo sfondo o meglio sulla zona dello sfondo che andrò ad inquadrare.

Bruno
buzz
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 03:36 PM)
Il mio suggerimento nasce dal fatto che spesso mi trovo a dover ottenere un fondo bianco sfondato operando non in studio con i miei Sb-800, in questo caso la resa dello sfondo è fondamentale.
*




Assorbito il consiglio. In effetti a diminuire ci siamo sempre!

Non ho capito però la frase che ho quitato, potresti spiegarmela meglio?
brubat@usa.net
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 01:57 PM)
....
Per evitare eccessivi sbaffi di luce occorre che ci sia una certa distanza tra il soggetto e lo sfondo e poi se appena possibile conviene bandierare con pannelli neri in modo che l'obiettivo sia il più possibile protetto dalla luce.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
*




La bandiera taglialuce va posta tra flash ed obiettivo: giusto ?

Bruno
brubat@usa.net
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 02:36 PM)
Misurare prima la luce dello sfondo non significa esporre male il primo piano!

Il mio suggerimento nasce dal fatto che spesso mi trovo a dover ottenere un fondo bianco sfondato operando non in studio con i miei Sb-800, in questo caso la resa dello sfondo è fondamentale.
In questo caso appunto prima mi preoccupo di mettere i flash al massimo per lo sfondo e poi regolo al potenza della luce per il primo piano in modo da raggiungere un valore di diaframma corrispondente alle esigenze dello sfondo ma ripeto questo non significa assolutamente attribuire più importanza allo sfondo che al primo piano.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
*



Ciao Lorenzo,

con gli SB800 come regoli i flash che andranno a regolare lo sfondo ? Li metti direttamente in manuale ?

Quanto dici mi è chiaro:
".....
e poi regolo al potenza della luce per il primo piano in modo da raggiungere un valore di diaframma corrispondente alle esigenze dello sfondo ma ripeto questo non significa assolutamente attribuire più importanza allo sfondo che al primo piano."

Quanto virgolettato lo si fa mettendo in TTL i flash del primo piano o mi sfugge qualcosa... ?

Bruno

l.ceva@libero.it
QUOTE(buzz @ Jul 23 2006, 05:09 PM)
Assorbito il consiglio. In effetti a diminuire ci siamo sempre!

Non ho capito però la frase che ho quitato, potresti spiegarmela meglio?
*



Quando lavoro con gli Sb-800, e devo ottnere un fondo bianco sfondato, non dispongo di una enorme potenza quindi il primo problema che affronto è quello di essere certo di disporre di abbastanza luce per ottenere lo sfondo bianco dato che per ottenerlo devo calcolare una sovraesposizione rispetto a quella che sarebbe l'esposizione corretta in luce riflessa. Una volta determinato il diaframma che mi serve per lo scopo adatto la potenza o la distanza del flash sul primo piano per ottenere la perfetta esposizione a quel dato diaframma.

Lavorando in studio il problema è minore considerando la potenza di luce disponibile, ma ci tengo a chiarire che in ogni caso pongo sempre la massima cura nell'esposizione del primo piano!

Spero sia chiaro quello che intendo dire!


Ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
l.ceva@libero.it
QUOTE(ferrianf @ Jul 23 2006, 04:26 PM)
Ciao,
nella misurazione della luce incidente, alcuni esposimetri hanno la possibilità di ritrarre parzialmente la calotta bianca, in modo che operi come un disco, raccogliendo solo la luce che incide perpendicolarmente alla sua superficie (per misure di rapporto di illuminazione, con le sorgenti attive una per volta).
Credo che intendesse ciò...

Fabrizio
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Per alcuni esposimetri, come il mio Minolta, esistono due calotte per misurare la luce incidente, una semisferica per usi generali ed una piatta che si usa appunto per due scopi, il primo per misurare la luce incidente proveniente da una singola fonte di luce ed il secondo appunto per misurare la luce per soggetti piatti come ad esempio una riproduzione.

Ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
l.ceva@libero.it
QUOTE(brubat@usa.net @ Jul 23 2006, 05:11 PM)
La bandiera taglialuce va posta tra flash ed obiettivo: giusto ?

Bruno
*




Nell'ordine:

Obiettivo, bandiera, soggetto, sfondo.

Se è possibile si può anche bandierare tutto tranne lo spazio ripreso intorno al primo piano e mettere la bandiera tra lo sfondo ed il soggetto in modo che la luce dello sfondo invada il meno possibile il primo piano.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
l.ceva@libero.it
QUOTE(brubat@usa.net @ Jul 23 2006, 05:17 PM)
Ciao Lorenzo,

con gli SB800 come regoli i flash che andranno a regolare lo sfondo ? Li metti direttamente in manuale ?

