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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > OBIETTIVI Nikkor
Pagine: 1, 2
gerardo.c
Buona sera a tutti!!

Posseggo gli obiettivi che vi sono scritti in firma.Non posso permettermi di usare il 18-70 sulla d200,perchè non sfrutterei a pieno la macchina,quindi devo usarlo solo sulla d70s.Il 50mm è un obiettivo standard di elevate prestazioni che va bene sia sulla d70s che sulla "principessa".Infine c'è lo spettecolare 70-200 2.8 VR che mi funziona come zoom.All'appello manco un grandangolo da mettere sulla d200.Che obiettivo mi consigliate? 17-35 2.8, 17-55 2.8 DX,16 2.8 o 20 2.8? Il 17-55 non vorrei prenderlo poichè è DX e per una futura FF sarebbe soldi non investiti in maniera adeguata(d'altronde non sono quattro soldi...!! wink.gif );il 16mm non so, forse distorge troppo;il 20 diciamo che non è un grande grandangolo;infine il 17-35 che a mio parere sembra la scelta opportuna.Voi cosa mi consigliate?Quale il migliore come resa dell'immagine(nitidezza,saturazione,fedeltà colori...ecc)?E qual è l'obiettivo che sfrutta a pieno la d200????


Grazie


ciao
Gerardooooo
_Simone_
ciò che sfrutta a pieno la d200 sei per lo più tu...
il 16 2.8 è un fisheye...
se non vuoi un DX perchè pensi che uscirà un corpo FF ( hmmm.gif ) allora devi escludere anche il 12-24 che è l'unico vero grandangolo sul digitale.
la focale più corta disponibile la otterresti col 14 mm
il 17-35 per quanto ottimo sulla d200 diventerebbe uno zoom standard, certo che però quando uscirà un FF...
S&A
per un corredo misto sceglierei il 14/2.8
rbobo
Il 20 lascialo stare, era ottimo su pellicola ma non sul digitale.I fissi grand'angolari ok sono 14mm 18mm gli zoom il 12-24 .Io con il tuo corredo mi comprerei un 17/35 poi hai il 50 fisso ed il 70-200, chiuderebbe il corredo un 14mm. Oppure potresti optare per un 28/70 al quale affiancare con calma un 12-24 ed il corredo è fatto!

Ciao
Rob
Falcon58
Non capisco cosa intendi il non poter sfruttare la D200 con il 18-70; non mi risulta che esistano problemi di incompatibilità, visto che è un'ottica DX.
Se poi vuoi sottintendere che il 18-70 non abbia la stessa qualità del 17-35 o del 17-55, ciò mi sembra evidente, vista la differenza di prezzo.
Escluderei a priori il 16 visto che è un fisheye e per di più nemmeno DX (a tal proposito infinitamente meglio il 10,5 DX).
Considerando che non è detto che Nikon produca in futuro una macchina FF, mi regolerei sul presente non mettendomi problemi di DX o non DX.

Ciao

Luciano
andreazinno
Ciao, io ho appena preso il 17-35 (anch'io non amo le ottiche DX, essenzialmente perchè sono un po' troppo contrastate) e, dopo averlo usato per tutto lo scorso weekend, ne sono entusiasta.

Ho anche il 12-24 Dx ma, dopo aver provato il 17-35, l'ho riposto in valigia e lo userò solo quando mi serviranno le focali 12-16...

Un saluto.
Roberto Romano
QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

Non posso permettermi di usare il 18-70 sulla d200,perchè non sfrutterei a pieno la macchina,quindi devo usarlo solo sulla d70s


Beh, devi.... smile.gif

QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

All'appello manco un grandangolo da mettere sulla d200.Che obiettivo mi consigliate?


Di grandangoli, di veri grandangoli, ce ne sono solo due: 12-24DX e 14mm. La scelta va ristretta a queste due lenti...

QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

Il 17-55 non vorrei prenderlo poichè è DX e per una futura FF sarebbe soldi non investiti in maniera adeguata(d'altronde non sono quattro soldi...!! wink.gif


Anche la D200 è una DX e non sono quattro soldi... smile.gif Sempre che la tua previsione su un'uscita del FF sia reale:
1. fra quanto tempo avverrà?
2. quanto tempo ci vorrà prima che una ipotetica FF della qualità di una D200 abbia costi "umani"?
Nel frattempo che fai? non ti spingi sotto i 17mm (25 del "vecchio" formato)?

QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

infine il 17-35 che a mio parere sembra la scelta opportuna.


Eventualmente opportuna per sostituire il 18-70 avendo già il 50mm non per soddisfare l'esigenza di un grandangolare vero.

QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

Voi cosa mi consigliate?


12-24DX, 50 1.4 e 70-200VR e sei a posto smile.gif

Ciao smile.gif
gerardo.c
Innanzitutto vi ringrazio.....tutti.....

Più o meno il 14mm 2.8 e il 17-35 2.8 stanno sullo stesso prezzo.Quali sono le differenze?La qualità dell'immagine?Distorsione?Il 28-70 (che non è un grandangolo) lo escluderei perchè è un zoom (ho il 70-200!!!! biggrin.gif ).




Ciao




Roberto Romano
QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 06:09 PM) *

Più o meno il 14mm 2.8 e il 17-35 2.8 stanno sullo stesso prezzo.Quali sono le differenze?La qualità dell'immagine?Distorsione?Il 28-70 (che non è un grandangolo) lo escluderei perchè è un zoom (ho il 70-200!!!! biggrin.gif ).
Ciao


Scusami, ma mi sembra che le idee non siano tanto chiare smile.gif Il 28-70 lo escludi perchè è uno zoom, ma il 17-35 cos'è? smile.gif Il 17-35 e il 14, anche se hanno lo stesso prezzo, non sono alternativi, anzi! Se ti decidi per il 17-35 il 14 diventa quasi obbligato (obbiettivamente 12-24 e 17-35 sono troppo sovrapposti).

Ciao smile.gif
andreazinno
Ciao, questa è stata fatta con il 17-35 (su D2Xs).

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Un saluto.
giannizadra
Uso al 50% Dx e 24x36.

Il 17-35/2,8 è la mia ottica preferita, abbinata col 14/2,8.

L'accoppiata non è indispensabile sul 24x36 (visti i 104° del 17), ma lo diventa sul Dx.

