la visione un po' più allargata sulla prima, rispetto alle figure, è sufficiente a stimolare, nello spettatore, una vaga idea
concettualmente dinamica che però si "brucia" sull'iniquità soprattutto della abbondante zona inferiore assai poco "interessante".......nella seconda, lo spazio intorno alle figure
si riduce, e si riduce anche il potenziale induttivo alla dinamicità concettuale( perchè/come/dove/quando/ ironia/paradosso/ bellezza/ ecc ecc ) ...si riduce ma inevitabilmente il processo analitico dello spettatore anche se al minimo è giocoforza presente , e cosa elabora?? ...due figure in cammino, ringhiera "oppresiva", diagonali ( !!!!!!!

), spigolo chiaro in alto spigolo scuro in basso....punto.!!!.......ora, è naturale e lecito che alcuni , dati questi parametri, possa immaginare la propria soddisfacente trama di lettura.............ma se come espresso nel primo mio commento, avessimo avuto una "importante" ampia zona di cielo, sovrastante le due figure, contrapposta nel rapporto di superficie di spazio nel frame ad una ridotta ponderata zona in cui allocare figure e rinchiera.....allora
secondo me, avremmo ottenuto i parametri formali per una migliore e semplice quanto, intellettualmente,fotograficamente dignitosa " dinamicità concettuale" e soprattutto il relativo epilogo.........."La vastità del cielo >l'indole ancestrale di libertà >la salita della Vita> la consapevolezza o meno di una libertà non completamente espressa o il timore consapevole di non poterla esprimere..........................................................ma per questo avremmo avuto, ripeto, bisogno di molto più cielo sopra le due figure, ................................................................................
...........................ci siamo?!!