Quanto dici mi è chiaro:
".....
e poi regolo al potenza della luce per il primo piano in modo da raggiungere un valore di diaframma corrispondente alle esigenze dello sfondo ma ripeto questo non significa assolutamente attribuire più importanza allo sfondo che al primo piano."

Quanto virgolettato lo si fa mettendo in TTL i flash del primo piano o mi sfugge qualcosa... ?

Bruno
*




Difficilmente uso i flash in TTL quando ne uso più di uno.

I flash del primo piano li uso in manuale come quelli dello sfondo e regolo la potenza o la distanza dal soggetto per ottnere un diaframma di lavoro coincidente con quello che mi occorre ber sbiancare lo sfondo.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
ferrianf
Ciao Lorenzo,
sto facendo un po' di pratica con il sistema multiflash wireless e devo dire che, dalle prime impressioni, mi sembra veramente versatile e di una praticità incredibile!
Ho acquistato da pochissimo anche il commander SU-800, davvero comodo per controllare i gruppi di lampeggiatori (Sto usando un SB-800 e un SB-600) e molto leggero e poco ingombrante sulla fotocamera.

Ho visto che lavorando con i flash in manuale riesco ad effettuare misure con l'esposimetro separato, a patto di schermare l'esposimetro stesso dall'emissione di attivazione del commander (evidentemente il mio esposimetro é sensibile anche all'infrarosso!) e a patto di attivare i flash con lo scatto della fotocamera e non con il tastino apposito sul commander (in quest'ultimo caso i flash emettono un lampo ad 1/16 della potenza massima e non con la potenza di lavoro impostata).
Il tutto é un po' macchinoso, ma ho la possibilità di effettuare la lettura per le sorgenti singolarmente e controllare in modo preciso il rapporto di illuminazione.

Se ho ben capito, tu invece ti basi sui calcoli a partire dal Numero Guida per determinare il diaframma di lavoro o, se questo é già fissato, la potenza da impostare sulle unità flash o la distanza a cui posizionarle. Poi verifichi tutto da "polaroid" sul monitor della fotocamera.
Ho capito bene? Il metodo ti garantisce una sufficiente precisione?
Come ti regoli per il fatto che variando la posizione della parabola flash varia il NG e così pure per la sensibilità?

Riesci a fare tutti questi calcoli "al volo"? :-)

Ciao

Fabrizio






QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 06:36 PM)
Difficilmente uso i flash in TTL quando ne uso più di uno.

I flash del primo piano li uso in manuale come quelli dello sfondo e regolo la potenza o la distanza dal soggetto per ottnere un diaframma di lavoro coincidente con quello che mi occorre ber sbiancare lo sfondo.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
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buzz
In un sistema multiflash non ci si basa sul numero guida ma occorre un esposimetro per flash.
Dato che i sistemi TTL funzionano trammite l'emissione di prelampi, che vengono, ahimè, letti dall'esposimetro per il flash, occorre escludere questa funziona e fare lavorare il flash in manuale. Essi sono regolabili da 1/1 (potenza piena) a scalare fino a 1/64 o oltre.

La tettura viene effettuata per ogni singolo flash, in luce incidente.
Il sistema digitale ino9ltre consente il controllo immediato dell'immagine finale, per cui piccoli ritocchi possono essere dati valutando l'immagine ad occhio.

Prima dell'avvento dell'esposimetro per flash occorreva fare dei macchinosi calcoli sul numero guida. Ma perchè complicarsi la vita adesso che ci sono le possibilità?
l.ceva@libero.it
QUOTE(ferrianf @ Jul 24 2006, 09:49 AM)

Riesci a fare tutti questi calcoli "al volo"? :-)

Ciao

Fabrizio
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Sono anni che lavoro con questo sistema, prima con i flash non CLS tipo Sb28/26/80 ecc quindi ormai mi sono fatto l'occhio per cui faccio molto prima ad operare in manuale piuttosto che in TTL dove dovrei sempre impostare delle compensazioni con un procediemento che alla fine risulterebbe ancora più macchinoso. L'esposimetro non lo uso più da anni dato che mi risulta molto più pratico osservare l'immagine nel monitor con l'aiuto degli istogrammi per i piccoli ritocchi.
I flash lavorano tutti in manuale ma in CLS, in questo modo posso controllare la potenza di ogni gruppo senza spostarmi dal punto di ripresa semplicemente agendo sul MASTER che uso rigorosamente solo come master senza mai farlo partecipare all'illuminazione della scena.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
l.ceva@libero.it
QUOTE(buzz @ Jul 24 2006, 10:42 AM)
In un sistema multiflash non ci si basa sul numero guida ma occorre un esposimetro per flash.
Dato che i sistemi TTL funzionano trammite l'emissione di prelampi, che vengono, ahimè, letti dall'esposimetro per il flash, occorre escludere questa funziona e fare lavorare il flash in manuale. Essi sono regolabili da 1/1 (potenza piena) a scalare fino a 1/64 o oltre.