Su entrambi i formati, la qualità è quanto di meglio io possa desiderare.

E prosegue agli stessi livelli col 28-70/2,8 (che sul Dx non è un grandangolare).
FZFZ
Bhè io ti consiglierei il 17-35 F2,8 (semplicemente stupendo come già ti hanno detto)

Si adatta alla perfezione al tuo corredo: 17-35+50+70-200 VR.
Ti mancherebbe , a quel punto solo un 14 mm e sei al completo...con una qualità..incredibile! wink.gif
MSVphoto
Anch'io ti confermo le eccezionali doti del 17-35, è veramente superlativo.
Se vuoi qualcosa di ancora più grandangolare su DX, la scelta è obbligata: il 14mm, che da quanto ho capito in digitale è molto buono.
Certo i costi sono veramente alti...
Un'alternativa un pò più economica, anche perché più facilmente reperibile nell'usato poterbbe essere:
15mm AIs/f.3,5 + 18 (o 20) AF/2,8 + 35 AF/2, abbinamento però non certamente versatile/comodoso, ne della stesso livello qualitivo della prima scelta... vedi tu.
Coraggio e buone foto.

Ciao.
andreafoschi
QUOTE(andreazinno @ Dec 5 2006, 05:47 PM) *

anch'io non amo le ottiche DX, essenzialmente perchè sono un po' troppo contrastate

ho avuto il 17-35, ho il 17-55, uso normalmente il 14 2.8 e il 12-24 f4, ho visto il confronto effettuato da Gemisto e Gianni Zadra

questa cosa degli obiettivi piu' o meno contrastati proprio non la capisco e piu' ci penso meno mi convince.
sarebbe come dire che una lente e' meno trasparente alle luci poco intense rispetto a quelle molto intense...

ovviamente non sto parlando di microcontrasto

andrea
iengug
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 10:42 AM) *

ho avuto il 17-35, ho il 17-55, uso normalmente il 14 2.8 e il 12-24 f4, ho visto il confronto effettuato da Gemisto e Gianni Zadra

questa cosa degli obiettivi piu' o meno contrastati proprio non la capisco e piu' ci penso meno mi convince.
sarebbe come dire che una lente e' meno trasparente alle luci poco intense rispetto a quelle molto intense...

ovviamente non sto parlando di microcontrasto

andrea



Concordo con te, un'ottica più è contrastata, meglio è, un obiettivo il contrasto può solo ridurlo, non aumentarlo, visto che è un dispositivo passivo. E meno riduce, più si avvicina alla perfezione. Se poi aggiungiamo che le immagini digitali di loro sono un pò piatte, tanto meglio. Ma è anche vero che io amo contrasti forti e colori brillanti, amo le dia, Velvia e K25 sopra tutti, e ho venduto ad un amico la stampante a pigmenti (Epson 7600) per riprenderne una a coloranti base acqua (HP DJ 130) proprio per motivi si saturazione e brillantezza, se si amano cose più sfumate le priorità possono essere altre.
cuomonat
QUOTE(gerardo.c @ Dec 5 2006, 05:05 PM) *

Buona sera a tutti!!

...
E qual è l'obiettivo che sfrutta a pieno la d200????
Grazie
ciao
Gerardooooo


Ciao, conosco bene il 12/24 il 20mm ed il 17/55.
Secondo me un corredo digitale non può prescindre dal 12/24, è l'unico che ho tenuto e non lo cambierò mai.
Il fatto che sia DX non sarà un problema con l'eventuale FF perché potrai comunque utilizzarlo da 18mm in poi con ottimi risultati. Inoltre è uno zoom ben fatto con pochissimi "difetti" e distorsione inavvertibile.
Il 20mm su digitale non rende bene con il sole nell'inquadratura, ma se adoperato in situazioni di contrasto controllato è splendido.
Il 17/55 è comodo per l'escursione focale unita alla luminosità, ma... hmmm.gif .

Del 14mm si parla molto bene, tranne che per certi aloni che possono comparire in talune situazioni difficili da prevedere e prevenire. Ma non l'ho mai avuto.

Del 17/35 non mi pare si sia mai lamentato nessuno, anzi...; pare che il suo punto di forza sia una gradevolissima cromia unita ad una buona tenuta nei controluce. E' al primo posto nella mia lista della spesa.

QUOTE(_Simone_ @ Dec 5 2006, 05:16 PM) *

...
il 17-35 per quanto ottimo sulla d200 diventerebbe uno zoom standard, certo che però quando uscirà un FF...

Appunto smile.gif .
giannizadra
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 11:26 AM) *

Concordo con te, un'ottica più è contrastata, meglio è, un obiettivo il contrasto può solo ridurlo, non aumentarlo, visto che è un dispositivo passivo. E meno riduce, più si avvicina alla perfezione. Se poi aggiungiamo che le immagini digitali di loro sono un pò piatte, tanto meglio. Ma è anche vero che io amo contrasti forti e colori brillanti, amo le dia, Velvia e K25 sopra tutti, e ho venduto ad un amico la stampante a pigmenti (Epson 7600) per riprenderne una a coloranti base acqua (HP DJ 130) proprio per motivi si saturazione e brillantezza, se si amano cose più sfumate le priorità possono essere altre.


Non discuto sui gusti (soggettivi), ma sulla tesi.
Esistono obiettivi che enfatizzano il contrasto della scena, altri che riproducono fedelmente le transizioni tonali.
Prova a fare la stessa foto con un Tessar e un Planar, e non credo concluderai che il primo "si avvicina alla perfezione" e l'altro no.

Il tuo ragionamento si adatta alla risolvenza, non al contrasto.
andreazinno
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 10:42 AM) *

ho avuto il 17-35, ho il 17-55, uso normalmente il 14 2.8 e il 12-24 f4, ho visto il confronto effettuato da Gemisto e Gianni Zadra

questa cosa degli obiettivi piu' o meno contrastati proprio non la capisco e piu' ci penso meno mi convince.
sarebbe come dire che una lente e' meno trasparente alle luci poco intense rispetto a quelle molto intense...

ovviamente non sto parlando di microcontrasto

andrea


Ciao, forse avrò usato il termine tecnico sbagliato, ma quello che voglio dire, e che peraltro emerge chiaramente nel test di Gianni (basta vedere le foto del giardino) è che le ottiche DX tendono, ad esempio, a chiudere le ombre, nel senso che, ad esempio, guardando le foto del test le ombre delle foto scattate con ottiche non-DX sono più leggibili (restituiscono più particolari) di quelle scattate con DX.

