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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > OBIETTIVI Nikkor
twinspak
Mi riallaccio ad una serie di considerazioni che sto facendo in questi giorni, e ad uno scambio di opinioni molto costruttive che ho avuto con un fotonegoziante la settimana passata.

Secondo voi, quand'è che l'obiettivo esprime tutta la sua qualità ottica? A che diaframma? E ancora, la cosa potrebbe essere univoca (ovvero tipo sempre a f5.6 o sempre a f8) oppure ogni obiettivo ha il suo diaframma di lavoro ideale??
Vi chiedo questo perchè nella discussione che ho avuto, secondo il negoziante qualsiasi obiettivo da il massimo di se ad aperture comprese fra f8 e f11, mentre io, da qualche parte una volta, ho letto che la massima qualità si raggiunge chiudendo sempe di 2-3 diaframmi rispetto alla massima apertura del diaframma.

Infine, in questa diatriba, i test mtf, potrebbero far valere la loro "scientificità"?

Alessio
Dino Giannasi
Non si può generalizzare, ma volendo farlo si può dire che in effetti la maggior parte degli obiettivi dà il meglio di sè nella gamma centrale di aperture. Ovviamente più una lente è luminosa e più ampio potrà essere questo intervallo, o comunque si potrà avere il meglio già ad aperture più ampie.
Per gli zoom il discorso è complicato dalla complessità degli schemi ottici e da variazioni introdotte cambiando la focale.

Puoi comunque verificarlo scattando con aperture diverse alla stessa focale un soggetto adatto a valutare i principali parametri sia al centro che ai bordi. Vedrai che già un paio di stop di chiusura rispetto l massimo danno miglioramenti evidenti.

saluti, Dino
buzz
Solitamente la migliore apertura di un obiettivo è dochiarata dal fabbricante, e quando non lo è viene comunicata dai test MTF.
Possiamo amche non dare troppa valenza a questi test, ma per confronto possiamo anche dar loro credito.
Alcune ottiche danno il loro miglior rendimento a tutta apertura e alcune a 2-3 stop doi chiusura. Dipende da dove la fabbrica ha scelto il miglior compromesso (specie negli zoom)

E poi non sempre la miglior nitidezza corrisponde al miglior risultato: potresti avere ad una certa apertura una buona nitidezza ma una forte caduta di luce ai bordi.

Certo è che diaframmando aumenti la profondità di campo e quindi la nitidezza globale ne risente positiavamente, fino al limite che entra in gioco il fenomeno della diffrazione cusata dal passaggio della luce da un foro troppo piccolo (è come se si aggiungesse una lente che non c'entra niente con lo schema ottico, ma spesso è calcolata anche quella)
iengug
Dipende molto dalle ottiche. Quelle anzianotte, come gli AIS 85,14, 180/2,8, vanno meglio chiusi a 5,6/8, qulle nuove AF vanno meglio a diaframmi più aperti. Certe ottiche, come il Leitz 180/3,4, certi tele 200/2 o 200/2,8 danno il meglio a tutta apertura. Quelle per i banchi ottici magari hanno apertura massima 4,5 per facilitare la messa a fuoco, ma vanno usate a 32 !
Lucabeer
QUOTE(twinspak @ Oct 16 2006, 01:02 AM) *

Secondo voi, quand'è che l'obiettivo esprime tutta la sua qualità ottica? A che diaframma?


Sarò un rozzo, ma il mio approccio non si preoccupa di queste cose. Mi preoccupo di avere i migliori obiettivi del catalogo Nikon, e una volta che li ho il diaframma lo scelgo solo ed esclusivamente in base al risultato che voglio ottenere in termini di profondità di campo. Ritengo che con obiettivi di alta qualità sia inutile andare a cercare il pelo nell'uovo: i risultati sono ottimi già a tutta apertura.

Con obiettivi più economici FORSE eviterei invece di usare l'apertura massima e chiuderei di uno stop, ma per il resto anche lì nessun problema.


nikomau
QUOTE(Lucabeer @ Oct 16 2006, 09:27 AM) *

Sarò un rozzo, ma il mio approccio non si preoccupa di queste cose. Mi preoccupo di avere i migliori obiettivi del catalogo Nikon, e una volta che li ho il diaframma lo scelgo solo ed esclusivamente in base al risultato che voglio ottenere in termini di profondità di campo. Ritengo che con obiettivi di alta qualità sia inutile andare a cercare il pelo nell'uovo: i risultati sono ottimi già a tutta apertura.