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Francamente come ho già detto lavorando con dei flash come gli Sb-800 in multiflash con fotocamere digitali, l'uso dell'esposimetro è inutile e macchinoso.
Molto più comodo, almeno per me, usarli in CLS ma in mauale e regolare le potenze direttamente dal master e poi un rapido controllo di uno scatto di prova.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
brubat@usa.net
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 24 2006, 10:41 AM)
...
L'esposimetro non lo uso più da anni dato che mi risulta molto più pratico osservare l'immagine nel monitor con l'aiuto degli istogrammi per i piccoli ritocchi.
I flash lavorano tutti in manuale ma in CLS, in questo modo posso controllare la potenza di ogni gruppo senza spostarmi dal punto di ripresa semplicemente agendo sul MASTER che uso rigorosamente solo come master senza mai farlo partecipare all'illuminazione della scena.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
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Ciao Lorenzo,

due domande su quanto scritto:

1 - come devo interpretare gli istogrammi rgb ? Dove posso trovere delle info ?
2 - non utilizzare il master per l'illuminazione della scena che vantaggi ti dà ?

Grazie anticipatamente.

Bruno

l.ceva@libero.it
1)L'interpretazione degli istogrammi è abbastanza difficile perchè bisogna saper leggere i dati da un punto di vista scientifico ma bisogna anche saperli interpretare in base alla scena ripresa e a i nostri gusti. Se non sbaglio c'era un 3D abbastanza recente in TECNICHE FOTOGRAFICHE dacci un'occhiata.

2) Il MASTER lo uso collegato sulla slitta della fotocamera se anche lui partecipasse all'illuminazione il suo effetto varierebbe a seconda del punto di ripresa.
Quando faccio dei ritratti una volta deciso grosso modo il punto di ripresa e la posizione del soggetto sistemo lo schema d'illuminazione e poi inizio a scattare variando molto il punto di ripresa e spesso utilizzo delle quinte (parte di un tavolo, pezzi di sedia ecc) se il master partecipasse all'illuminazione otterrei delle sparate di luce e delle ombre assolutamente fuori controllo.

In efetti potrei procurarmi un COMMANDER SU-800... lo farò!

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
ferrianf
Da neofita del CLS il commander SU-800 mi sembra fantastico per ingombro ridotto e per immediatezza dei controlli!

1) Concordo sul fatto che in multiflash sia assolutamente meglio utilizzare i flash in manuale!

2) Dalle mie prime prove, l'utilizzo di un esposimetro flash (come per un tradizionale set da studio) sarebbe molto più comodo se l'attivazione dei flash da commander facesse scattare gli stessi alla potenza impostata (ci fosse anche un tastino di emissione di prova per ogni gruppo A, B e C sarebbe poi una favola!). Potrei fare le misurazioni selettive con l'esposimetro in una mano e il commander nell'altra...
Purtroppo così facendo scattano sempre a 1/16 della potenza, perché?!?

3) Lorenzo, spero di arrivare anch'io un giorno a posizionare con precisione un set sulla base dell'esperienza. :-) Per ora devo accontentarmi di provare, misurare, sbagliare...

Ciao

Fabrizio


QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 24 2006, 12:24 PM)

[...]

In efetti potrei procurarmi un COMMANDER SU-800... lo farò!

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
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l.ceva@libero.it
QUOTE(ferrianf @ Jul 24 2006, 01:45 PM)

3) Lorenzo, spero di arrivare anch'io un giorno a posizionare con precisione un set sulla base dell'esperienza. :-)  Per ora devo accontentarmi di provare, misurare, sbagliare...

Ciao

Fabrizio
*




E come credi che io abbia iniziato?

Ciao e buoni esperimenti!

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
marom
QUOTE(l.ceva@libero.it @ Jul 23 2006, 02:57 PM) *


Quando si misura la luce incidente per lo sfondo che solitamente è piatto la cosa migliore è utilizzare una calottina bianca piatta e non semisferica che invece è più adatta per soggetti tridimensionali che prendono la luce con angolazioni varie.



Disponendo di un esposimetro che prevede solo una calottina bianca semisferica per la misurazione a luce incidente, mi domando il peso effettivo (pratico!) dell'errore che possa venirne fuori, considerando che si misura una luce che "spara" in modo più o meno diretto sullo sfondo (e quindi sull'esposimetro)

Marom
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