Se poi questo equivalga ad un maggior-minore contrasto o micro-contrasto non lo so e mi scuso per l'equivoco.

Un saluto.
andreafoschi
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 11:47 AM) *

Esistono obiettivi che enfatizzano il contrasto della scena, altri che riproducono fedelmente le transizioni tonali.

ecco, se qualcuno mi spiegasse come fa ad accadere una cosa del genere, sarei solo contento, perche' le mie (per la verita' ridotte) conoscenze di ottica mi fanno essere in pieno accordo con iengug

QUOTE(andreazinno @ Dec 6 2006, 11:49 AM) *

che peraltro emerge chiaramente nel test di Gianni (basta vedere le foto del giardino).

ecco... questo per esempio non emerge per nulla chiaramente...
cioe'... emerge fin troppo se per la conversione del nef si usa capture, non emerge per nulla se si utilizzano altri software.
e allora: il (macro)contrasto e' una caratteristica dell'obiettivo o del software?
io propendo pesantemente per la seconda ipotesi.

vorrei anche provare su diapositiva il 17-35 ed il 17-55 (ma ormai sono sprovvisto del 17-35 da quel po', quindi dovrei approfittare della collaborazione di qualcuno che lo possiede), perche' non riesco proprio a capire come un obiettivo possa aumentare il contrasto di una scena.
e se magari nel frattempo qualcuno che ne capisce piu' di me di ottica mi spiegasse anche la teoria alla base.... sarei felicissimo!

andrea
iengug
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 11:47 AM) *

Non discuto sui gusti (soggettivi), ma sulla tesi.
Esistono obiettivi che enfatizzano il contrasto della scena, altri che riproducono fedelmente le transizioni tonali.
Prova a fare la stessa foto con un Tessar e un Planar, e non credo concluderai che il primo "si avvicina alla perfezione" e l'altro no.

Il tuo ragionamento si adatta alla risolvenza, non al contrasto.



Si tratta di intendersi sui termini, non esiste ovviamente solo il contrasto (macro) per giudicare un obiettivo. Però non credo che un'ottica possa esaltare il contrasto di una scena, cioè essere non lineare in funzione della intensità della luce. Il contrasto può essere invece ridotto da riflessi interni, che sono sempre ovviamente presenti, più o meno accentuati. Ma non è propriamente un comportamento non lineare, come invece accade per le pellicole, tipico il caso delle invertibili, che esaltano il contrasto.
andreafoschi
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 12:16 PM) *

Però non credo che un'ottica possa esaltare il contrasto di una scena, cioè essere non lineare in funzione della intensità della luce.

tra l'altro...
una simile ipotesi comporterebbe che nelle foto in basse luci l'obiettivo sarebbe molto piu' "buio" rispetto all'apertura effettiva, il che mi pare quantomeno bizzarro

andrea
giannizadra
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 12:25 PM) *

tra l'altro...
una simile ipotesi comporterebbe che nelle foto in basse luci l'obiettivo sarebbe molto piu' "buio" rispetto all'apertura effettiva, il che mi pare quantomeno bizzarro

andrea


Questa conclusione non la capisco..

Puoi personalmente constatare che con un'ottica contrastata le ombre sono più "buie" e il dettaglio nelle stesse spesso non leggibile.

Il contrato fa talmente parte delle caratteristiche di un'ottica, che le curve MTF sono costruite esclusivamente sul contrasto (a diverse frequenze spaziali).
E non sono tutte uguali.
E non sempre a curve di contrasto più elevate corrispondono immagini migliori.

Avete mai pensato che una foto più contratata possa dipendere dal fatto che l'ottica non riesca a registrare tutti i toni e le sfumature, ma, per così dire, le "semplifichi"?
Questo dovrebbe quadrare con le leggi dell'ottica.
iengug
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 12:56 PM) *

Questa conclusione non la capisco..

Puoi personalmente constatare che con un'ottica contrastata le ombre sono più "buie" e il dettaglio nelle stesse spesso non leggibile.

Il contrato fa talmente parte delle caratteristiche di un'ottica, che le curve MTF sono costruite esclusivamente sul contrasto (a diverse frequenze spaziali).
E non sono tutte uguali.
E non sempre a curve di contrasto più elevate corrispondono immagini migliori.

Avete mai pensato che una foto più contratata possa dipendere dal fatto che l'ottica non riesca a registrare tutti i toni e le sfumature, ma, per così dire, le "semplifichi"?
Questo dovrebbe quadrare con le leggi dell'ottica.


Non credo che si possano verificare fenomeni di "quantizzazione" per le grandezze in gioco nella fotografia. Semplicemente, un obiettivo più contrastato può andare oltre i limiti del supporto sensibile (pellicola, sensore), mentre uno meno contrastato mette in grado lo stesso supporto dal leggere meglio le ombre. Non a caso ai tempi della pellicola si usava la "prevelatura", una esposizione molto breve di un grigio uniforme, prima di quella effettiva, per rendere più leggibili le ombre in scene molto contrastate. Penso si possa pensare ad un fenomeno analogo per quanto stiamo discutendo ora.
Gennaro Ciavarella
concordo con quanto detto da Gianni e, torno alla domanda

restando in ottiche non dx 14, 17-35

se invece si accetta il dx

10,5 e 17-35 (che è la scelta che ho fatto io, ed ho posseduto anche il 28, il 24, il 20 ed il 16 e di cui sono pienamente soddisfatto)
giannizadra
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 01:37 PM) *

Non credo che si possano verificare fenomeni di "quantizzazione" per le grandezze in gioco nella fotografia. Semplicemente, un obiettivo più contrastato può andare oltre i limiti del supporto sensibile (pellicola, sensore), mentre uno meno contrastato mette in grado lo stesso supporto dal leggere meglio le ombre. Non a caso ai tempi della pellicola si usava la "prevelatura", una esposizione molto breve di un grigio uniforme, prima di quella effettiva, per rendere più leggibili le ombre in scene molto contrastate. Penso si possa pensare ad un fenomeno analogo per quanto stiamo discutendo ora.