Con obiettivi più economici FORSE eviterei invece di usare l'apertura massima e chiuderei di uno stop, ma per il resto anche lì nessun problema.

Pollice.gif

Non tutte le ottiche raggiungono un qualità accettabile, per i nostri criteri, alla massima apertura.
Per i resto non dobbiamo preoccuparci più di tanto della qualità e usare il diaframma che ci serve per quella immagine.
Lucabeer
QUOTE(nikomau @ Oct 16 2006, 09:38 AM) *


Non tutte le ottiche raggiungono un qualità accettabile, per i nostri criteri, alla massima apertura.



Mi vengono in mente in particolare certe ottiche in cui la resa alla massima apertura è inaccettabile. Insomma, sono lenti che hanno un'elevata apertura massima come "specchietto per le allodole" (penso a certi Sigma...).

Nel caso dei Nikon luminosi, trovo comunque buona la resa a tutta apertura.
giannizadra
Normalmente, la massima qualità coincide con la chiusura di un paio di diaframmi rispetto all'apertura massima.
Fanno eccezione alcuni obiettivi (per ragioni ottiche sono quasi esclusivamente teleobiettivi luminosi, nei grandangoli è particolarmente critica la resa ai bordi a forti aperture) ottimizzati per dare il meglio di sè a TA.

Più che di questo, mi preoccuperei di quanto sia soddisfacente e utilizzabile un obiettivo a TA: un'ottica professionale deve garantire risultati professionali anche al limite del campo d'impiego.
In molte ottiche (quoto Luca) la grande apertura max. è utile solo per guardare nel mirino.

Gli MTF "seri" ti possono dire solo con quale grado di contrasto ti vengono restituiti dettagli più o meno fini ( le curve MTF vengono di solito costruite per due frequenze spaziali=coppie di linee/mm) di un soggetto piano in bianco-nero a una distanza data.
Al di là di questo, gli MTF sono ciechi.
acarodp@yahoo.it
Per lo piu' tra 5.6 e 11. Quasi mai oltre 11 perche' il foro del diaframma inizia a diventare di piccole dimensioni e la diffrazione diventa via via piu' importante. Questo in particolare con i grandangolari, che di solito hanno diaframmi fisicamente piu' piccoli.

Non e' pero' sempre vero: alcuni obiettivi sono fortemente ottimizzati per la massima apertura, e diaframmandoli si guadagna poco o niente. Se dovessi decidere senza informazioni specifiche, io starei tra 5.6 e 8.

Pero' attenzione perche' ammesso che l'obiettivo non sia un vero e proprio fondo di bicchiere, perderai ben di piu' da una insufficiente PDC o da un micromosso (troppo aperto o troppo chiuso rispettivamente).

L.
Vufiyellow
Anche sapendolo, quali sono i diaframmi migliori per ogni ottica, nel caso di un corredo parecchio fornito sfido chiunque a ricordarsi quali sono le condizioni di lavoro migliori per ogni vetro. blink.gif
A tal scopo ho letto di un fotografo che "rozzamente" ma intelligentemente aveva applicato sul barilotto di ogni obiettivo una etichetta con i migliori diaframmi di lavoro wink.gif ...ma sono comunque indicazioni di massima puramente tecnicistiche. Io credo che una foto che abbia gia' un significato espressivo intenso della perfezione tecnica non gliene frega niente a nessuno. Nel senso che ho l'impressione che abbiano fatto piu' strada i fotografi "espressivi" che quelli dotati di tecniche perfette. Non guasta chiaramente che una bella foto sia anche scattata con il diaframma giusto a darle quel tocco in piu', pero' di questo ben pochi se ne accorgono. huh.gif
Giallo
QUOTE(fbrex @ Oct 17 2006, 09:51 AM) *

A tal scopo ho letto di un fotografo che "rozzamente" ma intelligentemente aveva applicato sul barilotto di ogni obiettivo una etichetta con i migliori diaframmi di lavoro...


