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SiDiQ
Salve a tutti.
Ora ne tiro fuori un'altra.

Ho provato l'interessante funzionalitá HDR di PhotoShop CS2 che permette di estendere la gamma dinamica di una ripresa mettendo assieme più scatti dello stesso soggetto (ovviamente deve essere immutato) fatti con tempi (non diaframmi) diversi come ottenibili tramite la funzionalitá BKT.

Ho notato come immagini che prima apparivano "piatte" (scusate il terminte) siano diventate ricche di dettagli. La cosa mi é piaciuta e durante lo scorrere del forum ho visto che per alcune fotocamere sono disponibili indicazioni rispetto la gamma dinamica del sistema da essa utilizzato.

Vi chiedo se sapete dove potrei trovare tale informazione (o spiegazioni in merito) riguardo la P1 o un modo per determinare durante la composizione quale sará la resa "dinamica" del mio mezzo.

Credo di aver capito che si possa misurare l'esposizione nelle zone scure e poi in quelle chiare e poi in quella che diventerà grigia di riferimento al momento dello scatto ed in base agli stop di tempo tra le due e quella di scatto si avrá un'idea del taglio. (Ovviamente ho solo la modalitá A per cui posso pensare solo in termine di tempi mobili e diagrammi fissi). Ovviamente per funzionare il tutto bisogna anche avere un'idea di quale sia la curva della gamma della mia macchina altrimenti non mi serve a niente sapere che la mia composizione va da -3 a +2 rispetto allo scatto.

Grazie e scusate il casino (sempre presente quando non si conosce a fondo la materia).
ea00220
Ohi ! Ohi ! Hai "tirato fuori" una serie di argomenti tutt'altro che semplici.
Anch'io non sono un "vero" esperto, però cercherò, col tuo aiuto, di riordinare gli argomenti.

La Gamma dinamica è espressa dal rapporto tra il massimo segnale rivelabile (saturazione) ed il minimo segnale (sensibilità). Nel caso di un CCD la dinamica può raggiungere il valore di 250.000, ma il DAC che esegue la conversione tra analogico e digitale utilizza 8 bit per canale e quindi sono solo 256 i valori discreti associabili a ciascun colore fondamentale. Se si operasse sull'intera gamma dinamica del sensore, mancherebbe la gradualità nelle sfumature di colore ed è per questo che la dinamica viene limitata (latitudine) fino a consentire passaggi graduali di colore anche con i "soli 8 bit per canale" a disposizione.
Quindi la latitudine rappresenta quella porzione di gamma dinamica che può essere utilizzata a causa delle limitazioni del formato jpeg.
Nelle fotocamere più evolute (DSLR) si usa un formato a 12 bit per canale (raw) che permette di estendere (un po') la latitudine, utilizzando una maggior porzione della gamma dinamica del sensore.

Quindi, come vedi, la maggior limitazione è quella imposta dal formato.
L' HDR non fa altro che superare questo limite perché utilizza un maggior numero di bit per canale. Per costruire una foto HDR occorrono un certo numero di foto esposte in maniera diversa, in modo da poter recuperare, con l'ausilio di particolari algoritmi, le sfumature nei valori estremi, codificandoli grazie al maggior numero di bit a disposizione. A questo punto l'immagine risultante ha una dinamica espansa, proprio grazie al maggior numero di bit che codifica ogni singolo colore. Ovviamente l'immagine .HDR può essere visualizzata solo con particolari metodologie e, in genere, non ha alcuna utilizzazione pratica ai fini fotografici. Però è utilizzabile in alcune applicazioni di realtà virtuale, nella fotografia scientifica, quella astronomica e per effetti grafici avanzati (ed è per questo che è inserita in PS-CS2).

Una tecnica che trova una immediata applicazione fotografica, invece, è il blending che talvolta viene confusa con l'HDR.
Il Blending consiste nella miscelazione (blending) di più immagini, riprese con la tecnica del bracketing, che tramite opportune tecniche vengono sovrapposte per rendere visibili le zone sottoesposte o sovraesposte nella immagine ripresa con valori standard. In questo caso la codifica è sempre a 8 bit per canale, anche se la foto risultante "sembra" avere una maggior latitudine. In realtà non è così, in quanto per ciascun fotogramma vengono "recuperate" le zone a maggior visibilità e miscelate im modo da ottenere un effetto gradevole. A voler essere precisi non si espande la dinamica, ma al contrario si comprime creando artificiosamente una situazione di luminosità non corrispondente alla realtà.