Posso solo dirti che il fatto sussiste, che è facilmente verificabile, e che ogni ottica ha un suo "timbro" peculiare.

Come dicevano gli Scolastici: "Contra factum non valet argumentum". smile.gif

Io le caratteristiche di un'ottica le derivo dalle immagini che produce, possibilmente proiettate ( o stampate) grandi e in confronto.

Circa il "perché", vale a dire la causa ultima dei diversi comportamenti in ordine al contrasto, non sono in grado di fornirti elementi "certi".
In linea, del resto, con la mia firma.. rolleyes.gif
andreafoschi
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 12:56 PM) *

Il contrato fa talmente parte delle caratteristiche di un'ottica, che le curve MTF sono costruite esclusivamente sul contrasto (a diverse frequenze spaziali).

l'mtf valuta il potere risolvente, non il macrocontrasto.
se il soggetto ha un passaggio netto tra bianco e nero, un obiettivo con un microcontrasto elevato restituira' il taglio netto presente nel soggetto ripreso, mentre un obiettivo con un microcontrasto basso restituira' una sfumatura di grigi tra il bianco ed il nero, sfumatura non presente nel soggetto ripreso.

ma quando si parla di "ombre chiuse" io capisco che un obiettivo che riprende una scena con un grigio chiaro ed un grigio scuro, restituisce (al limite) un bianco ed un nero.
cosa che non mi sembra possibile, mentre e' possibile il contrario, ossia che il nero di un soggetto venga restituito come grigio scuro, per via di riflessi interni che abbassano il contrasto dell'obiettivo.

andrea
andreazinno
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 02:04 PM) *

Posso solo dirti che il fatto sussiste, che è facilmente verificabile, e che ogni ottica ha un suo "timbro" peculiare.

Come dicevano gli Scolastici: "Contra factum non valet argumentum". smile.gif

Io le caratteristiche di un'ottica le derivo dalle immagini che produce, possibilmente proiettate ( o stampate) grandi e in confronto.

Circa il "perché", vale a dire la causa ultima dei diversi comportamenti in ordine al contrasto, non sono in grado di fornirti elementi "certi".
In linea, del resto, con la mia firma.. rolleyes.gif


Perfetto Gianni, concordo appieno.

Mettendo il mio pensiero in termini banali posso dire che i colori mostrati da una foto con il 17-35 e trattati con Capture mi piacciono di più dei colori che restituisce un 12-24 trattato con lo stesso software.

Che ciò dipenda da elementi oggettivi, da una congiunzione astrale o da una manciata di neuroni del mio cervello poco importa. E anche che ci siano altri software che fanno emergere risultati differenti mi interessa relativamente, dato che io uso quel programma e non altri.

Ovviamente si tratta di una mia impressione, che per nulla ha l'ambizione di essere una conclusione definitiva, d'altra parte quando si chiedono pareri è ovvio che la sfera soggettiva giochi un ruolo fondamentale.

Un saluto.
FZFZ
Quoto anch'io Gianni...parola per parola! guru.gif
iengug
Non discuto il fatto che ogni obiettivo abbia le sue peculiarità e che siano facilmente visibili (lo vedo anche io), dico solo che un obiettivo perfetto (che non modifica la scena ripresa) ha un contrasto il più elevato possibile. Poi sarà meno gradevole, metterà in luce problemi di altri componenti, sarà soggettivamente inferiore per la maggioranza. A me il 17-55 piace, non mi pare affatto troppo contrastato, le immagini della D200 sono piuttosto "molli" in partenza (come tutte le digitali senza elaborazione, perlomeno tutte quelle che ho visto io), qualunque sia l'obiettivo. Sempre rimanendo nella sfera del soggettivo, il mio soggettivo beninteso. D'altra parte una Velvia sì che esaspera il contrasto, altro che obiettivo duro!
Va detto che io faccio foto di architettura e paesaggio, ritratti solo di gatti, per ritratti "umani" le esigenze sono diverse, non a caso le pellicole per ritratti assomigliano pochino a Velvia, Ekta VS e simili. Penso che ognuno di noi abbia esigenze particolari e le sue preferenze, secondo me è impossibile fare una graduatoria dei valori universalmente accettata, se parliamo di soggettivo.
FZFZ
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 03:04 PM) *

Non discuto il fatto che ogni obiettivo abbia le sue peculiarità e che siano facilmente visibili (lo vedo anche io), dico solo che un obiettivo perfetto (che non modifica la scena ripresa) ha un contrasto il più elevato possibile.


Sulla prima parte concordo, sulla seconda no.

Con un contrasto molto elevato la scena non sarà affatto simile a quello che vediamo...ma tutte le ombre saranno molto più chiuse del dovuto e le transizioni tonali saranno...transitate da qualche altra parte...e ci saranno stacchi piuttosto evidenti tra una tonalità ed una simile...
Del resto , se vuoi una riprova, prova a riprodurre esattamente un quadro ed ad esasperare il contrasto....avrai un altro quadro...
Che poi sia una faccenda di gusti è un altro discorso, ci mancherebbe.

Ma una riproduzione più fedele la garantisce un obiettivo con un contrasto non esasperato.... wink.gif
FZFZ
Ho problemi di doppi post in questo periodo... dry.gif
giannizadra
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 02:16 PM) *

l'mtf valuta il potere risolvente, non il macrocontrasto.
se il soggetto ha un passaggio netto tra bianco e nero, un obiettivo con un microcontrasto elevato restituira' il taglio netto presente nel soggetto ripreso, mentre un obiettivo con un microcontrasto basso restituira' una sfumatura di grigi tra il bianco ed il nero, sfumatura non presente nel soggetto ripreso.

ma quando si parla di "ombre chiuse" io capisco che un obiettivo che riprende una scena con un grigio chiaro ed un grigio scuro, restituisce (al limite) un bianco ed un nero.
cosa che non mi sembra possibile, mentre e' possibile il contrario, ossia che il nero di un soggetto venga restituito come grigio scuro, per via di riflessi interni che abbassano il contrasto dell'obiettivo.

andrea


Mi spiace, Andrea, ma gli MTF valutano il contrasto a frequenze spaziali (=coppie di linee/mm) date.
Normalmente vengono usate due diverse frequenze spaziali: 10 e 30 linee/mm.
Anche per gli obiettivi che possono risolvere 100 linee/mm.
I test di risolvenza sono tutta un'altra cosa: puntano a stabilire quante linee/mm vengono risolte. E non come (= con quale grado di contrasto), ciò che fa invece l'MTF.