Intelligentemente? blink.gif Allora avrebbe anche dovuto fissare la messa a fuoco sulla distanza ottimale per ciascun obiettivo. La qualità infatti varia anche al variare della distanza di focheggiatura...E nel caso di uno zoom, sarebbe opportuno inchiodare la ghiera di varazione focale sulla lunghezza corrispondente alla miglior resa dell'intera escursione...

Per favore, sono il primo ad apprezzare la buona resa di un'ottica, ma cerchiamo di non esagerare! Come altri ha già scritto, quando un obiettivo ha una buona qualità generale, l'uso del diaframma è destinato solo a gestire la pdc...e per il resto, sempre come già detto, basta chiudere un paio di stop rispetto alla massima apertura.

Dopodichè è meglio guardare nel mirino e pensare a ciò che si vede, piuttosto che leggere adesivi appiccicati sul barilotto.

Buona luce

smile.gif
studioraffaello
nella mia zona di lavoro.....ho messo delle crocetta in terra nei punti dove posso avere le migliori inquadrature biggrin.gif biggrin.gif
Pesante
QUOTE(studioraffaello @ Oct 17 2006, 11:09 AM) *

nella mia zona di lavoro.....ho messo delle crocetta in terra nei punti dove posso avere le migliori inquadrature biggrin.gif biggrin.gif



..... insieme a delle radiosveglie che ti avvisano quando c'è la luce migliore??????
biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif
lucaoms
credo anche io che striamo cercando di "imporre" troppe regole/teorie che all'atto pratico servono veramente a poco....
il kmiglior diaframma per quel vetro....
la miglior distanza di maf....
la miglior resa in riferimento alla lunghezza focale...
il tempo di sicurezza....
io dico che la differenza di "oeso qualitativo" su un vetro è propio quando lo posrtiamo a lavorare alle esetreme condizioni (TA) ed eventualmente spaere se con quel vetro luminoso a Ta avro' risultato degno o no...
i due 50ini se li facciamno lavorare tutti e due a f5.6 noteremo poche differenze tra loro....ma proviamo a fare 2 scatti uguali a f1.8 e vediamo le differenze....
idem tra i due tele...
poco tempo fa un amico volle provare il Af-s 80-200 f2.8 mentre lui ha il Af-d 80-2000 quindi ci siamo incontrati e abbiamo provato a fare un po si scatti e se ad esempio andiamo a confrontare uno scatto fatto a 160mm con F5.6 le differenze non si notano (neanche in crop) ma portati ambedue a 200mm e f2.8, le differenze sono saltate fuori.....
quindi reputo DECISAMENTE piu importante consocere le caratteristiche migliori/peggiori del vetro piuttosto che preoccuparmi di quale sia il miglior diaframma di resa del vetro........e decisamente laswcerei perdere adesivi e scrittine varie da leggere prima di scattare....
Luca
Vufiyellow
QUOTE(Giallo @ Oct 17 2006, 11:05 AM) *

Intelligentemente? blink.gif Allora avrebbe anche dovuto fissare la messa a fuoco sulla distanza ottimale per ciascun obiettivo. La qualità infatti varia anche al variare della distanza di focheggiatura...Per favore, sono il primo ad apprezzare la buona resa di un'ottica, ma cerchiamo di non esagerare! ...Dopodichè è meglio guardare nel mirino e pensare a ciò che si vede, piuttosto che leggere adesivi appiccicati sul barilotto.



Mah... potrei anche darti ragione, ma il fotografo di cui parlavo è un vero professionista con enorme esperienza. Però, forse, gli obiettivi che usa, per quanto professionali, non sono poi cosi' un gran che, nonostante l'elevato costo per acquistarli....ti allego il link cosi' magari vi fate un'idea. Vedete QUI.
Giallo
QUOTE(fbrex @ Oct 17 2006, 02:58 PM) *

Mah... potrei anche darti ragione, ma il fotografo di cui parlavo è un vero professionista con enorme esperienza.QUI.


Non dubito: però, con tutta la sua enorme esperienza, ha bisogno di appiccicare un promemoria sull'obiettivo per ricordarsi qual è il diaframma migliore? E con tutta la sua enorme esperienza, in condizioni di luce insufficiente non pensi che lo aprirebbe di quanto gli serve, malgrado il fogliettino, se il tempo di scatto non fosse sufficiente?

