Io non so se Eleonora abbia subito la mia "influenza" (adesso ho quella vera

), credo piuttosto che stia facendo un suo percorso che, in un modo o nell'altro, può avere qualche somiglianza con il mio.
Entrambe abbiamo approcciato l'autoritratto e quando ciò succede si tende a concentrare la propria attenzione sul soggetto (noi) perchè è alquanto difficile (e forse inutile) riuscire a tenere in considerazione anche l'ambiente esterno (auto-fotografarsi non è semplice, nè emotivamente, nè tecnicamente), si tende perciò a creare immagini "pulite", con pochi elementi, mettendo in risalto ciò che in quel momento ci sembra più importante (occhi, mani, ecc...)
Mi piace molto vedere che anche tu, Eleonora, ti "prepari" prima di fotografarti (capelli tiratissimi, trucco, fango...). Per me è sempre stato uno dei momenti più divertenti, un po' come posizionare gli oggetti prima di uno still-life. La fotografia è il risultato di uno studio approfondito e il back-stage è fin più importante dello scatto stesso.
L’autoritratto è liberazione sottile, non è un urlo, ma un fluire.
La fotografia di sè stessi è una recita dove nella finzione si nasconde la verità vissuta o taciuta, la verità spesso volontariamente nascosta, ma che prende forma quando stampata e osservata.
Vai avanti così Eleonora...e stai andando avanti, fidati
Eli