Se non parti da questo concetto, è inutile che continuiamo a discutere di contrasto: non arriveremo da nessuna parte.

Un saluto cordiale.
iengug
QUOTE(FZFZ @ Dec 6 2006, 03:13 PM) *

Sulla prima parte concordo, sulla seconda no.

Con un contrasto molto elevato la scena non sarà affatto simile a quello che vediamo...ma tutte le ombre saranno molto più chiuse del dovuto e le transizioni tonali saranno...transitate da qualche altra parte...e ci saranno stacchi piuttosto evidenti tra una tonalità ed una simile...
Del resto , se vuoi una riprova, prova a riprodurre esattamente un quadro ed ad esasperare il contrasto....avrai un altro quadro...
Che poi sia una faccenda di gusti è un altro discorso, ci mancherebbe.

Ma una riproduzione più fedele la garantisce un obiettivo con un contrasto non esasperato.... wink.gif


Non mi spiego bene, un obiettivo il contrasto lo può solo ridurre, non aumentare. Per questo l'obiettivo teoricamente perfetto ha il massimo contrasto possibile, cioè il nero è nero come l'originale, non meno. Poi magari un obiettivo meno "perfetto" compensa altri difetti, questo può essere. Ma un obiettivo non può fare come il comando "Curve" di Photoshop, non pùò esaspera il contrasto. Se la modulazione del soggetto in ampiezza è 1:1000 tra bianco e nero (il bianco è 1000 volte più luminoso del nero), deve riprodurre 1:1000, non può fare 1:1500 sull'immagine aerea, può fare 1:800 perchè non è perfetto (e nessun obiettivo lo è). Questo intendo dire, non do giudizi sull'immagine finale che dipende anche da altri fattori, oltre che dall'obiettivo. Non ho mai visto curve MTF che a frequenze spaziali anche bassissime dessero valori >1, sono in genere minori di 0,9.
FZFZ
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 03:43 PM) *

Non mi spiego bene, un obiettivo il contrasto lo può solo ridurre, non aumentare. Per questo l'obiettivo teoricamente perfetto ha il massimo contrasto possibile, cioè il nero è nero come l'originale, non meno. Poi magari un obiettivo meno "perfetto" compensa altri difetti, questo può essere. Ma un obiettivo non può fare come il comando "Curve" di Photoshop, non pùò esaspera il contrasto. Se la modulazione del soggetto in ampiezza è 1:1000 tra bianco e nero (il bianco è 1000 volte più luminoso del nero), deve riprodurre 1:1000, non può fare 1:1500 sull'immagine aerea, può fare 1:800 perchè non è perfetto (e nessun obiettivo lo è). Questo intendo dire, non do giudizi sull'immagine finale che dipende anche da altri fattori, oltre che dall'obiettivo. Non ho mai visto curve MTF che a frequenze spaziali anche bassissime dessero valori >1, sono in genere minori di 0,9.


Temo di non capirti...
Scusami ma se vedi una scena con un tot di "nero" e di qualunque altra tonalità, quando scatterai la foto , qualunque obiettivo utilizzerai, a meno di non sovraesporre intenzionalmente, il nero sarà sempre nero...o no?

La differenza è nelle tonalità intermedie dove certi obiettivi , come il 17-35, leggono molto bene anche nelle ombre...il 17-55, per via del suo maggiore contrasto intrinseco, renderà "nero", o comunque molto più scure, le stesse aree che con il 17-35 saranno ben leggibili...e con lo stesso principio renderà peggio le transizioni tonali più delicate...
Del resto basta fare due scatti con le due ottiche e l'effetto diventa lampante...

Questo io lo chiamo un contrasto un pò "esasperato" e mi rende meno piacevole (de gustibus..) l'obiettivo...
andreafoschi
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 03:18 PM) *

Mi spiace, Andrea, ma gli MTF valutano il contrasto a frequenze spaziali (=coppie di linee/mm) date.

sempre contento di imparare qualcosa!
adesso so che facevo confusione tra i concetti di microcontrasto e di risolvenza

MA
QUOTE(iengug @ Dec 6 2006, 03:43 PM) *

Se la modulazione del soggetto in ampiezza è 1:1000 tra bianco e nero (il bianco è 1000 volte più luminoso del nero), deve riprodurre 1:1000, non può fare 1:1500 sull'immagine aerea, può fare 1:800 perchè non è perfetto (e nessun obiettivo lo è).

questo e', espresso correttamente, quello che cerco di esprimere anch'io.

un obiettivo puo' solo togliere: contrasto, nitidezza, saturazione.
non puo' aggiungere

personalmente, se mi si dicesse che il 17-35 ha un potere risolvente superiore a quello del 17-55 non avrei nulla da obbiettare, ma per quel che riguarda la chiusura delle ombre, i due obiettivi non possono comportarsi in maniera differente e, semmai, il minor contrasto di uno dei due sarebbe dovuto ad una diffusione di luce interna, quindi certamente non sarebbe un punto a favore.

poi magari sbaglio, ma avrei bisogno a questo punto:
di una spiegazione comprensibile delle motivazioni tecniche di questa differenza
e/o
di una prova sul campo con i due obiettivi su pellicola diapositiva

Gianni, tu hai il 17-35, io il 17-55, macchine a pellicola ne abbiamo, se sei disponibile ci troviamo e proviamo.
poi cercheremo di capire il perche' ed il percome

andrea
giannizadra
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 04:14 PM) *


Gianni, tu hai il 17-35, io il 17-55, macchine a pellicola ne abbiamo, se sei disponibile ci troviamo e proviamo.
poi cercheremo di capire il perche' ed il percome

andrea


Ho appena finito (assieme a Fedro) di testare 17-55, 17-35 e 28-70 a confronto, sul campo, anche su questi aspetti: se ci dai un po' di tempo per meditare e assemblare il tutto, troverai sul forum un lungo testo e tanti NEF.