Se il concetto fosse così universalmente valido, magari Nikon e le altre case serigraferebbero direttamente sul barilotto il "miglior diaframma"...

Preferisco la mia modestissima esperienza, che mi suggerisce di utilizzare gli obiettivi migliori che mi posso permettere, ai diaframmi che - caso per caso - reputo ottimali o necessari a seconda della circostanza.

Il metodo è imposto dall'oggetto, non dalle nostre preimpostazioni mentali.

Buona luce

smile.gif
Vufiyellow
Infatti, io vi ho solo riportato quanto messo in pratica da chi vive di fotografia. Per quanto mi riguarda la penso diversamente come ho già scritto nel mio precedente post e di cui qualcuno, forse, ha letto solo l'inizio, trascurando il reale senso del mio messaggio:

QUOTE(fbrex @ Oct 17 2006, 09:51 AM) *

..ma sono comunque indicazioni di massima puramente tecnicistiche. Io credo che una foto che abbia gia' un significato espressivo intenso della perfezione tecnica non gliene frega niente a nessuno. ....hanno fatto piu' strada i fotografi "espressivi" che quelli dotati di tecniche perfette.


Lo riporto, scusatemi, ma ho avuto la sensazione netta di essere stato frainteso, oltre che preso in giro per un'idea che, tra l'altro, non è mia ma di un prof Nikon.
Giallo
QUOTE(fbrex @ Oct 17 2006, 03:16 PM) *

ho avuto la sensazione netta di essere stato frainteso, oltre che preso in giro per un'idea che, tra l'altro, non è mia ma di un prof Nikon.


Avevo letto e ricordavo benissimo il senso completo del tuo messaggio, e nessuno prende in giro nè te, nè chi ama appiccicare cartellini sui propri obiettivi: solo che nell'insistenza sul comportamento di quel professionista (ognuno ha le proprie manìe, l'importante sono i risultati) vedevo un'inutile indicazione di carattere generale, che ho pertanto cercato di "sgonfiare" alla sua reale (scarsa) importanza.

Perdonami se ti è sembrato che il "bersaglio" fossi tu e non l'idea del bigliettino: volevo evitare che alcuni neofiti, da domani, andassero in giro con un post it giallo con su scritto "f:11" appiccicato sui loro plasticoni biggrin.gif

Buona luce!

smile.gif
Juka
Aggiungo un esperienza che puo' essere letta anche come domanda,
cioè io delle mie lenti oltre alla distanza ideale do molta importanza anche delle condizioni di luminosità, (a seconda dell'angolo di incidenza luminosa, temperature), e in un controluce avrò scelte diverse esempio in mio 85/1.8 in determinate condizioni è nitido anche a f/2.0 certamente in controluce difficilmente scendo sotto f/2.2, quindi penso che un diaframma per un scatto qualitativo è anche in funzione della luce, angolazine e altri fattori, come spesso insegnate.

saluti.
nano70
Personalmente il diaframma lo utilizzo esclusivamente per gestire la profondità di campo. Sinceramente non ho mai pensato di utilizzarlo per avere più o meno nitidezza. Al massimo a volte utilizzo diaframmi intermedi con certi obiettivi per avere meno caduta di luce ai bordi rispetto a TA. Saluti smile.gif
stincodimaiale
QUOTE(fbrex @ Oct 17 2006, 09:51 AM) *

Anche sapendolo, quali sono i diaframmi migliori per ogni ottica, nel caso di un corredo parecchio fornito sfido chiunque a ricordarsi quali sono le condizioni di lavoro migliori per ogni vetro. blink.gif
A tal scopo ho letto di un fotografo che "rozzamente" ma intelligentemente aveva applicato sul barilotto di ogni obiettivo una etichetta con i migliori diaframmi di lavoro wink.gif ...ma sono comunque indicazioni di massima puramente tecnicistiche. Io credo che una foto che abbia gia' un significato espressivo intenso della perfezione tecnica non gliene frega niente a nessuno. Nel senso che ho l'impressione che abbiano fatto piu' strada i fotografi "espressivi" che quelli dotati di tecniche perfette. Non guasta chiaramente che una bella foto sia anche scattata con il diaframma giusto a darle quel tocco in piu', pero' di questo ben pochi se ne accorgono. huh.gif


Pollice.gif
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