Ora vediamo un esempio di blending.

La foto che segue è esposta correttamente col matrix della D70, ma i contrasti sono elevati e e richiederebbero una gamma dinamica che il sensore non può offrire (i motivi sono quelli detti sopra):

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

La stessa foto è sottoesposta di due stop:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

La stessa foto, infine, è sovraesposta di 2 stop:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Applicando il blending tramite un apposito programma si ottiene il risultato che allego.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Il risultato è interessante. O no ?

Saluti

Pietro
Marco Cocceio Nerva
interessante Pietro, ci proverò pure io smile.gif
ciao Marco
PS
allora toppano tutti quando parlano di HDR, è blending! biggrin.gif
ea00220
QUOTE(Marco Cocceio Nerva @ Sep 15 2006, 03:01 PM) *

interessante Pietro, ci proverò pure io smile.gif
ciao Marco
PS
allora toppano tutti quando parlano di HDR, è blending! biggrin.gif


Si, Marco. L'errore è probabilmente dovuto al fatto che PS CS2 apre i files .hdr, ma li rappresenta a 8 bit per canale, quindi, di fatto, esegue un blending. Se poi i files vengono salvati in jpeg, il risultato è assolutamente identico a quello ottenuto con il blending.
I files .hdr sono "veramente" visibili solo con programmi dedicati che non visualizzano mai l'intera foto, ma solo una piccola porzione nella quale è possibile apprezzare l'incremento della gamma dinamica.
Ad esempio l'.hdr realizzato con le foto che hai visto sopra, di circa 4 MB l'una, ha una dimensione di 18,3 MB.

Saluti

Pietro
SiDiQ
Ringrazio Pietro per la documentata risposta.
Mi è stata molto utile come base di partenza nella comprensione del tema.

Ho trovato altro materiale in merito, appena faccio il punto lo metto a disposizione di tutti.

Grazie ancora.
SiDiQ
Ho realizzato un piccolo programma di analisi immagine il quale partendo dalla fotografia di una scala di grigi genera il grafico della curva di sensibilitá alla luce, tanto per capire fino a quanto la mia P1 sia sensibile alle basse e alle alte luci.

Il programma funziona, ma purtroppo non ho i cartoncini con scala di grigio validi per poter fare delle riprese ben esposte e valutarne il comportamento.

Ho provato con le immagini di test presenti in alcuni siti ( esempio x P1 ) ed eseguendo un crop di parte di essi ma non ne ho trovato uno che mi dia valori di luce prossimi a 255 o buoi vicini a 0. Ne avete qualcuno voi ?



SiDiQ
Leggendo un allegato del Digital Camera Magazine "Master Exposure" ho notato che danno la latitudine di esposizione di una fotocamera digitale comparabile con quella dei film per diapositive e quindi con un range dinamico di 4 EV.

Questo significa che si dovrebbe essere in grado di vedere e recuperare dettagli alle basse luci utili fino a 2 EV sotto i mezzi toni e 2EV sopra.

Secondo voi, che avete più esperienza di me in merito, una Coolpix ha un range cosí limitato ?
ea00220
Dipende anche da cosa si intende per "Latitudine di posa"....

Riferito alla fotografia, la latitudine di posa misura la capacità di registrare sfumature che vanno dallo scuro al chiaro. Maggiore è la latitudine di posa, più grande è la capacità di registrare neri più neri e chiari più chiari. (Wilkipedia)

Altre volte ci si riferisce alla L d P come capacità di sopportare sovra o sottesposizioni, e nel caso specifico mi sembra che tu l'abbia intesa in questo significato.

Allora se ci si riferisce alla prima definizione, il dato di +2/-2 EV può essere valido, ma nel caso della seconda definizione è sicuramente ottimistico.
In particolare per quanto riguarda la sovraesposizione non c'è possibilità di recuperare quanto "pelato" nelle alte luci e in quel caso anche una sovraesposizione modesta non si recupera. Viceversa c'è maggior possibilità di recupero nelle ombre dove è abbastanza semplice recuperare anche valori maggiori (in valore assoluto) a - 2 EV.
Ma questo vale per le foto memorizzate in formato RAW, mentre le limitazioni del formato JPEG non offrono molte chances di recupero nè nelle alte luci e nemmeno nelle ombre. In questo caso una latitudine di 5EV (essendo una scala logaritmica anche lo 0 è un valore) mi sembra veramente ottimistica...

Saluti

Pietro
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