E ti accorgerai, indipendentemente dai gusti e dai giudizi di merito, che le differenze di contrasto esistono, eccome.. wink.gif

Un'ottica si dice più o meno contrastata a seconda che renda la scena ripresa con maggiore o minore contrasto.
Non vedo grosse problematiche teoriche in proposito.
La nitidezza è un'altra cosa.
I gusti personali, un'altra ancora.

Giallo
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 04:28 PM) *

E ti accorgerai, indipendentemente dai gusti e dai giudizi di merito, che le differenze di contrasto esistono, eccome.. wink.gif


Ti posso confermare il concetto con alcune coppie di obiettivi che ho avuto o che posseggo tuttora: il contrasto è più deciso tra lo zeiss tessar 45/2.8 rispetto ai planar 50/1,7 e 1,4; tra il nikkor 45/2.8 ed il 50/1.4; tra il Leica elmar M 2,8/50 ed il summicron 2/50.

Questione di gusti, o - meglio ancora - di interpretazione della situazione di luce nella quale ti trovi. Ma a parità di condizioni, le differenze si vedono, almeno nei casi che ti ho citato.

Buona luce
smile.gif


andreafoschi
i nef... se e' per quello ne ho gia' visti (test tuo e di Gemisto), e per quello che mi riguarda confermano la mia ipotesi: la differente resa nelle ombre tra 17-55 e 17-35 e' caratteristica di capture

che poi ci siano obiettivi piu' contrastati e meno, non lo metto in dubbio, ma le motivazioni sono quelle che sostiene anche iengug: diffusione interna.

comunque, resto in attesa di questa prova sul campo.
mi fiderei pero' di piu' di un rullino di dia e di una spiegazione tecnica del perche' un contrasto minore sia una buona cosa

a scanso di equivoci, dalle mie considerazioni, come contrasto i due obiettivi si equivalgono, mantenendo entrambi grandi capacita' di lettura anche nelle ombre

rispondo anche a Giallo, citando la prova degli zeiss zf su fotocult di dicembre. parlando del 50 1.4 scrivono: "Non è tanto la risoluzione a offrire il fianco a critiche, quanto il contrasto. Questo comportamento è normale in ottiche luminose a tutta apertura, mentre è eccezionale la rapidità con cui lo standard tedesco giunge praticamente al massimo delle sue prestazioni: già a f/2,8 la brillantezza, ottenuta con un incremento di contrasto più che di risoluzione, è notevolissima."

anche qui, mi appare evidente come il basso contrasto di un'ottica non sia considerato un punto a favore

andrea
Giallo
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 04:54 PM) *

rispondo anche a Giallo, citando la prova degli zeiss zf su fotocult di dicembre


Ti ringrazio. Avendo avuto ed utilizzato, per anni, sia il Planar 50/1.4 che il tessar 45/2.8, ti confermo quanto ho scritto prima.
Scattavo (tante) diapositive Velvia e - a parità di condizioni - la resa del tessar era più contrastata di quella del Planar, mentre ingrandendo mi accorgevo che il planar aveva una maggior risoluzione, specie ai bordi, a parità di diaframma.
L'altro, in compenso, in controluce aveva una resa incredibilmente assente da flare.
Questione di gusti o - potendo - di scelte da operare caso per caso.
I test fatti da altri, anche autorevoli, mi interessano fino ad un certo punto, se ho l'opportunità di verificare concretamente e sul campo ciò che ho poi scritto.
Buona luce
smile.gif
andreafoschi
QUOTE(Giallo @ Dec 6 2006, 05:02 PM) *

I test fatti da altri, anche autorevoli, mi interessano fino ad un certo punto, se ho l'opportunità di verificare concretamente e sul campo ciò che ho poi scritto.

la citazione era riferita solo ed esclusivamente all'opinione sul contrasto: il calo di contrasto comporta un abbassamento delle prestazioni, tutto qui.

ma la questione rimane: un obiettivo puo' perdere piu' o meno contrasto rispetto alla scena ripresa, non ritengo sia possibile ne possa aggiungere.
ed in generale e' meglio se ne perde il meno possibile (il che nel mio pensiero e' evidente, visto che si tratta pur sempre di informazione persa).

andrea
giannizadra
QUOTE(andreafoschi @ Dec 6 2006, 05:14 PM) *

la citazione era riferita solo ed esclusivamente all'opinione sul contrasto: il calo di contrasto comporta un abbassamento delle prestazioni, tutto qui.

ma la questione rimane: un obiettivo puo' perdere piu' o meno contrasto rispetto alla scena ripresa, non ritengo sia possibile ne possa aggiungere.
ed in generale e' meglio se ne perde il meno possibile (il che nel mio pensiero e' evidente, visto che si tratta pur sempre di informazione persa).

andrea


Non ci siamo, Andrea, né con Fotocult (che c'entra il flare ? A TA hai prima di tutto un calo di potere risolvente), né con Capture (perché mai contrasterebbe i file prodotti da un'ottica più di quelli prodotti da un'altra ?) e nemmeno con la tua teoria (una scena può essermi restituita da un'ottica con maggiore o minore contrasto di come l'ho vista).

Che poi ne aggiunga o ne perda rispetto a una misurazione strumentale della differenza in EV tra il punto più chiaro e il punto più scuro, mi sembra questione del tutto irrilevante.

Sta di fatto che nella stessa foto fatta con due ottiche diverse, in una leggo i dettagli in ombra, nell'altra no: mi sembra duro dimostrare che ciò accada (nella prima) a causa di una perdita di informazioni e di un abbassamento di prestazioni.. rolleyes.gif
acarodp@yahoo.it
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 12:56 PM) *

Avete mai pensato che una foto più contratata possa dipendere dal fatto che l'ottica non riesca a registrare tutti i toni e le sfumature, ma, per così dire, le "semplifichi"?
Questo dovrebbe quadrare con le leggi dell'ottica.


No, Gianni, mi spiace ma non credo che le leggi dell'ottica lo permettano. Qualsiasi sistema ottico riflettente o rifrangente assorbirà, ad ogni data lunghezza d'onda, una definita frazione della luce incidente. In un sistema ottico complesso, costituito da un grande numero di lenti ed eventualmente specchi o anche cose più esotiche (fibre ottiche ad esempio), il gioco si farà più complesso, ma rimarrà assolutamente invariato nella sostanza: la luce assorbita, o dispersa in riflessioni interne sarà sempre una DATA FRAZIONE del totale, INDIPENDENTEMENTE da QUANTA essa sia. Un sistema ottico perfetto (perfetto da questo punto di vista non necessariamente da altri), messo di fronte ad una scena in cui tra due aree esiste una data differenza di luminosità (flusso a data lunghezza d'onda per unità di angolo quadro) dovrà restituire ESATTAMENTE la stessa differenza, ossia conservare il contrasto. Per aumentare il contrasto dovrebbe o "aggiungere" flusso alla parte chiara o assorbire selettivamente di più i bassi flussi. Ed entrambe le cose sono impossibili. Quello che un sistema ottico (imperfetto) può fare, ed anzi fa nel 99% dei casi, è RIDURRE il contrasto, semplicemente perché una frazione della luce verrà non assorbita, nè trasmessa lungo il cammino ottico "principale", ma dispersa e diffusa attraverso vari riflessi interni, creando un alone. E questo tutti lo si è sperimentato in scatti in controluce. Dal punto di vista squisitamente ottico, non credo che possa esistere un sistema ottico TROPPO contrastato, ma di sicuro ne esistono di troppo poco contrastati, o che tali diventano quando messi in condizioni difficili. I passaggi tonali non possono essere espansi otticamente, ma certamente possono essere compressi. Almeno, a meno che non abbia capito male qualche presupposto o scordato il grosso delle mie (non ciclopiche peraltro) conoscenze di fisica.

Ciò detto, se un sistema contrastato è otticamente più vicino alla perfezione, non è detto che lo sia esteticamente. È plausibile, che una certa (limitata) velatura produca per lo più risultati più piacevoli di una resa "gelida" e contrastata. Questo io non lo so, anche se sono propenso a pensare che valga il discorso che vale per la latitudine di posa: se ce l'hai, la puoi ridurre in PP quando non ti serve o ti dà fastidio, se non ce l'hai e ti serve, ti attacchi.

Ciao

L.
Simone Cesana
comunque ritornando al quesito iniziale, domenica ho provato il 17-35 su una d50 di un amico, e devo dire che è eccezionale, un obiettivo unico...

e tra tutti gli obiettivi che ho provato in casa nikon, mi è sembrato uno dei migliori, sia sotto l'aspetto qualitativo dell'immagine, che della costruzione...

ciao
simone cesana
giannizadra
QUOTE(acarodp@yahoo.it @ Dec 6 2006, 06:54 PM) *

No, Gianni, mi spiace ma non credo che le leggi dell'ottica lo permettano. Qualsiasi sistema ottico riflettente o rifrangente assorbirà, ad ogni data lunghezza d'onda, una definita frazione della luce incidente. In un sistema ottico complesso, costituito da un grande numero di lenti ed eventualmente specchi o anche cose più esotiche (fibre ottiche ad esempio), il gioco si farà più complesso, ma rimarrà assolutamente invariato nella sostanza: la luce assorbita, o dispersa in riflessioni interne sarà sempre una DATA FRAZIONE del totale, INDIPENDENTEMENTE da QUANTA essa sia. Un sistema ottico perfetto (perfetto da questo punto di vista non necessariamente da altri), messo di fronte ad una scena in cui tra due aree esiste una data differenza di luminosità (flusso a data lunghezza d'onda per unità di angolo quadro) dovrà restituire ESATTAMENTE la stessa differenza, ossia conservare il contrasto. Per aumentare il contrasto dovrebbe o "aggiungere" flusso alla parte chiara o assorbire selettivamente di più i bassi flussi. Ed entrambe le cose sono impossibili. Quello che un sistema ottico (imperfetto) può fare, ed anzi fa nel 99% dei casi, è RIDURRE il contrasto, semplicemente perché una frazione della luce verrà non assorbita, nè trasmessa lungo il cammino ottico "principale", ma dispersa e diffusa attraverso vari riflessi interni, creando un alone. E questo tutti lo si è sperimentato in scatti in controluce. Dal punto di vista squisitamente ottico, non credo che possa esistere un sistema ottico TROPPO contrastato, ma di sicuro ne esistono di troppo poco contrastati, o che tali diventano quando messi in condizioni difficili. I passaggi tonali non possono essere espansi otticamente, ma certamente possono essere compressi. Almeno, a meno che non abbia capito male qualche presupposto o scordato il grosso delle mie (non ciclopiche peraltro) conoscenze di fisica.

Ciò detto, se un sistema contrastato è otticamente più vicino alla perfezione, non è detto che lo sia esteticamente. È plausibile, che una certa (limitata) velatura produca per lo più risultati più piacevoli di una resa "gelida" e contrastata. Questo io non lo so, anche se sono propenso a pensare che valga il discorso che vale per la latitudine di posa: se ce l'hai, la puoi ridurre in PP quando non ti serve o ti dà fastidio, se non ce l'hai e ti serve, ti attacchi.

Ciao

L.


Purtroppo, il dettaglio in ombra e le transizioni tonali non registrate non li puoi recuperare abbassando il contrasto in postproduzione.
Concordo con te che è questione di piacevolezza, ma la "velatura" non c'entra.
Non discuto minimamente il tuo impianto teorico (non ho gli elementi per farlo), ma la risposta che ho dato sopra ad Andrea te la ripropongo pari-pari.
acarodp@yahoo.it
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 06:06 PM) *

Sta di fatto che nella stessa foto fatta con due ottiche diverse, in una leggo i dettagli in ombra, nell'altra no: mi sembra duro dimostrare che ciò accada (nella prima) a causa di una perdita di informazioni e di un abbassamento di prestazioni.. rolleyes.gif


Mi accorgo ora che mentre mi ero assentato, nello scrivere la risposta, la gente è andata avanti ed ho ripetuto cose già in sostanza dette da Andrea e lengug.

Tuttavia, non voglio mettere in dubbio le prove di Gianni & Co, che immagino siano fatte con cura, sicché sospetto che sia una di quelle situazioni in cui si chiama la stessa cosa con due nomi diversi, o due cose diverse con lo stesso nome.

La frase di Gianni che quoto è un esempio. Un'ottica "otticamente" contrastata (per così dire, ossia nel senso ad esempio che intendo io sopra, o Andrea, o Lengug) dovrebbe preservare al massimo la leggibilità dei passaggi tonali fini, NON ridurla.

D'altro canto, le ombre chiuse sono una caratteristica delle immagini che in fotografia vengono definite come "contrastate".

Non penso che i due usi di "contrasto" siano equivalenti, e ho l'impressione che in questa differenza stia il busillis. Personalmente, però, non ho le idee chiarissime al momento... ci devo riflettere su hmmm.gif

Ciao

L.

QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 07:23 PM) *

Purtroppo, il dettaglio in ombra e le transizioni tonali non registrate non li puoi recuperare abbassando il contrasto in postproduzione.
Concordo con te che è questione di piacevolezza, ma la "velatura" non c'entra.
Non discuto minimamente il tuo impianto teorico (non ho gli elementi per farlo), ma la risposta che ho dato sopra ad Andrea te la ripropongo pari-pari.


Aridajela rolleyes.gif mentre rispondo la gente va avanti... che sia segno che dovrei diventare meno prolisso? biggrin.gif

Anche da questa tua risposta mi convinco sempre di più che non stiamo dando al termine "contrasto" lo stesso significato. Non che ci sia niente di strano: è raro ci sia una Sola Definizione Esatta di qualcosa, anche in ambito scientifico/tecnico. E comunque l'importante non`e la definizione ma il capirsi. credo, per parte mia, di aver capito qual'è il "sintomo" che tu intendi (attendo i famosi NEF della prova così vedo se ho capito bene, non è per mettervi fretta biggrin.gif )... ora devo cercare di "spiegarmelo" per così dire...

Ho un argomento di riflessioe nel tragitto verso casa.

Buona serata

L.
Giacomo.B
QUOTE(giannizadra @ Dec 6 2006, 06:28 PM) *

Non vedo grosse problematiche teoriche in proposito.
La nitidezza è un'altra cosa.
I gusti personali, un'altra ancora.


Quoto Gianni...posseggo l'obbiettivo in questione (17-55), il quale come gusto personale (il mio) mi aggrada....se poi e' piu' o meno contrastato di un 17-35 poco mi importa...magari solo a titolo informativo e niente di piu'!!
Sinceramente la cosa che mi fa piu' pensare di questa ottica e' la non uniformita' di resa di tutti gli esemplari provati... hmmm.gif
Bah!! Comunque l'importante e' che il mio sia cosi'!! smile.gif

Saluti

Giacomo
giannizadra
QUOTE(acarodp@yahoo.it @ Dec 6 2006, 07:33 PM) *


Non penso che i due usi di "contrasto" siano equivalenti, e ho l'impressione che in questa differenza stia il busillis. Personalmente, però, non ho le idee chiarissime al momento... ci devo riflettere su hmmm.gif

Ciao

L.


Ci rifletteremo in due. Pollice.gif

Anche se ho l'impressione che il tuo sia un ragionamento sui principi,
il mio un ragionamento sulle immagini.

Definisco un'ottica più contrastata quando produce immagini più contrastate. Con i vantaggi e gli svantaggi che ne conseguono.

Se fai lo stesso ritratto con un 105 VR Micro e con un 85/1,4 (provato più volte), l'immagine del Micro sarà più contrastata (anche rispetto a come hai veduto la scena dal vivo), quella dell'85 ti restituirà le sfumature più delicate dell'incarnato.


Non c'entra né il flare, né Capture, né la maggiore o minore nitidezza.
cuomonat
QUOTE(acarodp@yahoo.it @ Dec 6 2006, 07:42 PM) *

1 - ... Un'ottica "otticamente" contrastata (per così dire, ossia nel senso ad esempio che intendo io sopra, o Andrea, o Lengug) dovrebbe preservare al massimo la leggibilità dei passaggi tonali fini, NON ridurla.

2 - D'altro canto, le ombre chiuse sono una caratteristica delle immagini che in fotografia vengono definite come "contrastate".

Non penso che i due usi di "contrasto" siano equivalenti, e ho l'impressione che in questa differenza stia il busillis. Personalmente, però, non ho le idee chiarissime al momento... ci devo riflettere su hmmm.gif

...

La seconda è corretta. Se si vuole fare un ragionamento bisogna pur fare riferimento alla terminologia corretta wink.gif .
margior
QUOTE(acarodp@yahoo.it @ Dec 6 2006, 07:42 PM) *


Non penso che i due usi di "contrasto" siano equivalenti, e ho l'impressione che in questa differenza stia il busillis. Personalmente, però, non ho le idee chiarissime al momento... ci devo riflettere su hmmm.gif



Allego un tre interessanti (e suppongo abbastanza noti) link a Nadir...

http://www.nadir.it/ob-fot_miscell/valutaz_obiett.htm

http://www.nadir.it/ob-fot_miscell/speciale_ob-01.htm
http://www.nadir.it/ob-fot_miscell/speciale_ob-02.htm

In quegli scritti si può apprezzare la difficoltà di valutazione scientifica di un qualcosa di estremamente soggetto a un notevole numero di variabili e...al gusto soggettivo.
Sembra poi pertinente questa distinzione terminologica:

"Contrasto e trasferimento del contrasto
A questo punto facciamo una precisazione. Non bisogna confondere infatti il contrasto puro e semplice con il trasferimento del contrasto. Nel linguaggio comune, per "immagine molto contrastata" indichiamo un'immagine che abbia i colori molto "urlati", e che, in buona sostanza, sia quasi del tutto priva di sfumature (di colore, o di grigi nel caso delle immagini in BN).
Prendete un televisore e regolate il contrasto al massimo: ecco, quella è un'immagine molto contrastata, in cui cioè la riproduzione che noi vediamo (che nel caso della TV è frutto di un sistema di ripresa video) non ha riprodotto gran parte delle sfumature della scena originaria. Ovvero, il trasferimento del contrasto è bassissimo.
Un sistema di ripresa che invece abbia un elevato trasferimento del contrasto, quindi, non produce immagini "molto contrastate" (o meglio: le produce se la scena originaria è di per sé molto contrastata); si potrebbe dire che produce immagini ben contrastate, nel senso che gran parte del contrasto originario è stato riprodotto correttamente."
giannizadra
Credo che Margior abbia indicato la quadratura del cerchio .. Pollice.gif
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